CAPITOLO 45

1.6K 84 18
                                    

<<Cosa c'entra questa foto che hai fatto?>>, domandò lui come se niente fosse buttando un'occhiata veloce all'articolo fotografato dal cellulare.

<<Come, cosa c'entra?!>>, domandai irritata.

<<Vuoi, davvero, di nuovo parlare di lei?>>, domandò esasperato.

Non gli diedi retta e riprovai.

<<Tu lo sapevi?>>, domandai ancora.

<<Sapevo cosa?>>, ripeté senza capire.

Qualcuno tossì e la mia attenzione fu subito presa dalla giovane cameriera dai folti capelli scuri.

<<Scusate, avete già deciso cosa prendere?>>, domandò focalizzandosi su William.

Una fitta di gelosia mi costrinse ad abbassare lo sguardo.

Mi chiedevo per quale motivo mi desse così fastidio nonostante stessi con Brian.

Forse perché, inconsciamente, ancora ci tenevo al ragazzo che avevo davanti.

<<Io prendo un caffé macchiato>>, mormorai iniziando a giocherellare con la cerniera del giubbotto.

<<E tu?>>, domandò la cameriera a William con un sorriso sornione.

<<Un caffé>>, mi guardò e sospirò, <<corretto e doppio>>.

<<Devi guidare...>>, gli ricordai facendogli presente che quando guidava non poteva bere nulla di alcolico. Nemmeno se leggermente.

<<Guido io, non tu>>, puntualizzò non cambiando la propria scelta.

<<Nient'altro?>>, domandò ancora lei.

<<Nient'altro o la mia ragazza continuerà a farmi la predica>>, mi lanciò un'occhiata e subito sorrisi.

Arrossii pesantemente e una ciocca di capelli mi ricadde davanti al volto, coprendomi il rossore già fin troppo evidente.

La cameriera se ne andò sorridendo appena e subito alzai la testa, sconvolta.

<<La tua ragazza?>>, ripetei incredula.

Mi faceva piacere, però, se detto da lui.

<<Ci stava provando e non avevo voglia di sorbirmela. Ho già te da sopportare in questo momento>>, bofonchiò.

Mi arresi al fatto che fosse semplicemente egoista e sospirai amareggiata.

Lo guardai intensamente in cerca della verità; ma era chiaro che, per quanto il suo modo di fare mi facesse schifo, ero tremendamente contesa tra la mia parte razionale e quella persa nei suoi occhi.

<<Passiamo al dunque>>, borbottò tentando di farmi tornare alla realtà.

Scossi la testa e continuai il discorso lasciato da parte.

<<Sapevi dell'incidente?>>, domandai con voce più tranquilla.

Volevo far sì che si calmasse almeno un po'.

Ridacchiò.

<<Mi prendi in giro?>>, domandò facendo schioccare la lingua contro al palato.

Alzò gli occhi al cielo nell'esatto momento in cui arrivarono i nostri ordini e si fece più vicino solamente quando la cameriera se ne andò.

<<Perché è da un po' di tempo che tu e Brian mi sembrate un po' troppo simili>>.

CONTENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora