CAPITOLO 46

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Eravamo distesi sul letto da un bel po'.

C'eravamo guardati un film, chiacchierato sui nuovi libri usciti e su quelli che avevamo già divorato, sparlato su alcuni dei nostri compagni di scuola...

Persino di Connie e delle gemelle: Sarah e Janette.

<<Sai, Brian mi ha detto...>>, deglutii dopo che lui aveva appena finito di raccontarmi un loro episodio alquanto imbarazzante, <<mi ha detto che tu e Connie siete stati assieme>>.

<<Io e lei? Assieme?>>, domandò alzando gli occhi al cielo e ridendo appena.

<<Beh, non proprio assieme. Era solo...>>, socchiusi gli occhi e guardai il soffitto.

L'idea di essere sdraiata sullo stesso letto nel quale avevano fatto sesso mi faceva venire i brividi.

<<Sesso?>>, m'aiutò lui voltandosi verso di me con tutto il corpo.

Annuii e mi voltai anch'io, pronta per decifrare il suo sguardo.

<<Tutte cazzate. Non andrei mai e poi mai a letto con una ragazza solo per divertimento>>, schioccò la lingua contro al palato, <<è stato Brian a portarsela a letto>>.

<<Brian?>>, scossi la testa, <<ma perché avrebbe dovuto mentirmi su una cosa simile?>>.

<<Perché ci voleva contro, Riley>>, deglutì e sospirò amaramente, <<chi avresti scelto se tutto questo casino non fosse successo?>>.

La risposta era semplice, quasi scontata.

Sorrisi.

<<Avrei scelto te. Avrei scelto te comunque>>, ne conclusi, <<e, in ogni caso, non ho mai smesso neanche un secondo di pensare a te. Anche mentre stavo con lui, il che è orribile>>.

Ridacchiò e mi accarezzò la guancia, scostandomi un capello da dosso.

<<Per questo motivo l'ha fatto>>, sorrise, <<lui sa che avevi me in testa. Brian non è poi così stupido>>.

<<Ho notato>>, alzai un sopracciglio, offesa da ciò che mi aveva fatto solamente per avermi, <<mi ha trattata come un oggetto solamente per avermi per sé>>.

<<Io non lo farei mai>>, mi rassicurò.

Annuii.

<<Lo so. Lo so per certo>>.

Proprio in quel momento bussarono alla porta e William si alzò di scatto, spaventandomi.

<<Mamma?>>, la chiamò facendo così alzare anche me un attimo prima che sua madre spalancasse la porta.

<<Scusate, volevo solo chiedere a Riley se voleva fermarsi qui a cena>>, alzò le spalle e mi guardò.

<<Vorresti?>>, mi domandò William, voltandosi verso di me con viso serio.

Annuii educatamente.

<<Ne sarei davvero felice>>, accettai raggiante.

<<Bene, vado a preparare>>, ci sorrise e rinchiuse la porta.

Inviai in tutta fretta un altro messaggio a mia madre, spiegandole che mi fermavo fuori anche per cena e che stavo bene.

M'infilai nuovamente il telefono in tasca e sospirai.

<<Che cosa dovrei dire a Brian?>>, domandai spaventata, <<non credo che la prenderà molto bene>>.

<<Gli parlerò io>>, concluse lui.

Scossi la testa.

<<No, voglio farlo io>>, presi un respiro, <<ho solo...>>.

<<Paura?>>, terminò lui per me facendomi annuire.

William si avvicinò, sedendosi più vicino a me e accarezzandomi la mano appoggiata sul materasso.

<<Ci sarò io lì con te>>, mi sorrise, <<non lo farò nemmeno avvicinare>>.

Gli strinsi la mano e sorrisi in maniera più tranquilla quando il telefono iniziò a squillare.

<<Sarà mia madre>>, conclusi tirandolo nuovamente fuori dalla tasca e sgranando gli occhi alla vista del nome comparso sullo schermo.

William si avvicinò cautamente, sbirciando appena.

<<È lui?>>, domandò.

Annuii e accettai la chiamata.

<<Metti il vivavoce>>, m'ordinò e così feci.

<<Pronto?>>, domandai balbettante.

<<Ehi, ti passo a prendere tra mezz'oretta. Tu sei pronta, vero?>>, domandò Brian dall'altro capo del telefono.

Ancora non ci credevo a come le cose fossero cambiate in così pochi minuti.

Scossi la testa.

<<Non verrò>>, dissi in maniera fredda.

<<Cosa?>>, domandò lui senza capire, <<stai male?>>.

Scossi nuovamente la testa e alzai lo sguardo, guardando William con gli occhi fissi nei miei.

<<Sono da Will>>, dissi a bassa voce.

<<Scusa?>>, domandò lui ridendo appena, <<sei da Will?!>>.

Annuii.

<<Sì, sono da lui>>.

Mi veniva da piangere di fronte a ciò che ora sapevo.

Gli occhi mi s'inumidirono all'istante facendomi partire un singhiozzo.

<<Cosa ci fai da William?>>, domandò in tono serio.

Capendo il mio stato d'animo, William mi prese il telefono e tossicchiò.

<<Brian, Riley sa tutto>>, disse lui in maniera semplice.

Dopo di che ci fu qualche secondo di silenzio e, successivamente, la chiamata terminò.

<<Ha staccato>>, mi rivelò alzando le spalle e appoggiando il telefono sul letto.

Scossi la testa, passandomi una mano tra i capelli e tirando su dal naso.

<<Riley...>>, mugugnò lui.

Lo guardai senza proferire parola, in attesa che dicesse la sua.

<<Non devi starci male. Non per una persona così>>, mi ricordò alludendo a Brian.

Annuii spontaneamente e trattenni il respiro non appena mi abbracciò.

Lo strinsi a mia volta, appoggiando la testa sopra alla sua spalla e inalando il suo profumo.

Mi baciò sui capelli, scostandosi e sorridendomi.

<<Andrà tutto bene>>, mi rassicurò, <<ora ci sarò io con te>>.

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