CAPITOLO 19

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Parcheggiammo la macchina nel solito posto e scendemmo in fretta e furia.

L'aria era abbastanza fresca; ma, col giubbotto addosso, si stava più che bene. E poi l'ansia era tanta e non vedevo solamente l'ora di mettere piede alla festa per poter incontrare sia Brian che William. Mi chiedevo se, almeno con lo sguardo, mi stessero cercando.

<<Pronta?>>, mi domandò Lexi a bassa voce per non farsi sentire da Trevor. Lui se ne stava leggermente in disparte, distaccato e silenzioso.

Era strano vederli così. Forse perché, sotto sotto, si assomigliavano ben poco.

Annuii in maniera indecisa, ma non glielo feci notare o sapevo che sarebbe stata la fine.

Attraversammo il cancello con Trevor in testa e camminammo nell'erba incolta. In lontananza s'intravedeva un fuoco con un po' di fumo nell'aria. Era il riconoscimento per capire dove fosse la festa.

Lo seguimmo trovando poi un passaggio costeggiato da erba e con dei ciottoli sul terreno. Probabilmente, qualcuno li aveva messi per delimitare una sottospecie di sentiero. Infatti, camminammo più velocemente fino a comparire nel bel mezzo della festa.

Vidi il fuoco con intorno tantissima gente. C'erano persone che, di tanto in tanto, avevo visto passare nei corridoi della nostra scuola e altri che nemmeno conoscevo.

<<C'è tantissima gente>>, sussurrò Lexi al mio orecchio. Sembrava quasi che mi avesse appena letto nel pensiero.

<<Sì, sarà difficile trovarli in mezzo a tutto questo chiasso>>, le feci notare iniziando a guardarmi attorno con foga. E tanto sapevo che, una volta trovati, li avrei guardati da lontano senza saper che cosa fare.

E sarebbe stato in quel caso che Lexi sarebbe dovuta intervenire, buttandomi nella mischia con uno spintone e qualche parola di conforto.
<<Oh, non dire sciocchezze!>>, tirò una mano per aria colpendo il vento, <<basterà guardare dove c'è più gente e li troveremo. Saranno accerchiati dalle ragazze, probabilmente>>, mi ricordò.

Una sorta di gelosia mi spinse a rimanere in silenzio e a respirare in maniera rumorosa. Non ne sapevo il motivo, ma il pensiero che fossero a chiacchierare con un'altra mi metteva di malumore facendomi solamente venir voglia di tornarmene a casa.

La sensazione era strana, ma era vera e maledettamente pura.

<<Volete venire a prendervi da bere?>>, ci domandò Trevor tutto d'un tratto comparendo alle nostre spalle.

Mi voltai di scatto, presa alla sprovvista, e assieme a Lexi decidemmo di seguirlo. Era meglio farci un giro di ricognizione piuttosto che rimanere immobili nello stesso punto.

Entrammo dentro al vecchio monastero dove il sabato si svolgevano gli incontri e attraversammo il primo corridoio per finire dritte davanti ad un tavolo in plastica con sopra decine e decine di alcolici.

<<Ciao, Sarah>>, la salutò Trevor scuotendo la mano e avvicinandosi al tavolino per osservare meglio, <<ci passi una birra?>>, domandò poi alla ragazza con il piercing al naso e il cappellino. Aveva anche dei magnifici capelli corti che le facevano avere un'aria sbarazzina.

Stappò le birre, passandocele e, subito dopo, tornammo fuori in compagnia della musica ad alto volume. Musica commerciale, ovviamente.

Mi sarebbe piaciuto mettermi a ballare; ma solitamente lo facevo solo a casa di Lexi, quando i suoi genitori non c'erano e potevamo scatenarci dando il meglio di noi. Qui non mi sembrava proprio il caso.

Bevvi un sorso di birra scoprendola più che amarognola. Preferivo di gran lunga i cocktail, se proprio dovevo scegliere. Il gusto era decisamente migliore.

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