Capitolo 20

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Come promesso inizio a postare più spesso peró non riuscirò a farlo con una scadenza fissa... SORRY 🙈

Vedo che annuisce e le catene si allentano, noto tutti che mi fissano e guardo la professoressa pregando che capisca il mio messaggio.
H: Professoressa?
M: Si?
H: Si sta ancora domandando perché quando succedeva qualcosa  c'eravamo di mezzo sempre noi?
Vedo che fa una faccia confusa e mi guarda come se fossi pazza, a un certo punto le si illuminano gli occhi e mi indica mettendosi una mano davanti alla bocca.
M: Noi... tu sei...
Vedo tutti che ci guardano confusi e lei fa subito apparire una coperta mettendomela addosso, mi porta subito vicino al fuoco e mi faccio raccontare come mai non è con Sirius.
M: Sirius ci manda i più valorosi dei suoi per allenarli alla battaglia finale!
H: Quindi la prova che...
M: Non era per la sicurezza del campo.
Mi spiega di come allenino giovani che vengono mandati in aiuto della resistenza quando hanno bisogno e io memeorizzo ogni singolo dettaglio, a un certo punto sento che tutti mi credevano morta e la blocco.
H: Come morta?
M: I mangiamorte sono entrati nella linea sicura della resistenza e hanno fatto sentire la tua voce...
H: Cosa dicevo?
M: Urlavi e maledivi tutti i mangiamorte, poi c'è stato silenzio. Tutti adesso hanno paura!
Inizio a pensare a Jace e a come si debba sentire, a un certo punto sento Scott che inizia a muoversi e guardo la professoressa.
H: Qui sono tutti fidati?
M: Fino all'ultimo, solo chi è nostro alleato può entrare!
H: Ne è sicura?
M: Assolutamete si...
H: Allora le presento una persona!
Mi apro lentamente la giacca e Scott mi scivola tra le braccia, la McGranitt si mette una mano alla bocca e mi guarda con le lacrime agli occhi.
M: Lui...
H: È mio figlio, Scott!
M: È di...
H: Non posso dirglielo!
M: Quanti giorni ha?
H: È del 23 di marzo...
Vedo Scott che mi guarda con due occhioni blu e inizio a piangere non credendo di essere finalmente al sicuro, noto la professoressa che mi guarda e sorrido sentendo come una liberazione immensa.
H: Scusi...
M: Qui sei al sicuro!
H: Grazie...
M: Posso chiederti una cosa?
H: Mi dica...
M: Perchè ha scelto il nome Katrina?
H: Perchè c'era una donna...
M: Ne sei sicura?
Io annuisco abbastanza convinta e lei mi porta in un capannone dove vedo un uomo e un ragazzo che stanno combattendo, la McGranitt si schiarisce la voce e il ragazzo butta a terra l'uomo per poi sorridere vittorioso.
M: Leopold.
L: Cosa c'è Minerva?
M: Lei è...
H: Katrina!                    
Si alzano entrambi da terra e mi guardano, vedo che notano Scott tra le mie braccia e lo stringo istintivamente a me mentre noto il ragazzo che mi guarda fisso negli occhi.
M: Ha detto che c'era una donna di nome Katrina...
L:  C'era?
Mi guardano tutti e tre e faccio subito un passo indietro, la McGranitt mi ferma e mi guarda.
M: A loro puoi dire tutto, Katrina è della loro famiglia!
Guardo i due individui davanti a me e noto solo tanta sofferenza, tiro fuori il diario di Wellington e strappo la pagina del 14 settembre dato che ormai l'ho imparata a memoria.
H: Qui c'é scritto Katrina...
Passo la pagina all'uomo e questo la legge, il ragazzo mi passa un foglietto e lo apro vedendo una donna che sorride mentre tiene in braccio un neonato.
E: È lei...
Noto che la donna è identica alla tipa che mi perseguita in sogno e sento un mal di testa assurdo, la McGranitt mi mette subito una mano sulla spalla e sorrido mettendomi un dito sulla tempia.
