Annuii appena decidendo di aprir bocca.
Probabilmente era qui per dirmene quattro. Gli avevo rovinato lo spettacolo per colpa di una mia distrazione. Ne aveva tutto il diritto.
<<Sì, sono io. Ci ha presentato ieri Trevor>>, gli ricordai tanto per aggiungere qualcosa e non farmi prendere dal panico.
Mi studiò e cercai di non pensare a come fossi vestita quel giorno.
Si prese il mento tra le mani e strizzò gli occhi in una maniera indecifrabile.
<<Mi dispiace molto per quello che è successo ieri>>, sussurrò lui tutto d'un tratto, facendomi quasi cadere a terra per l'emozione e lo stupore.
<<Ti... dispiace?>>, ripetei pensando di non aver sentito bene.
Annuì.
<<Certo. Nessuno aveva il diritto di riderti in faccia e nemmeno di dirti quelle cose>>, scrollò la testa e mi sorrise, <<ma si può sapere com'eri finita lassù? Sicuramente non eri una candidata per fare la ring girl>>.
Sorrisi appena e mi portai una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Stavo parlando con William. Io, Riley Thorne, la Svizzera, stava parlando con William Garder!
Ancora non potevo crederci!
<<Beh, è stato un malinteso. Vedi... stavo cercando Lexi, la mia amica, e... sono finita dietro al tendone. Poi è arrivato il presentatore, mi ha dato il cartello e mi ha spinta sul palco>>, spiegai frettolosamente con la speranza che non ridesse.
Rimase sbigottito.
<<Beh, credo che non dovresti cimentartici più. Non fa per te>>, scosse la testa e fece una smorfia, sorridendo.
Non lo diceva con cattiveria; anzi, era... dolce, credo.
Rimasi senza parole e sorrisi appena, ricordandomi di dover mantenere viva la conversazione.
<<Alla fine ieri sera hai vinto?>>, gli domandai con un luccichio negli occhi.
Scosse la testa passandosi una mano tra i capelli leggermente lunghi. Eppure, gli donavano.
<<No. Sai, credo che tu mi abbia distratto>>, rise appena e mi squadrò per notare la mia reazione.
Arrossii violentemente.
<<Io?>>, domandai sconvolta.
Annuì.
<<Sì, ma non preoccuparti. Faremo presto un'altra gara>>, mi sorrise, <<ci verrai, vero?>>.
Rimasi sbigottita e ci pensai bene su.
Dovevo tornarci? Mi ero promessa di non farlo...
<<Non so quanto questa possa essere un buona idea...>>, indugiai.
Mi si avvicinò e mi sorrise.
<<Dai, ti prego. Vieni e ti prometto che ti divertirai>>, mi pregò.
Lo guardai negli occhi. Come potevo resistergli ancora?
Annuii, scettica.
<<Okay, okay. Verrò>>, sorrisi, <<ma niente più ring girl>>.
Ricambiò il sorriso e fece un passo indietro.
<<Affare fatto>>.
[***]
<<Direi che adesso non sei più la Svizzera>>, sghignazzò Lexi prendendomi in giro.
Quando ero rientrata in classe avevo visto Connie con il muso lungo e Lexi con un sorriso a trentadue denti.
Scossi la testa.
<<Credo di no; ma queste lotte in gabbia non mi convincono comunque>>, le rivelai.
<<Ma da William ti sei fatta convincere!>>, rise appena e le lanciai un'occhiataccia, <<beh, effettivamente, anch'io mi farei convincere facilmente da uno così!>>.
Alzai le spalle e abbassai la testa non appena il professore ci guardò.
Per la prima volta non stavo pensando a Oliver nemmeno per un secondo. Anzi, la mia testa era invasa dagli occhi di William e dal suo sorriso.
<<Secondo me gli piaci!>>, sobbalzò sulla sedia e sbatté la penna contro al banco, contenta.
Scossi la testa.
<<Una invisibile come me? Impossibile...>>, sghignazzai.
<<E, allora, per quale motivo ti ha invitata?>>, domandò lei, scettica, cercando di convincermi della sua motivazione.
Alzai le spalle.
<<Non saprei. Magari vuole solamente un po' di tifo in più>>.
Rise.
<<Detto da una che non urla nemmeno se l'accoltellano...>>.
Le tirai una gomitata alla quale si lamentò.
<<Quando sarà la prossima gara?>>, domandai poi, cambiando argomento.
Alzò le spalle e prese in mano il cellulare, messaggiando.
<<Glielo chiedo a Trevor e appena saprò qualcosa te lo dirò>>.
<<Andiamo insieme, vero?>>, domandai poi.
Colta alla sprovvista, sorrise.
<<Certo che ci andremo assieme!>>, posò il cellulare, <<e questa volta non ti mollerò nemmeno un secondo>>.
SPAZIO AUTRICE
Sopra William, nonché Francisco Lachowski.
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CONTEND
Romance"Qui alla Norfolk Senior High School bisognava fare una scelta: William Garder o Brian Cooper. Io, invece, ero come la Svizzera: neutrale. Proprio per questo vagavo per i corridoi come una ragazza qualunque. Una delle poche che ancora non aveva scel...