"Tate, assicurati che resti in macchina. Non farla entrare per nessun motivo al mondo" Ordina al grosso ragazzo appena uscito di casa mentre entra e si chiude la porta dietro le spalle.
Io intanto scendo dall'auto intenta ad avvicinarmi alla casa, ma come metto piede a terra Tate mi ferma.
"Lasciami" Gli dico in modo minaccioso.
"Scusami bellezza, ma Zach ha detto che non puoi entrare" Scrolla le spalle come se lui non potesse farci nulla.
Smetto di muovere il braccio cercando di liberarmi e mi rassegno. Se dentro c'è Harry sono più tranquilla, ma ho comunque bisogno di vedere Alec, e quando sento rumore di vetri rotti è la fine.
Provo a lanciarmi verso la porta ma il ragazzo mi afferra per i fianchi e mi riporta indietro.
"Devo entrare!" Urlo cercando di liberarmi.
La mia paura poche volte è stata a cosi alto livello, sono davvero terrorizzata per ciò che potrei trovare in casa.
Altri rumori attirano la mia attenzione, sembra che si stiano lanciando oggetti e anche con forza.
Quando poi sento urlare "Alec, smettila!" da Zach, pesto il piede a Tate ma lui non si smuove. Provo con delle gomitate e quando punto all'inguine lui si accascia lasciando la presa.
Corro in casa e rimango sorpresa nel vedere il casino che c'è.
Sono entrata nel momento in cui Alec lancia un posacenere contro l'amico, quest'ultimo lo schiva abbassandosi e poi corre da me.
"Esci fuori" Ordina spingendomi leggermente, ma insisto col restare.
Guardandolo bene ha il labbro spaccato e un taglio sulla guancia, prima non li aveva.
"Hannah" Dal modo di dire il mio nome sembra che Alec non mi veda da anni, è sorpreso e confuso, proprio come me.
Provo ad avvicinarmi ma lui si indietreggia scuotendo la testa. "No, devi andartene" Ripete più volte.
Ha un enorme livido sullo zigomo destro, anche lui il labbro spaccato solo più gonfio e un taglio sul sopracciglio sinistro. Ma stento a credere che se lo sia fatto con Zach.
"E' meglio che tu vada" Consiglia Zach non riuscendomi neanche a guardare negli occhi.
C'è qualcosa che non va.
"No" Insisto ad avvicinarmi a lui ma quando inizia ad ansimare Harry mi blocca.
"Vattene!" Urla Alec provocandomi una morsa allo stomaco.
"Hannah, è meglio di no" Sussurra ancora l'amico.
Ma io non posso andarmene, questo ragazzo è troppo importante per me, non lascerò che si allontani per qualcosa che neanche conosco.
Io non mi muovo di un muscolo.
Voglio restare qui.
"Alec" Mi avvicino ancora di più liberandomi dalla presa di Zach ma subito dopo entro in quella di Alec quando provo a portare le mani al suo viso.
Mi afferra entrambi i polsi con forza e mi osserva spaventato.
Non ho mai visto questa parte di lui, e devo ammettere che non è l'unico ad aver paura.
"Alec, no" Dice l'amico cercando di mantenere le distanze. "E' Hannah" Continua cercando di convincere l'amico a lasciarmi andare. "Lasciale i polsi, so che non vuoi farle del male" E' molto più preoccupato di quel che pensavo.
"Mi fai male, Alec" Sussurro con le lacrime agli occhi, sta stringendo davvero tanto ma non posso muovermi o temo che la situazione peggiorerà.
Distoglie lo sguardo dai miei occhi per portarlo sulle sue mani che stringono forte i miei polsi. Sembra tutto d'un tratto che sia tornato alla realtà e mi lascia confuso.
Inizia a piangere senza muovere un muscolo mentre osserva me massaggiarmi la pelle dolente, ho fatto di tutto per mantenere le lacrime al loro posto ma ho fallito.
"Stai bene?" Chiede Zach avvicinandosi piano a me e guardandomi i polsi. "Ti prendo un po' di ghiaccio" Fa per andare verso il frigo ma lo fermo, lo rassicuro e porto Alec in bagno con me.
"Resto qui, se hai bisogno chiama" So perfettamente che intende 'se ti fa del male, urla' ma non deve preoccuparsi, credo che riuscirò a tenere tutto sotto controllo.
Alec mi segue senza dire una parola e io lo spoglio lentamente mentre lascio che la vasca si riempia. Abbiamo bisogno entrambi di rilassarci.
Una volta spogliato lui, mi spoglio anche io. Lo faccio entrare nella vasca e mi siedo di fronte a lui. L'acqua è calda e contro la mia pelle provoca una sensazione fantastica, spero sia lo stesso per lui.
Inizio ad insaponargli le braccia, mi meraviglia che debba ancora distogliere lo sguardo da me.
"Vuoi dirmi cos'è successo?" Domando sottovoce mentre ricopro d'acqua calda le braccia e il petto.
"Ti ho fatto male" Cambia argomento guardando i segni rossi sui polsi, sono sicura che diventeranno lividi e farò fatica a coprirli ma non mi interessa.
"Passerà, dimmi cosa ti è successo" Insisto delicatamente.
"Mio cugino" Comincia. "E' tornato in città"
Non può essere vero. "Quale cugino?" Domando per avere una conferma certa.
"Steve Plec, il solo ed unico."
Cazzo.
"Ti ha fatto lui questo?" Accenno al suo viso mentre l'ansia sale.
"Si" Ammette. "Josie qualche giorno fa mi ha chiamato dicendo che Steve era andato da lei come se nulla fosse. Ha detto che non ha preteso nulla oltre che un bicchiere d'acqua da mia madre, ma non voleva andarsene" Spiega.
"Cos'hai fatto, Alec?" Domando preoccupata, ho la sensazione che ad iniziare sia stato lui.
"Dopo la telefonata sono andato da loro. Avevo paura che facesse del male a mia madre o alle mie sorelle." Spiega. "Volevo solo mandarlo via ma quando l'ho visto non ho resistito. Hannah lui era davanti a me, dopo sei anni che non lo vedevo, dopo tutto ciò che aveva fatto alla mia famiglia. Mi sono scagliato contro di lui e abbiamo fatto a botte." Scuote leggermente la testa.
"Perché? Potevate semplicemente parlare, non aveva ancora fatto niente dopotutto" Non lo sto difendendo ma in questo modo si è messo nei guai e questo lo sa anche lui.
"Lo so, ma in quel momento potevo vendicarmi. Quando avevo sedici anni non ho potuto fare niente oltre che chiamare la polizia, mi sentivo inutile ma quel giorno... cazzo gliene ho date tante e mi sono sentito benissimo" In parte ha ragione ma ha ugualmente sbagliato.
"Beh, anche lui non scherza però" Dico indicando i tagli e i lividi sul viso.
Lui sorride leggermente ma subito dopo torna serio e preoccupato.
"Hannah credo di aver messo in pericolo la mia famiglia" Ammette sorprendendomi.
"Che intendi?" Sono confusa, che tipo di pericolo?
"Ha detto che me l'avrebbe fatta pagare e se lo conosco bene non si limiterà a prendersela con me. Per questo ho tolto ogni contatto con te e ho chiesto ad Zach di non dirti nulla." Mi guarda più intensamente di prima e mi prende il viso tra le mani. "La tua famiglia aveva ragione, posso farti solo del male" Sussurra. "Mi dispiace"
Sembra sia sul punto di piangere, e se lo fa non sarà l'unico.
Questa situazione è peggio di ciò che mi aspettavo e capisco la paura che ha per la sua famiglia, ma ormai è fatta e può solo sperare che non succeda nulla di grave o irreparabile.
"Io però non me ne vado, a meno che tu non lo voglia davvero" Uso la frase che mi disse a Natale modificandola un po', voglio fargli capire che tutto ciò che dice o fa per me è importante.
Sorride leggermente e immagino il dolore che provi al labbro.
"Ti amo" Sussurro sperando in una risposta reciproca.
Se dice che mi ama allora rimarrò con lui, nonostante tutto ciò che potrebbe accadere. Altrimenti sarà costretta ad allontanarmi, e non c'è cosa più dolorosa per me.
"Ti amo anch'io" Risponde prima di baciarmi delicatamente.
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Ice love [COMPLETA]
FanfictionCOMPLETA. Hannah Miller, 19 anni, Londra. Abbastanza grande da capire cosa è giusto per lei e cosa non lo è. Eppure si ritrova a fare sempre la stessa scelta, che non sembra farle bene. E' forte, ma per quanto tempo lo sarà ancora? "Amare vuol dire...