L: Come possiamo fidarci di lei?
M: È una delle mie migliori alunne...
L: E la sua entrata dal cielo?
M: Sono sicura ci sia una spiegazione!
L: Voglio proprio sentirla...
H: È stato un drago a portarmi qui.
L: Un drago?
Vedo l'uomo che fa una faccia ironica e mi viene voglia di prenderlo a schiaffi, guardo la McGranitt e lei fortifica la sua stretta.
M: Ti faccio vedere la tua sistemazione cara?
Annuisco e mi porta a fare un veloce tour del campo, si ferma davanti a una capanna rossa e sorride aprendo leggermente la porta.
M: È piccola ma accogliente!
La ringrazio e faccio per entrare nella casupola, mi fermo con la maniglia in mano e guardo la McGranitt che mi sorride.
H: Posso mandare un messaggio alla Resistenza?
M: Certo mia cara, puoi collegarti alla linea sicura dicendo "Limoncello"!
H: Grazie! Posso chiederle un'altra cosa?
M: Dimmi pure...
H: Chi è Manon?
M: Manon?
H: Manon!
M: Non ne ho idea, mia cara...
H: La barriera di confine è sicura?
M: L'abbiamo formata con l'aiuto di più di dieci esperti maghi, nessuno può farti del male qui!
Sorride e io la ringrazio per poi chiudermi nella capanna, ispeziono la stanza con un piccolo bagnetto e mi siedo sul letto collegandomi alla radio della resistenza.
PE: Chi si vuole collegare?
H: Limoncello...
PE: La collego subito, professoressa!
Attendo un attimo mentre allatto Scott e a un certo punto sento un rumore, mi viene detto che posso parlare e mi avvicino cercando le parole giuste.
H: Sono Hermione Granger e sono viva. Noi siamo forti e riusciremo a uccidere i bastardi che non hanno risparmiato i nostri cari, riusciremo a riscattare le loro morti!
Chiudo subito il collegamento e spengo la radio per poi pulire la bocca di Scott, lo pulisco con un colpo di bacchetta e dopo neanche venti minuti sta già dormendo.
Mi concedo una doccia veloce e poi mi rivesto pronta a fuggire in qualsiasi momento, mi metto sopra le coperte per essere più agile e mi addormento con la bacchetta stretta in un pugno.
La notte passa tranquilla fino alle cinque e mezzo quando sento un pianto, mi sveglio subito di colpo brandendo la mia bacchetta e guardo Scott che è tutto rosso e blu.
H: Scott...
Gli tocco il faccino minuscolo e ritraggo subito la mano, lo prendo in braccio coprendolo immediatamente con la mia giacca e poi corro fuori dirigendomi verso l'infermeria.
H: QUALCUNO MI AIUTI, MIO FIGLIO STA MALE! MADAMA CHIPS, LA PREGO...
Vedo le luci che iniziano ad accendersi e Madama Chips si avvicina velocemente, punta la bacchetta contro Scott e la vedo fare una faccia stranita.
MC: Questo bambino è stato esposto a delle pozioni troppo forti per lui...
H: Cos'ha?
MC: Ha il sangue infettato!
H: Com'è possibile?
MC: Forse...
H: Cosa posso fare? Ha bisogno di erbe? O di radici?
MC: Io non... non conosco questi elementi...
PE: Forse sono stati fatti degli esperimenti su di lui come su mia madre o Hermione Granger!
Mi giro verso la voce e noto il ragazzo di poche ore prima che mi guarda, ritorno a Madama Chips e vedo una faccia che mi fa fermare il respiro.
H: No... lei...
MC: Non posso fare nulla!
Stringo di più Scott e lo sento urlare mentre io non riesco a non piangere, a un certo punto non riesco neanche più a vederci bene e mi alzo per poi correre via in preda al panico.
Mi siedo con le spalle al muro e inizio ad urlare maledicendo tutto e tutti, a un certo punto sento un ruggito in aria e alzo la testa vedendo Atlas che atterra lì vicino.
