Provo a chiamarlo ma continua a camminare, così sono costretta a seguirlo.
Cammina tra la gente fino ad entrare in un corridoio e poi uscire fuori. All'aria fredda e umida.
"Che intendevi dire?" Gli domando sentendo subito dopo il click della porta. Controllo senza farmi notare di avere la carta per rientrare ma sfortunatamente ricordo di averla lasciata nella borsa vicino al tavolo.
Merda.
"Dimmi un po', ti ha già fatto vedere il lato di suo padre?" Chiede sereno.
"Il lato di suo padre?" Ripeto confusa mentre un leggero venticello si fa sentire.
"Evidentemente no." Scrolla le spalle pensieroso. "Vedi, lui non è come credi che sia. Ha molti lati negativi" Spiega.
"Chi non ne ha?" Ribatto facendo un passo in avanti.
"So che lo ami e lo vuoi proteggere, ma non puoi stare con lui" Le sue parole mi colpiscono in pieno stomaco. Chi è lui per dire certe cose? "E' come suo padre anche se non vuole ammetterlo"
Sembra molto più serio di prima e la cosa mi spaventa. "Spesso ha fatto del male senza volerlo a persone a lui care, ma non è colpa sua." Spiega ancora e io, d'istinto, mi massaggio un polso ripensando agli orrendi lividi che si sono formati dopo quella sera a casa sua. "L'ha fatto anche a te" Sussurra con un misto di sorpresa e incredulità.
"Non l'ha fatto apposta" Lo difendo nonostante non sia qui.
Non voleva.
"Ovvio che no" Si avvicina di qualche passo e io mi irrigidisco. "Voi vi siete lasciati, vero?" Non so come stia facendo a capire tutte queste cose. La situazione sta peggiorando.
Non dovrei dirgli cosa mi ha fatto, anzi, non dovrei dirgli proprio nulla.
"Cosa ne sai tu della nostra vita?" Gli domando con tono duro mentre dentro sto iniziando a correre via per questa strada buia.
"Conosco Alec fin troppo bene, non avrebbe mai fatto finta di niente" Si accende una sigaretta e fa qualche passo verso di me.
"Non puoi biasimarlo per averti aggredito, era preoccupato per la sua famiglia" Sputo con disprezzo ripensando al viso di Alec.
"Già, ma anche io avevo un conto in sospeso con lui." Vedo qualcosa accendersi nei suoi occhi che non mi piace per nulla. "Mi hai detto cose utili, e in più mi servi." Si gira affacciandosi sulla strada. "Vorrei tanto vedervi insieme, qualche volta" Dice stuzzicandomi prima di buttare a terra la sigaretta non finita e di entrare in un'auto grigia per poi sfrecciare via.
Tutto d'un tratto sento le gambe cedermi e provo a reggermi poggiandomi al muro, ho sbagliato a seguirlo fuori dal locale.
Quel viso, quella voce. E' troppo simile a lui, ma dentro è tutta un'altra cosa. Dentro Steve è spregevole e minaccioso.
Ma c'è qualcosa, nelle sue parole, che mi sembra vero.
-
Sto provando a chiamare Zach da circa mezz'ora ma non risponde. Sono le quattro del mattino, siamo tornati al campus meno di un'ora fa e non riesco a prendere sonno per quello che è successo.
Adelle dorme già da un bel po' ma io ho bisogno di avvertire Zach.
Alla sedicesima telefonata risponde e io esco fuori dalla stanza dirigendomi su una delle panchine all'aperto.
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Ice love [COMPLETA]
FanfictionCOMPLETA. Hannah Miller, 19 anni, Londra. Abbastanza grande da capire cosa è giusto per lei e cosa non lo è. Eppure si ritrova a fare sempre la stessa scelta, che non sembra farle bene. E' forte, ma per quanto tempo lo sarà ancora? "Amare vuol dire...