CAPITOLO 14

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La cena era stato uno spasso, alla fin fine. E avevo anche scoperto molte cose sia su William sia sulla sua famiglia. Suo padre compreso.

Sapevo che se n'era andato di casa quando lui aveva otto anni e che si sentivano raramente. Giusto per il mantenimento misero.

E sua madre era dolce e gentile. Soprattutto amorevole.

Mi era piaciuto stare con loro, dopotutto. E, anzi, mi avevano fatta sentire molto a mio agio.

Stephanie mi aveva persino pregata di tornare appena ne avrei avuto il tempo e, naturalmente, avevo accettato.

<<Allora?! Com'è andata?>>, urlò Lexi con la sua solita voce squillante, <<forza, dimmi tutto! Anche i minimi particolari!>>. Mi scrollò da un braccio, pregandomi di parlare il più velocemente possibile.

Ridacchiai di fronte a quei suoi gesti disperati e scossi la testa, continuando a camminare fin verso l'entrata.

Sospirai al pensiero che ciò che ci attendeva era la stessa aula condivisa con Connie. Sarebbe stata un'ora lunghissima secondo le mie aspettative!

<<Quindi? Dai, non ti distrarre!>>, protestò non appena posai i libri dentro all'armadietto, <<anzi, aspetta che vado a posarli anch'io>>, aggiunse dopo, riflettendoci.

Sorrisi appena e l'aspettai vedendola poi correre nella mia direzione veloce come un treno.

<<Okay, ora puoi parlare>>, m'incitò.

<<Ieri sera ho conosciuto sua madre, Stephanie, che mi ha anche invitata a rimanere lì a cena da loro>>, le spiegai sapendo già che mi avrebbe interrotto per porgermi le sue mille domande.

<<Questo lo so; ma ti sei fermata, non è vero? Non è che dopo avermi inviato il messaggio ci hai ripensato?>>, domandò su di giri.

Scossi la testa con ancora il sorriso stampato addosso.

<<Certo che mi sono fermata>>, ammisi, <<e, oltretutto, sapevi che sua madre sa dei combattimenti?>>.

Scosse la testa, di colpo pensierosa.

<<Strano, non è da ogni madre lasciar fare queste cose al proprio figlio senza arrabbiarsi. La mia non mi lascia uscire di casa senza prima aver controllato che il telefono sia carico, figuriamoci lasciarmi fare a pugni per soldi>>, sghignazzò divertita.

<<Anche la mia, non ti credere>>, ammisi scrollando la testa e svoltando a destra, imboccando il corridoio pieno di alunni indaffarati, <<comunque sia, sono stati tutti e due molto gentili>>.

<<Di che cosa avete parlato?>>, domandò curiosa.

Alzai le spalle decidendo di tralasciare la storia del padre. Volevo tenermela per me, essendo un segreto da custodire e non da sperperare in giro come una notizia preziosa.

<<Di tutto. Il lavoro della madre, alcuni fatti della vita di William e cose così...>>, borbottai come se nulla fosse. Come se fosse stata una normale chiacchierata tra adolescenti; ma sapevo che non era stata così. O, almeno, per me era stata molto di più.

Mi fermai davanti all'aula con la porta spalancata e ci sbirciai dentro per constatare la presenza di Connie. Osservai i suoi capelli biondi lunghi fino alle spalle e sospirai in maniera indecisa. Non ero pienamente convinta di voler entrare.

<<Lo sai, vero, che probabilmente avrà qualcosa da dire?>>, sussurrò Lexi al mio orecchio, <<tranquilla, per qualsiasi cosa se la vedranno prima con me>>, mi rassicurò subito dopo con tono amichevole, dandomi poi una leggera spinta per aiutarmi ad entrare con gli occhi di tutti già puntati addosso.

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