Mi alzo e vado al suo fianco, subito una luce mi investe e vedo un Pecail che si avvicina.
H: Mio figlio sta male, è...
PE: I Pecail proteggeranno il pargoletto!
Sento Scott che inizia a sollevarsi dalle mie braccia e si dirige verso la luce, vedo una ramificazione del Pecail che si avvicina e la tocco sentendo come una scarica elettrica.
PE: I Pecail proteggeranno tuo figlio fino alla fine della guerra, lui ha un grande compito che lo attende!
Do un bacio sulla mano a Scott e in un secondo tutto scompare, riapro gli occhi vedendo ancora sfocato per le lacrime e sento Atlas che è pronto ad attaccare.
H: Calmo Atlas, non siamo in pericolo!
Sento una rabbia sempre più immensa in me e tutti rimangono fermi pietrificati, Atlas se ne va e io mi chiudo in un padiglione troppo scossa per riaddormentarmi.
Inizio a lanciare coltelli e incantesimi su ogni bersaglio e a prendere a pugni quello che ho sotto tiro, dopo quasi un'ora mi fermo a guardarmi le mani piene di tagli e sento la rabbia salire finchè non prendono fuoco dal nulla.
Subito mi prende un colpo e il fuoco si spegne, mi controllo le mani che sono perfettamente rosee e la porta si apre rivelando la professoressa con l'uomo seccante che mi ha riso in faccia.
L: Chi sei in realtá?
H: Come?
Mi atterra all'istante e mi blocca a terra, il suo volto arriva a una decina di centimetri dal mio e vedo i suoi occhi infiammati dalla rabbia.
L: CHI CAZZO SEI?
H: Katrina...
L: COSA SAI DI MIA MOGLIE E COME CONOSCI MANON. DOVE L'HAI VISTA?
H: NON L'HO VISTA!
L: SEI UNA SPIA?
H: NON SONO UNA SPIA.
Gli tiro una ginocchiata nei testicoli e me lo scrollo di dosso guardando la McGranitt, metto subito mano alla bacchetta e vedo arrivare anche il ragazzo di prima.
Sento la rabbia che si impossessa nuovamente di me e un mal di testa atroce mi fa piegare in due, un caldo disumano mi si propaga per tutto il corpo e cerco di controllare il tutto mentre mi tengo la testa che sta per esplodermi.
M: Cosa ti sta succedendo mia cara?
Mi alzo in piedi tutta dolorante e noto che ci sono della persone fuori dal padiglione che mi guardano, mi avvicino alla McGranitt e la guardo negli occhi vedendola scossa.
H: Voglio allenarmi per aiutare la resistenza.
L: Ascoltami bene, qui ci sono sol..
Gli lancio due coltellini che si inficcano poco sopra le sue spalle e lo guardo, mi rigiro verso la McGranitt e la vedo sorridere orgogliosa di me.
H: C'è posto per potermi allenare qui?
M: Sei la benvenuta!
Sorride fiera e la McGranitt si fa seguire fino alla sua tenda, mi offre un po' di acqua fresca per riprendermi e mi fa sedere su una poltrona che avevo visto molte volte nel suo ufficio.
M: Cosa ti sta succedendo cara?
H: Credo siano gli effetti degli esperimenti di Wellington...
M: Esperimenti?
H: Ha tempo per ascoltarmi?
Lei annuisce e inizio a raccontarle di come io fossi stata utilizzata come cavia per degli esperimenti che erano toccati a moltissime ragazze rinchiuse a Malfoy Manor, le racconto anche del sogno che continuo a fare e lei mi guarda sorpresa per poi fare una faccia stranita.
H: Qualcosa non va?
M: No mia cara, va tutto benissimo!
Sorride e poi si scusa per dover andare a tutti i costi a occuparsi di faccende vitali, io me ne vado felice di aver finalmente detto tutto a qualcuno e inizio a correre per il campo per allentare la tensione.
Il giorno passa veloce mentre sento sempre di più la mancanza di Scott e alle dieci di sera mi ritrovo nel padiglione 5 a prendere a pugni un sacco, a un certo punto sento delle voci e mi nascondo sotto a una panca riconoscendo la McGranitt.
M: Ti dico che lo è, Leopold!
L: Basta Minerva, ho avuto fin troppe delusioni per poterne sopportare un'altra!
M: Ma Leopold...
L: Basta Minerva, basta.
Vedo due persone che se ne vanno ed esco dal tavolo, passo la notte a fare incantesimi su incantesimi per assicurarmi che tutti siano della resistenza e alle otto e mezza, dopo cinque sole ore di sonno, esco dalla mia capanna vedendo Leopold che mi fissa in modo strano e mi defilo velocemente rimanendo sull'attenti per tutto il giorno.
Passano i giorni durante i quali mi accorgo di avere dei poteri legati ai quattro elementi e cerco di capire almeno come controllarli, a un certo punto mi tolgo le lenti e mi guardo allo specchio vedendoci riflesso il figlio di Leopold.
H: No!
E: Tu sei...
Fa per uscire dal padiglione ma io lo placco e lo butto a terra, gli metto un ginocchio sul petto e gli tappo la bocca con la mano.
H: Ti prego, non dirlo a nessuno! Nessuno deve saperlo, ne va della mia stessa vita...
Lui mi guarda un attimo pensieroso e poi annuisce, mi tolgo lentamente da lui e Elijah si alza in tutta la tua statura.
H: Hermione Granger, piacere!
E: Io sono Elijah Lancaster, ma puoi chiamarmi solo Elijah...
Sorrido e lui ricambia, la porta si apre di scatto ed entra Leopold mentre io gli do immediatamente le spalle.
L: Beh? Non siete ancora alle armi?
Elijah annuisce non riuscendo a dissimulare e Leopold si avvicina,  io faccio per correre verso il bagno dove ho lasciato le lenti ma lui mi blocca facendomi voltare verso di lui.
L: Allora, non ti hanno mai detto che se una p...
Si blocca di colpo guardandomi negli occhi e mi lascia andare aprendo la bocca per dire qualcosa, guarda Elijah e poi se ne va accelerando il passo fino a sparire.
E: Cosa gli hai fatto?
H: Non lo so...
Rimaniamo fermi per un po' e poi decidiamo di allenarci, dopo quasi un'oretta mi ritrovo con diversi tagli su tutto il corpo e atterro Elijah ridendo.
Mi fa uno sgambetto e cado a terra sbattendo la schiena, mi blocca con un ginocchio sul petto e lo guardo vedendolo sorridere vittorioso.
E: Beh se ti dichiarassi sconf...
Gli tiro subito un pugno sul collo e lui si ritrae annaspando, mi alzo da terra e rido avvicinandomi lentamente.
Mi blocca le mani dietro la schiena e sento il suo battito che accelera, subito sento una porta che sbatte e Leopold ci guarda sconvolto.
L: Allontanati subito Elijah!
Elijah mi lascia le mani e Leopold si avvicina veloce, si mette tra me e mio figlio e mi guarda come se vedesse un fantasma.
L: Dove sono i tuoi genitori ragazzina?
Sento come una stilettata al cuore e abbasso lo sguardo, Leopold mi prende per le spalle e mi alza facendosi guardare negli occhi.
L: RISPONDI!
H: SONO MORTI.
Gli tiro un ceffone in faccia e questo mi lascia cadere, a un certo punto vedo la McGranitt che mi fa cenno di avvicinarmi e eseguo cercando di allontanarmi il più possibile da quel pazzo.
M: C'è una persona per te...
Sorride e mi porta fuori guardando preoccupata Leopold, mi guardo in giro cercando qualcuno e poi sento delle mani ruvide posarsi sui miei occhi.
PE: Mi sei mancata, coniglietto!

Chi sará arrivato? Restate con noi per scopr... no okay, faccio schifo!

La voce della ribellione [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora