Per tutta la durata del pranzo Riccardo alternava lo sguardo tra me e il piatto che aveva davanti a se.
È stato a dir poco imbarazzante. Non credo immaginasse di trovare me in questa casa, ne sono convinta.
Anche io ero sorpresa tanto quanto lui, solo che ho avuto modo di prepararmi psicologicamente questa notte all'idea di dover passare del tempo con lui.
Fin dal primo istante mi sono chiesta come fosse la sua voce, se fosse da ragazzo duro, dolce, oppure non so... se fosse fastidiosa.
E devo dire che è abbastanza dolce e delicata.
Seduta difronte a me avevo mia sorella che mi lanciava occhiatine per far riferimento a lui che mi fissava costantemente, le altre ragazze ridevano cercando di non farsi vedere.
Che situazione... non so neanche come definirla.
Per fortuna adesso che la tortura è finita da un po', per evitare di stare accanto a lui mi sono seduta sulla poltrona di pelle bianca accanto alla finestra. Gli altri sono sul divano a chiacchierare, mentre io sono ancora assorta nei miei pensieri a ripensare a quei momenti a dir poco imbarazzanti.
Con la scusa di avere il telefono scarico vado in camera mia. Ho bisogno di liberare un attimo la mente. La giornata è ancora lunga, sono solo le quattro del pomeriggio.
Sento la porta aprirsi e subito mi volto.
Riccardo entra e la richiude. Cosa vuole adesso?
"Problemi?" domando disinvolta.
"Volevo parlare con te"
Wow, il nostro primo discorso sensato, facciamo progressi.
"Sono qui, ti ascolto"
Lui si avvicina per poi sedersi sul letto, poco distante da me. Inizia a guardarsi intorno, studia ogni minimo particolare delle pareti fino a quando non ritorna con lo sguardo su di me.
Mi guarda come mi guardava ieri pomeriggio.
Qualcosa di intenso che per poco non mi oltrepassa anche l'anima.
"Ieri non ho avuto modo di parlare con te, non pensavo di trovarti qui, anzi, credevo di dovermi limitare ad osservarti mentre fai fotografie al paesaggio, dove ci siamo visti per la prima volta"
"In che senso limitarti ad osservarmi?" sussurro solo perché ho paura che qualcuno stia dietro la porta ad origliare.
"Non mi hai mai visto, ma ogni volta che tu andavi alle Mura Venete per scattare foto ero lì"
Il cuore batte forte, vorrei comprendere il motivo del suo interesse nei miei confronti.
"Posso- posso sapere quando mi hai vista per la prima volta?"
Deglutisco rumorosamente.
Lui fa finta di non aver sentito e si alza, si ferma davanti la porta e torna a guardare nella mia direzione.
Ci guardiamo per qualche minuto e poi lui esce, lasciandomi sola nella stanza.
A tratti sembra seria come persona, mentre sotto altri punti di vista no, sembra strambo, non lo so.
Il telefono vibra richiamando la mia attenzione.
Un messaggio.
<Vediamoci ogni martedì e sabato alla stessa ora di ieri, nello stesso punto. Sarà il nostro piccolo segreto>
Questo può essere solo Riccardo.
Come ha fatto ad avere il mio numero?Non rispondo, salvo il suo numero in rubrica come "Riki" dato che tutti lo chiamano così, stacco il telefono dal carica batterie e torno nell'altra stanza dove lui mi aspetta con un sorriso trionfante facendomi l'occhiolino senza essere visto da nessuno.
Avrei tante domande da fargli. Perché solo quei due giorni? Perché nello stesso punto e alla stessa ora del nostro primo incontro? Perché non me lo ha detto di persona? Cosa vuole da me se ci consociamo appena?
Le terrò di riserva per quando saremo soli. Voglio scoprire di più, voglio scoprire perché ha scelto me tra le tante ragazze che ci sono e che pagherebbero per stare insieme a lui.
Una cosa alla volta tutto verrà a galla, per adesso metto da parte questa storia e ritorno nel mondo reale della mia famiglia.
Ehii !!!
Cosa ne pensate? Riccardo diventa sempre più misterioso...
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Chiudi gli occhi e scatta. |Riki|
FanfictionDalila, ragazza di 18 anni che vive a Bergamo. Sua sorella Carol improvvisamente porterà a casa il suo nuovo ragazzo, Luca. Dopo qualche giorno però lei si ritroverà in casa anche il fratello di Luca, Riccardo. Entrambe i ragazzi hanno solo una cosa...