CAPITOLO 8

3K 127 10
                                    

Riconobbi sin da subito i suoi capelli neri ed i suoi occhi grigi così maledettamente profondi.

<<Riley>>. Brian mi sorrise facendo il mio nome e, subito dopo, voltandosi verso Lexi con un ghigno, <<Lexi! La fidanzata del grande cameramen! Fagli i complimenti da parte mia, anche se so perfettamente che non è me che sostiene>>.

Lei rimase in silenzio e annuì solamente, per la prima volta, senza saper cosa dire.

<<Brian... cosa ci fai qui?>>, domandai tutto d'un tratto senza capire perché fosse improvvisamente davanti a me.

Insomma, avrebbe potuto sedersi lì molto tempo prima; eppure, le parole sagge di Lexi mi rimbombarono nella mente.

Aveva avuto ragione lei: Brian avrebbe fatto di tutto pur di dar fastidio a William. E, infatti, potevo scommettere che fosse qui apposta.

<<Bella domanda>>, prese la mela da sopra il mio vassoio e ne morse un pezzo.

Disgustata, mi ricordai di non mangiarla o di regalarla a Connie e le sue due gemelle. Loro l'avrebbero sicuramente apprezzata di più.

<<So che non è nelle vostre abitudini vedermi qui;ma... mi chiedevo...>>, diede un altro morso e mi squadrò con un sopracciglio alzato, <<che cosa, William, possa vederci di così bello in te>>.

Alzò la mela per aria, gesticolando, e continuò a parlare come se nulla fosse nello stesso modo in cui la professoressa ci spiegava storia.

Ridicolo.

Se pensava di offendermi era arrivato nel momento sbagliato. Non m'importava niente dei suoi insulti.

<<Qualsiasi cosa sia, non credo siano affari tuoi>>, risposi bruscamente allontanando il vassoio da davanti. Improvvisamente, mi era passata tutta la fame.

Annuì e ghignò.

<<A parte il caratterino, ovviamente>>, ridacchiò e lanciò un'occhiata in direzione di Lexi, ancora impassibile.

A quel punto, posò la mela sul mio vassoio e mi si avvicinò, sporgendosi sul tavolo.

<<Sai, William ci sta guardando>>, mi rivelò.

Trasalii e resistetti all'impulso di voltarmi.

Feci finta di nulla e cercai di rimanere impassibile. Come se la cosa non mi toccasse; anche se sapevo che non era così.

Dopotutto, Brian non mi faceva più così tanta paura. Anzi, ora come ora, solamente una gran pena.

<<E non credere che io sia venuto qui solamente per una visita e una chiacchierata di compagnia>>, rise, <<solo... volevo dargli un po' fastidio. Giusto per caricarlo prima della gara. Sai, con te ho notato che si rammolisce e vorrei divertirmi, se possibile>>.

Rimasi stizzita e tentai di non perdere le staffe o gli avrei tirato un pugno dritto sul naso.

<<Bene, l'hai fatto. Ora sparisci>>, lo ammonii con sguardo truce.

Lui rise e mi rubò la mela, facendomi l'occhiolino e allontanandosi.

Passò qualche secondo nella quale rimasi immobile.

<<Se n'è andato?>>, domandai alla mia amica ancora sotto shock. Non sapevo se più per la paura o più per lo stupore.

Annuì e capii di poter avere il via libera.

<<Ci guardano tutti...>>, biascicò lei guardandosi attorno e ricominciando a mangiare come se nulla fosse.

Scossi la testa.

CONTENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora