CAPITOLO 36

2.1K 102 11
                                    

L'idea di tornare là dentro e di dovermi sorbire le occhiate stravaganti di tutti assieme a quelle glaciali di William e a quelle scioccate di Peter e Lexi... beh, mi faceva venire solamente un gran mal di testa.

La voglia di tornare a casa era davvero alta e non vedevo solamente l'ora che la serata finisse in fretta per poter tornare nel mio letto ed iniziare una nuova spossante giornataccia in cui tutto sarebbe andato per il peggio. Come sempre da quando c'erano di mezzo loro due.

Oltretutto, una parte di me si congratulava per il bacio appena dato ad uno come Brian; mentre l'altra parte mi stava urlando contro chiedendomi che fine avesse fatto il mio buon senso.

Eppure, ero contenta.

Certo, continuavo a pensare a William, a come l'avrebbe presa e a che sapore avessero le sue labbra a differenza di quelle veloci di Brian e... no, magari a questa cosa no.

Insomma, inconsciamente avevo appena fatto la mia scelta; anche se era stato Brian il primo a baciarmi. Quindi, dopotutto, non sapevo quanto valore attribuirgli.

Seguii Brian molto velocemente cercando, in qualche modo, di starci dietro.

Qualche ragazzo, di tanto in tanto, lo fermava con qualche pacca sulla spalla di puro incoraggiamento; mentre le ragazze lo guardavano come se fosse l'uomo più bello sulla faccia della terra. Ma non sapevano tutto ciò che c'era dietro al suo carattere da lottatore e palestrato.

La sua vita era frenetica e ricca di delusioni, scoraggiamenti, persone perse e ritrovate... nulla sembrava essere andato al posto giusto. Persino l'amicizia con William che ora la sottoscritta stava decisamente mandando all'aria.

Mi sentivo uno straccio, ora come ora.
<<Vieni, dai>>, m'incoraggiò predendomi per mano e tirandomi fino a quando non fummo obbligati a fermarci proprio davanti al palco.

Una parte di me avrebbe voluto liberarsi da quella stretta bollente; mentre l'altra era conscia del fatto che con lui mi sentissi più che a mio agio. Eppure, sapevo in cuor mio che mi mancava qualcosa; o qualcuno, più che probabilmente...

<<Mi avevi promesso che non avresti combattuto più con lui>>, gli ricordai a bassa voce avvicinandomi al suo orecchio per parlargli meglio e far sì che mi ascoltasse.

Annuì in maniera spontanea, deciso.

<<Lo so>>, sorrise e subito ritornò a guardare i due lottatori stesi per terra, <<vincerà il biondino, me lo sento. Se potessi ci scommetterei su>>, ridacchiò puntando con la testa il lottatore più mingherlino.

Mi chiedevo come potesse vincere essendo più magro e molto più basso dell'avversario; ma non era questo a preoccuparmi.

<<Non potete scommettere su voi stessi?>>, domandai sottovoce come per paura che fosse illegale.

Già, quasi mi dimenticavo che tutto lì dentro era illegale!

Arrossii e feci un passo indietro nascondendo le nostre mani intrecciate dietro al mio busto spinto leggermente verso di lui.

Odiavo il fatto che mi dovesse tenere per mano così apertamente; nonostante anche William l'avesse fatto più e più volte. Eppure, da un certo punto di vista l'avevo trovato diverso. Forse, con quest'ultimo era stato più spontaneo rispetto che con il ragazzo che avevo di fianco.

Scosse la testa facendo schioccare la lingua.

<<In realtà, no. Non potremmo e non mi chiedere il perché ma è una stupida regola dettata da non so chi...>>, fischiò non appena il biondino fece battere l'avversario, <<che ti dicevo? Ha vinto!>>, annunciò lasciandomi la mano e applaudendo.

CONTENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora