CAPITOLO 40

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<<Mi dispiace un sacco per quello che è successo, Riley>>, si scusò Lexi non appena mi raggiunse fuori da scuola, <<ho provato a non farlo venire da te; ma non mi ha voluto dar retta>>, aggiunse subito dopo.

Chinai la testa, dispiaciuta di averle dato quel peso.

<<No, tranquilla. Non è colpa tua>>, le sorrisi, <<ma che cosa vi siete detti per farlo scattare così?>>.

Alzò le spalle, indugiando.

<<Mi ha chiesto se sapevo qualcosa sul perché durante il cambio dell'ora te n'eri scappata così>>, scosse la testa, <<era molto dispiaciuto, Riley. Ti direi che aveva le lacrime agli occhi, credimi>>.

Cercai di non pensare alla sua faccia triste e mi decisi ad andare avanti per i conti miei.

Non potevo farmi trattare così da una persona che non mi voleva del tutto e che nemmeno capiva i suoi errori!

<<Non m'importa di com'era, Lexi! Lui ha sbagliato! Ha sbagliato prendendomi in giro sin dall'inizio>>, presi fiato, <<sono stata solamente una stupida a credergli e ancora di più a credere anche solo per un momento che fosse Brian colui che mentiva>>.

<<Non lo so, Riley...>>, scosse la testa calciando un rametto, <<sembrava davvero non capire e la cosa non mi torna. William... lui non è così>>.

<<Come puoi saperlo? Lo conosci ancor meno di me!>>, replicai stringendo i pugni.

Odiavo il fatto che lo difendesse quando già trovavo difficile lasciarlo andare.

<<Non dico questo! Non dico di conoscerlo, Riley...>>, scosse nuovamente la testa, <<dico solo che la cosa non mi torna, che tu mi creda o no. E la stessa cosa vale per Peter. Lui... non riesce a capire che cosa William ti possa aver fatto di sbagliato per farti cambiare idea>>.

<<Ma Peter non sa del nostro discorso!>>, le ricordai con la rabbia negli occhi.

<<Invece, sì>>, annuì, <<in mensa, William glielo ha raccontato e Peter ha risposto con un'alzata di spalle, senza capire>>.

Rimasi di sasso.

<<Che cos'ha detto Peter quando ha saputo della risposta di William alla mia domanda?>>, domandai incerta.

Lexi alzò le spalle.

<<Nulla. Per lui la cosa era normale>>.

<<E a te sembra normale?>>, le domandai credendomi per la prima volta sbagliata.

Scosse la testa.

<<Non sopporterei il fatto che, mentre Peter sta con me, pensi ancora alla sua ex ragazza>>, mi rivelò a testa bassa mettendosi finalmente nei miei panni.

<<Vedi?! Allora il problema non sono io!>>, risposi scombussolata.

<<No, Riley!>>, mi scosse dalle spalle, <<il problema non sei tu; ma loro! Sono loro la causa di tutto ciò>>, mi tranquillizzò puntando con la mano verso la scuola.

Guardai verso quel punto indefinito, impallidendo e trattenendo il fiato non appena riconobbi il volto di William farsi spazio tra i vari alunni.

<<No...>>, sussurrai scuotendo piano la testa e allontanandomi di un passo dalla mia amica.

<<Cosa c'è?>>, domandò lei senza capire, <<Riley?>>, mi chiamò vedendo che non le rispondevo.

<<William sta venendo qui>>, biascicai sistemandomi meglio lo zaino addosso e avviandomi a gran passi verso la fermata del pullman.

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