CAPITOLO 48

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<<È tutto okay?>>, mi domandò William non appena entrammo in mensa.

Guardavo il cibo esposto con vero disinteresse.

Non avevo per niente fame e, inoltre, mi si era persino chiuso lo stomaco.

Annuii in maniera indecisa e silenziosa, tentando di fingere almeno un po'.

Non volevo dargli altre preoccupazioni inutili.

Il mio umore non c'entrava niente con lui che, ovviamente, aveva già fatto fin troppo.

Soprattutto dato che mi aveva perdonata per come avevo parlato della povera Grace.

Se solo avesse saputo la verità...

Mi dispiaceva davvero tanto per quella povera ragazza innocente. Lei si era semplicemente ritrovata in mezzo ai guai. Tutto lì.

Non era stata colpa sua; ma nemmeno di Brian, dovevo ammetterlo.

Dentro di me non davo la colpa a nessuno se non all'incoscienza che avevano avuto e al destino. Anche lui, senz'altro, aveva avuto la sua parte.

<<Non prendi niente per pranzo?>>, domandò ancora guardandomi mentre con un grazie sussurrato rifiutavo di farmi mettere il primo nel piatto, <<dovresti mangiare almeno qualcosa>>.

Presi un pezzo di carne e delle patate al forno correlate di carote.

Giusto per farlo contento, mi ero detta.

Acchiappai la macedonia, una bottiglietta di succo alla pesca e le posate incellofanate nella plastica.

A testa bassa seguii il passo veloce di William che sapevo mi avrebbe portata dritta dritta verso il tavolo dove già erano seduti i suoi amici.

Inaspettatamente, però, li superammo e lo vidi sedersi in un tavolo in fondo alla mensa. Proprio di fianco alla finestra che dava sul giardino.

Mi sedetti davanti e lo guardai accigliata.

<<Non vuoi stare con i tuoi amici?>>, domandai pensando non li avesse visti.

Scartò le posate.

<<Non mi sembri dell'umore giusto e, poi, ti riempirebbero di domande. Cose alle quali in questo momento non vuoi rispondere>>, mi spiegò leggendomi nel pensiero.

<<Grazie, ma non devi fare tutto questo per me>>, lo ringraziai.

<<Questo non è niente, Riley>>.

Alzai le spalle e guardai Lexi salutarmi da lontano, anche lei diretta con Peter al loro solito tavolo.

<<Chi saluti?>>, domandò lui voltandosi.

<<Lexi e Peter>>, sorrisi, <<si sono appena seduti>>.

<<Ancora non sanno nulla>>, scosse la testa, <<e, sicuramente, la tua amica vorrà poi sapere tutto>>.

Distolsi lo sguardo.

<<Beh, come dici tu... ora non sono in vena di domande>>.

<<Forse perché avresti voluto ricevere delle risposte>>, mi lesse nel pensiero.

Annuii.

<<E non ne ho avuta nemmeno una. E, probabilmente, anche se me le avesse date non avrei potuto sapere se erano vere o false>>.

Alzò le spalle.

<<Non voglio commentare. Già ti sentirai uno schifo... non vorrei mai rovinare ancor di più la situazione>>, commentò con sincerità iniziando a mangiare.

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