CAPITOLO 41

1.9K 90 15
                                    

Era da ormai parecchi giorni che William nemmeno mi guardava più ogni talvolta che c'incrociavamo nei corridoi.

Stranamente, però, non mi faceva più nessun effetto; o, almeno, non come prima.

Certo, mi mancava il vecchio William: quello che era falsamente innamorato di me con tutto se stesso e che mi guardava come se fossi la prima meraviglia del mondo.

Ma ora c'era Brian e dovevo sapermi adattare al cambiamento più che radicale.

Insomma, abituata con una persona come William... ora come ora mi trovavo un po' impreparata.

E Brian era tutto il suo opposto.

<<Che cos'hai stamattina?>>, mi domandò quest'ultimo accellerando appena.

Era la seconda volta che mi passava a prendere sotto casa per poi andare a scuola assieme.

E Lexi era solamente contenta di questa novità, anche lei decisa a farsi venire a prendere sotto casa da Peter.

Ormai c'incontravamo davanti agli armadietti, nel bel mezzo del corridoio; ma, nonostante i cambiamenti, la nostra amicizia era rimasta sempre invariata.

Speravo solo che niente e nessuno ci dividesse a questo punto.

<<Niente>>, risposi alzando le spalle.

A quella risposta, Brian mi fissò con un sopracciglio alzato.

<<Niente non esiste, Riley>>, ridacchiò scuotendo piano la testa e facendosi subito dopo più serio, <<dai, scommetto che sta a vedere con William>>, brontolò sconsolato.

<<È che...>>, provai a dire, ma mi bloccai.

<<Che?>>, domandò ancora.

<<Non lo so... mi fa troppo strano il fatto che si arrabbi ogni volta che finiamo col parlare di quella Grace>>, alzai le spalle.

<<È logico, Riley! Te l'ho anche già  detto...>>, alzò di poco la voce, deluso, <<a William piace ancora! Per questo motivo si arrabbia! Lui ancora la difende!>>.

<<È comunque strano...>>, biascicai.

<<Lo dici solo perché l'hai conosciuto in una maniera differente>>, strinse il volante e, così facendo, le nocche gli divennero bianche, <<ma il vero William è così. È sempre stato così: mente a tutti>>.

Sembrava quasi arrabbiato mentre ne parlava e non volevo saperne il motivo, sinceramente.

<<Beh, allora dovrò solamente convincermene...>>, balbettai confusa.

Rimanemmo qualche secondo in silenzio. Un secondo che a me sembrò a dir poco infinito.

<<Ti piaceva, non è vero?>>, mi domandò tutto d'un tratto.

Aprii di scatto la bocca, ammutolita e con il respiro mozzato.

<<William>>, aggiunse lui sospirando, <<ti piaceva, non è così?>>, domandò ancora facendomi impallidire.

Cercai di far fluire più velocemente il sangue al cervello e mi rattristai al pensiero che una parte di me avrebbe annuito.

<<Brian, io sto con te>>, risposi sicura di me.

Non volevo mentirgli; così trovai una scappatoia per non farlo.

<<Non sto dicendo questo, Riley... so che stai con me; ma io ti sto chiedendo se a te...>>. Non lo feci terminare, arrabbiata.

CONTENDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora