Capitolo 22

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Come promessoooo

H: Loro usavano dei veleni, facevano degli esperimenti quindi è possibile che gli abbiano iniettati nel suo sangue...
L: Cosa dobbiamo fare?
P: Servono delle radici!
Inizia a dire nomi di piante di cui neanche sapevo l'esistenza e tutti corrono fuori a cercarle, noto Leopold ed Elijah che mi guardano e vedo le domande che scorrono nei loro occhi.
H: Cosa volete sapere?
L: Come hai fatto a fare quella cosa con i draghi?
H: A questa non posso rispondere...
E: Come fai a controllare il fuoco?
H: È legata ai dragh, non posso rispondere...
E: Come fai a sapere degli esperimenti?
H: Io...
E: Non puoi rispondere?
H: Posso ma servirá del tempo...
L: Noi tanto rimaniamo qui con lei!
Annuisco e si siedono su un lettino mentre io cerco le parole per raccontare ciò che sa solo la McGranitt, per fortuna Jace viene chiamato per allenarsi e mi siedo anche io guardandomi le mani.
Inizio a raccontare di come i mangiamorte facessero esperimenti sulle donne per trovare o creare qualcosa, inizio a raccontare tutto ciò che mi ricordo per cercare di aiutare la donna che ha creato la radura per me e noto Elijah che mi guarda scioccato.
E: Era lui vero?
H: Chi?
E: Quello che hai ucciso, è stato lui a...
H: Intendi a uccidere mio figlio?
E: Si...
H: Si, e il prossimo a dover morire è Wellington.
L: Non devi avvicinarti a lui, l'ho visto sbaragliare dieci uomini con un solo gesto. Ti ucciderebbe...
H: È per questo che Jace non lo sa.
L: Qualsiasi sia il motivo non devi avvicinarti, mia... mia moglie voleva vendicarsi del padre di Wellington tanto quanto te e si è accanita su di lui senza protezioni.
H: Almeno però l'ha ucciso...
L: Si, ma a che prezzo?
H: Sono disposta a pagare qualsiasi prezzo pur di ucciderlo.
E: Hermione, dev...
H: Se avessero ucciso vostro figlio, fareste la stessa cosa.
Sento l'aria che si fa pesante e mi alzo dal lettino, anche loro fanno per alzarsi ma io li fermo con la mano.
E: Ma...
H: Non... io...
Inizio a sentire la rabbia che si impadronisce di me e mi allontano da loro sentendo una sensazione di caldo imminente, a un certo punto esplodo sentendo come se mi liberassi da tutto e ritorno in me vedendo Elijah e Leopold rintanati dietro al bancone dei medicinali.
H: Io...
Corro subito fuori dall'infermeria sentendomi emotivamente instabile e mi chiudo nella mia stanza lasciandomi cadere a terra, rimango immobile per quelle che mi sembrano ore e poi sento bussare alla porta.
H: Si?
PE: Sono Jace, stai bene?
H: Si, sto benissimo!
J: Vieni a mangiare?
H: Non ho fame però tu vai senza problemi...
J: Herm...
H: Davvero, io adesso vado a dormire!
Dopo neanche venti minuti mi infilo sotto le coperte e inizio a piangere rimanendo segregata in camera mia, alle due di notte mi ritrovo a vagare per il campo e mi nascondo dietro a un albero sentendo delle voci.
PE: Non hai diritti su di lei.
PE1: Sono suo fratello, e deve saperlo!
Mi sporgo leggermente e noto Elijah con Jace, faccio per andarmene per non dover rispondere a delle domande scomode ma mi blocco sentendo una frase che mi fa bloccare il cuore.
PE: Anche se la ritieni tua sorella, lei è una Lancaster come me.
Rimango bloccata per qualche secondo e poi mi giro vedendo Elijah che tiene Jace contro un muro, questo si gira nella mia direzione per distogliere lo sguardo e spalanca gli occhi vedendomi.
J: Hermione...
Anche Elijah si gira verso di me e lascia Jace che fa per avvicinarsi, io inizio a correre senza riuscire a capire niente e mi chiudo nella mia camera iniziando a piangere senza motivo.
Dopo neanche un minuto sento qualcuno che inizia a bussare alla porta e metto tutte le mie cose in una borsa, inizio a ripensare a quando Leopold mi guardava con quella faccia scovolta ed apro piano la finestra per poi scappare verso la piazza.
H: Atlas...
Sento come un peso sul cuore e inizio a ripensare a tutte le occhiate che mi gettavano i Lancaster e la McGranitt, una massa scura atterra di fianco a me e mi isso su di lui mentre sento delle urla che mi intimano di fermarmi.
H: Vai, in alto!
Subito questo si alza nel cielo e guardo verso terra vedendo un gruppetto di persone che inizia a correre da tutte le parti, in pochi secondi mi ritrovo a parecchi metri sopra il suolo e inizio a piangere e a ridere senza motivo non riuscendo a controllare le emozioni.
Rimango in preda a questa situazione per non so se uanto tempo e poi la rabbia si impadronisce di me, sento il fuoco che scorre nelle mie vene e poi mi appiattisco su Atlas iniziando a incendiarmi completamente.
Sento tutto il mio sangue che esplode e mi ritrovo catapultata nella radura di Katrina, mi giro sentendo un rumore e la vedo che esce dal bosco.
H: Stammi lontana.
K: Hai saputo...
H: Lontana da me.
K: Io ti devo dir...
H: Non mi interessa.
K: Manon, dev...
H: Io sono Hermione Granger, figlia di Jean Prescott e di Martin Granger. Non sono Manon o chiunque altro tu voglia...
K: Tu sei mia figlia.
H: Io non sono tua figlia, e tu non sei mia madre.
K: Ma...
H: Fammi uscire da qui.
K: Ti pr...
H: FAMMI USCIRE DA QUESTO CAZZO DI POSTO O GIURO CHE SPACCO TUTTO.
K: Come vuoi...
Vedo una lacrima che scende lungo la sua guancia e mi giro guardando verso il lato opposto della radura, sento un improvviso strappo allo stomaco e apro gli occhi ritrovandomi stesa su un letto dell'infermeria.
Sento dei passi veloci e mi alzo istintivamente prendendo la borsa con la mia bacchetta, mi nascondo dietro al separè e vedo Elijah e Leopold che guardano verso il mio letto.
L: Non è lontana.
E: La troveremo padre, non è così stupida da uscire dal campo! Non vuolr morire...
L: Lo so, ma la ragazza è pazza quanto tua madre. Bisogna trovarla.
Corrono subito fuori dall'infermeria e io apro la finestra per poi defilarmi dal lato opposto, mi nascondo dietro a un cespuglio sentendo dei passi vicini e inizio a indietreggiare finchè non mi scontro con qualcosa di marmoreo.
PE: Hermione...
Mi giro riconoscendo la voce e vedo Jace che mi guarda con le lacrime agli occhi, rimango esitante qualche secondo e poi riinizio a correre sentendo una parte di me che si rompe.
Continuo a correre e mi ritrovo sul punto più alto del campo da dove riesco a vigilare su tutto, rimango a guardare il nulla per quelle che mi sembrano ore intere e poi una figura si siede sul precipizio insieme a me.
H: Hai bisogno?
Mi giro e incontro due occhi azzurri che mi trafiggono il cuore, vedo Jace che ricomincia a guardare il vuoto e lo imito capendo che scappando non risolverei nulla.
J: Ti ricordi quel giorno quando Martin ha picchiato la mamma ed è finita all'ospedale?
H: Si...
J: Lei pensava di morire e me l'ha detto, mi ha raccontato tutto!
H: Cosa ti ha detto?
J: Ha detto che ti ha trovata avvolta in una copertina rosa fuori da una chiesa e ti ha presa con lei...
Inizia a raccontarmi di cosa mia madre abbia fatto per tenermi con lei e inizio a piangere sentendo Jace che si avvicina lentamente, mi prende la mano e io lo guardo sorridere dolcemente.
J: Io l'ho scoperto dopo l'assalto al manor, stavo solo cercando un modo per dirtelo...
H: Non importa, mia madre rimane Jean Prescott.
J: Non dico che dovresti essere contenta ma almeno non sei figlia di quella bestia...
Fa un sorriso timido e mi bacia le mani mentre io ricomincio a guardare il campo sotto di noi, a un certo punto sento un suo braccio intorno alle mie spalle e si avvicina al mio orecchio.
J: Non mi abbracci, coniglietto?
Lo abbraccio subito mentre non capisco cosa sto provando e rimaniamo sulla sporgenza guardando il nulla, a un certo punto mi giro verso Jace e lui mi guarda per poi iniziare a diniegare.
H: Cosa?
J: Tu vuoi andartene...
H: Sai anche te che non riuscirei a rimanere qui con loro.
J: Allora vengo anche io...
H: No, sai che dopo passerei tutto il giorno a preoccuparmi e non potrei fare ciò che voglio fare.
J: Non sono un bambino, so cavarmela da solo!
H: Lo so, però io sono protettiva e non riuscirei a nascondermi al meglio...
J: Dove devi andare?
H: Non importa.
J: Hermione.
H: Non posso dirtelo...
J: Che fratello sono a lasciarti così senza domande?
H: Un fratello che capisce che scapperei comunque!
J: Non ti lascio andare se non mi dici dove vai...
H: Andrò a far giustizia a me e a mio figlio!
J: Non puoi andare da Wellington...
H: Non è lui il mio bersaglio!
J: Chi è?
H: Ho una lunga lista di porci da uccidere, spero tu capisca.
J: Chi ti ha toccata?
H: Da oggi inizieranno a pagarmela una per una...
J: Hermione.
H: È una cosa che devo fare da sola...
J: Potresti chieder...
H: Jace!
J: Sono protettivo anche io...
Sorrido vedendo del rossore sulle sue guance e gli bacio le mani, apro subito la borsa e gli passo un cellulare mentre lui mi fissa confuso.
H: Così non ci rintracciano!
Salvo il mio numero sul suo cellulare e glielo metto in tasca, lui mi guarda dubbioso e sorrido mettendogli una mano sulla spalla.
H: Chiamami se dovessi aver bisogno di qualsiasi...
J: Qui non può entrare nessuno!
H: Se dovessi, fammelo capire e radunerò un intero reggimento per salvarti...
J: La stessa cosa vale per te.
H: Riusciremo a tornare alla vita di prima, te lo prometto!
J: Riabbraccerai tuo figlio, è una promessa...
Sorride e io sorrido di rimando sentendo una forza che non credevo di avere, inizia a pregarmi di portarlo dietro ma io continuo a diniegare e poi lo fermo guardandolo negli occhi.
H: Ogni sera ti manderò un messaggio!
J: E io aspetterò...
H: Allora posso andare...
J: Non vuoi neanche vederli?
H: Se hai voglia salutami Elijah e mi raccomando la McGranitt...
J: Rimani almeno per la notte, puoi restare a dormire e partire domani!
H: Niente da fare, part...
J: Ti prego, l'ultima sera insieme.
Vedo che fa gli occhi dolci ma io diniego sorridendo, lo abbraccio forte odorando il suo profumo e facendomelo entrare nelle ossa e poi alzo la mano verso il cielo sentendo un ruggito di risposta.
J: Me lo insegnerai, vero?
H: Non so come si faccia, avviene e basta...
Lui annuisce e vedo un movimento concitato nel campo, mi volto subito e poi guarda Jace che sorride per poi correre verso il fossato.
Mi butto a tronco e dopo qualche secondo sento uno strappo allo stomaco, mi ritrovo sul dorso di Atlas e gli accarezzo le squame lucenti.
H: Andiamo a farci giustizia, bello!
Questo ruggisce e passano i giorni durante i quali mi faccio giustizia da sola uccidendo mangiamorte su mangiamorte, a un certo punto apro lentamente la porta della camera di Goyle Senior e mi avvicino formando una corda incandescente intorno alla sua gola.
H: Svegliati Goyle, è ora di prendersi le proprie responsabilitá!
Questo spalanca gli occhi e mi guarda tastando intorno a lui in cerca della sua bacchetta, gli blocco subito le mani sul petto e inizio a sorridere accendendo la luce.
H: Ti avevo detto che vi avrei uccisi uno a uno, tu sei il sedicesimo!
Stringo immediatamente il laccio e vedo la sua testa che si brucia completamente, butto il corpo nel camino e do fuoco a tutta la camera per poi buttarmi dalla finestra.
Atterro sul dorso di Atlas e voliamo via nella notte mentre mi sento il cuore più leggero, atterriamo in una radura poco più a ovest di Birmingham e prendo il telefono aggiornando Jace sulle uccisioni.
Inizio a camminare per tornare alla pensione dove alloggio e mi chiudo in camera rinforzando le barriere di difesa, mi infilo subito sotto il letto e spengo la luce per poi addormentarmi stando attenta ai più minimi rumori.
Alle due del mattino sono giá sveglia e mi mangio un panino con prosciutto e formaggio per stare in forze per qualche ora, pago velocemente la proprietaria e poi mi defilo in direzione del manor dei Nott.
Arrivo nel giro di un'oretta e noto un paio di mangiamirte probabilmente non molto bravi a combattere che cercano di tenersi svegli tra di loro, li uccido senza troppi rimorsi e poi entro in una delle case che hanno raccolto le mie lacrime e le mie urla. 
PE: Non credevi di farla franca, vero?
Mi giro subito con la bacchetta salda in mano e vedo il corridoio completamente vuoto, inizio ad allontanarmi velocemente temendo un duplicato del mantello dell'invisibilitá ma poi mi blocco sentendo una voce che mi fa smettere di respirare.
PE: Puoi anche uccidermi, io non ti dirò niente.
Mi avvicino subito alla porta e vedo una chioma rossa che incornicia due occhi color del cielo rossi di pianto, noto il padre di Nott che inizia a slacciarsi i pantaloni e mi intrufolo nella stanza per poi chiudere la porta a chiave.
PE: Cosa...
H: Ciao Nott!
Gli faccio incrociare i miei occhi e poi lo butto al muro bloccandogli subito la bocca, mi avvicino velocemente e lo guardo negli occhi leggendo solo paura pura.
H: Questo è per mio figlio e per Ginny.
Gli slogo l'osso del collo con una semplice mossa della mano e mi avvicino a Ginny che mi guarda come se fossi una visione, gli disincanto le manette con cui è legata al muro e gli do la mia felpa mettendogliela sulle spalle.
PE: Signore, suo figlio la sta cercando.
Sento qualcuno che inizia a bussare alla porta e noto Ginny che inizia a respirare malamente, butto il corpo di Nott in un angolo e gli do fuoco mentre guardo Ginny.
H: Ce la fai a correre?
G: Si...
H: Allora adesso stammi vicina e andrà tutto bene!
Lei annuisce e si stringe nella mia felpa, apro la porta che mi rivela un uomo che ho visto parecchie volte insieme ai mangiamorte e lo tiro dentro per poi ucciderlo e farlo bruciare con il suo padrone.
H: Dobbiamo trovare una finestra, ora.
Ginny annuisce e fa qualche passo per poi cadere, le metto un braccio intorno alla vita e poi esco dalla stanza guardandola.
H: Dove si va Ginny?
G: A destra...
Mi conduce per i vari corridoi e poi si sente un urlo che avvisa tutti della scomparsa di Ginny, apro immediatamente la finestra e chiamo degli ippogrifi per portarci via.
G: C'è uno strapiombo qui...
H: Fidati di me e buttati!
G: Ma ci ammazzeremo...
H: Fidati di me, Ginny!
G: Mi fido.
La guardo negli occhi mentre sento dei passi dietro di me e mi volto mentre Ginny sale sul cornicione, vedo mezza dozzina di mangiamorte che ci guardano e lancio subito una frusta di fuoco su di loro che si buttano a terra.
H: ADESSO!
G: Cos...
La butto fuori dalla finestra e la seguo a ruota mentre vedo degli incantesimi che volano sopra le nostre teste, dopo qualche secondo ci ritroviamo tra le zampe di due ippogrifi maestosi e guardo Ginny con diversi lividi sulle braccia e sui fianchi.
Vedo un paio di ippogrifi che si lanciano sui mangiamorte che ci stanno seguendo e dopo qualche minuto veniamo lasciate in una radura vicini a dove mi aspetta Atlas, faccio sedere Ginny su un tronco e inizio a farle sparire ogni livido finchè non mi ferma.
H: Cosa c'è?
G: Sono andati a prenderlo!
H: Cosa?
G: Tuo fratello, sono andati da tuo fratello...
H: Jace è al sicuro con...
G: Non è al campo della McGranitt, stava tornando al campo da Sirius per aiutarli a combatt...
Vedo che butta gli occhi al cielo e la prendo al volo in tempo per non farla cadere, chiamo Atlas e voliamo al campo della McGranitt che si trova a meno di venti minuti di distanza.
Ginny viene subito portata in infermeria mentre un ragazzo si incarica di avvertire i Weasey, mi dirigo subito alla tenda della McGranitt ed entro vedendo Leopold ed Elijah con tutti i Lancaster.
E: Hermione...
H: Dov'è mio fratello.
Vedo la McGranitt che fa una faccia dispiaciuta e come per risposta il mio cellulare squilla, leggo il nome di Jace sullo schermo e rispondo sentendo un rumore di catene di sottofondo.
H: Jace.
J: Hermione...
H: Dove sei? Chi c'è lì?
J: Hermione...
H: Jace, dimmi cosa vedi!
J: Fa male Herm...
Sento un urlo che mi lacera il cuore e tiro subito fuori un computer dalla borsa mentre cerco di far parlare Jace, inizio la localizzazione ma a un certo punto sento una risatina di sottofondo e Jace si zittisce per poi iniziare a respirare male.
H: Jace, chi vedi?
J: È lui...
H: Lui chi?
PE: CON CHI STAI PARLANDO?
H: Jace...
Sento un altro urlo e poi vedo la localizzazione che inizia a diventare sempre più nitida, a un certo punto sento una risatina che mi fa venire la pelle d'oca e il ragazzo dall'altra parte inizia a parlare facendomi bollire il sangue.
B: Non siamo più tanto combattive, leonessa?
H: Se lo tocchi giuro che annienterò tutto ciò a cui tiene.
B: Tik tak Hermione, il tempo scorre!
Sento un tonfo seguito da un continuo sibilo e guardo il cellulare notando che la linea è caduta, guardo subito il computer e sento il cuore leggero quando vedo una latitudine e una longitudine.
Chiudo subito il computer e vedo Leopold che fa per fermarmi, lo scarto subito e corro fuori per poi vedere Elijah che si para davanti a me.
H: Levati.
E: Non puoi andare!
H: HO DETTO LEVATI.
Lo butto a terra e corro in mezzo alla piazza dove vedo Atlas che è bellamente sdraiato a terra, si alza subito appena mi vede e salgo sulla sua groppa vedendo i Lancaster che mi corrono incontro.
L: Veniamo anche noi.
H: Vado da sola!
E: Adesso hai una famiglia, e le famiglie si aiutano...
H: Jace è la mia famiglia, ed è da solo.
Vedo Elijah che si allontana leggermente e Atlas si da uno slancio per poi volare a massima velocità, dopo un'oretta circa abbiamo fatto più di duecento chilometri e inizia ad abbassarsi per poi permettermi di vedere un manor dalle dimensioni esagerate.
H: Lasciami qui Atlas, vado da sola!
Lui fa un movimento del collo e si abbassa lasciandomi a non più di tre chilometri dalla tenuta, inizio a dirigermi verso l'obiettivo e poi mi fermo sentendo delle voci vicine.
PE: La stiamo aspettando.
PE1: Non lo troverá prima di ricevere il bel servito!
Salgo velocemente sull'albero più vicino con un incantesimo e aspetto che siano sotto di me, ne conteggio non più di una decina e inizio a seguirli uccidendone uno ogni tanto.
PE: Benedict ha detto che voi dovet...
H: Ciao Rowle!
Questo si gira e fa per tirare fuori la bacchetta, gli salto addosso e lo blocco subito a un albero guardandolo negli occhi.
H: Dov'è mio fratello?
R: Brutta sudicia putt...
Gli tiro un calcio nei testicoli e lo incateno all'albero con la magia, gli metto la bacchetta alla gola e mi avvicino leggendo l'indifferenza nei suoi occhi.
H: Dov'è mio fratello.
R: Tra poco si accorg...
Gli tiro un pugno in faccia e lo imbavaglio mentre vedo del sangue che esce dal suo naso, mi faccio guardare di forza e noto una leggera paura nei suoi occhi.
H: Te lo dico un'ultima volta, poi ti ammazzo. Ripondi con la testa. Capito?
Lui annuisce piano e lo scuoto per farlo diventare più reattivo, mi faccio dire tutto quello che mi serve sapere e poi lo uccido spezzandogli il collo.
Mi avvicino velocemente alla villa e uccido le guardie che Rowle mi aveva descritto, a un certo punto riesco ad entrare dalla finestra e mi dirigo verso i sotterranei finchè non vedo delle ombre che si avvicinano.
Mi butto subito in un corridoio secondario e noto tre uomini che ridono per qualcosa, entrano in una stanza poco più indietro rispetto alla mia posizione e mi avvicino lentamente notando una sala piena di mangiamorte.
PE: LEI ARRIVERÀ, LA VOGLIO VIVA.
Mi sporgo leggermente e vedo Wellington in piedi sul tavolo, tira a sè delle catene e vedo spuntare una sagoma bionda che si inginocchia.
W: NOI VINCEREMO.
PE: SI!
W: NOI LI UCCIDEREMO TUTTI.
J: Non... lei non verrà... l'hanno fermata... non la faranno arrivare qui!
Tutti smettono di urlare e ridere e Wellington tira un calcio alla sagoma facendomi riconoscere Jace, noto che è coperto di lividi e tagli che gli deformano tutto il viso e Wellington tira fuori la bacchetta puntandogliela contro.
W: Potrei anche ucciderti, lei non lo saprà finchè non sarà qui...
J: Vaffanculo.
Wellington gli tira un calcio e Jace si accascia, vedo un uomo che si alza puntandogli addosso la bacchetta e gli faccio saltare la testa con un semplice gesto.
W: LEI È QUI.
Vedo due uomini che prendono Jace e faccio scoppiare involontariamente la finestra, tutti si accalcano intorno a mio fratello sapendo che non lo abbandonerò e ritorno in corridoio per pensare a come muovermi.
PE: VIENI FUORI PUTTANA. O TE O TUO FRATELLO, DECIDI!

Cosa succederá? Chi morirá? Morirá qualcuno? I Lancaster dove sono?

La voce della ribellione [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora