CAPITOLO 22

2.8K 116 5
                                    

<<Mi dispiace per stasera. Sarei dovuta rimanere con Lexi e non andarmene via per nessun motivo al mondo>>, mi scusai non appena William partì.

Guardai fuori dal finestrino pensando alla faccia che aveva fatto Brian non appena avevo deciso di non tornare a casa con lui. Era rimasto ferito dentro, lo capivo; ma ora dovevo solamente parlare con William e chiarire un attimo le cose. Sempre che ci fossero cose da chiarire.

<<Non è successo per colpa tua. Probabilmente, anche se ci fossi stata sarebbe successo ugualmente, sappilo>>, alzò le spalle, rassicurandomi. Si vedeva che faceva di tutto pur di non farmi sentire in colpa. Ed era proprio il comportamento tipico di William: buono e sempre gentile con tutti. Finché non si arrabbiava, certo.

Tossii sperando di riuscire a passare al discorso principale.

<<Comunque, non è successo nulla con Brian>>, mormorai a voce bassa, <<non so quello che Connie ti abbia detto; ma sicuramente saranno state delle bugie>>.

Ridacchiò lanciandomi poi un'occhiata veloce.

<<Connie dice solo bugie. Lo fa per attirare l'attenzione e far litigare la gente. Ma sa benissimo che non ci casco più da anni, ormai>>, sorrise appena e, di colpo, tornò serio, <<che cosa facevate tu e Brian, allora?>>. Per un attimo mi parve geloso e la cosa mi rese felice.

Scossi la testa.

<<Nulla. Parlavamo e passeggiavamo intorno. Non ci siamo nemmeno allontanati>>, a quelle parole ridacchiai appena, <<lo so, penserai che sono pazza a mettermi a parlare con uno come Brian; ma...>>, tentai di terminare la frase; ma William non me lo permise, prendendomi in contropiede.

<<No, no. Non dire così>>, scosse una mano con decisione, rimettendola poi sul volante, <<so benissimo com'è fatto Brian e so anche che quando vuole è piacevole parlare con lui. Molto piacevole. Forse, è più simpatico lui di me. È più socievole, anche. Ci sa fare con le parole, insomma>>, alzò le spalle, rassegnato ma per nulla arrabbiato.

<<Non dire così! Anche tu sei simpatico. Sempre>>, sottolineai, <<e anche molto gentile>>, borbottai subito dopo facendolo sorridere di getto.

<<Beh, grazie. Anche tu sei simpatica. E anche molto carina>>, sorrise con fare imbarazzato.

Sospirai, decidendo così di rivelargli tutto. Probabilmente, era la cosa più giusta da fare.

<<Brian mi ha parlato di te>>.

Per un secondo rimase in silenzio senza saper cosa dire. L'avevo colto di sorpresa.

<<Di me?>>, domandò puntandosi una mano sul petto.

Annuii.

<<Mi ha raccontato di quando eravate amici>>, gli rivelai a voce più bassa, stringendo forte la cintura.

<<Quindi... ti avrà anche parlato di Grace>>, borbottò con voce triste continuando a guardare avanti.

Annuii nuovamente.

<<Anche>>, presi una pausa nella quale pensai a come continuare, <<ma non penso che sia stata colpa tua>>.

William si riprese, voltandosi di scatto.

<<Davvero?>>, domandò sollevato.

<<Certo che sì>>, deglutii, <<ma penso che non sia stata nemmeno colpa di Brian>>.

<Ah...>>.

Senza pensarci due volte gli toccai un braccio. Giusto per sentirmi più vicina a lui.

CONTENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora