Capitolo 48.

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Apro gli occhi lentamente, contro la mia volontà e Riccardo dorme ancora.

Decido di svegliarlo...a modo mio.

Mi metto a cavalcioni su di lui e inizio a baciargli il collo, fino ad arrivare alle labbra.

Lo bacio fino a quando non ricambia e si sveglia completamente stringendomi dai fianchi.

"Buongiorno amore" sussurro ancora sulle sue labbra.

"Buongiorno piccola" sussurra lui.

Ci alziamo perché sono le nove del mattino e lui dovrà stare in aeroporto questo pomeriggio alle 17:30.

Manca ancora un po' - per fortuna- però dobbiamo sistemare le ultime cose.

Mi siedo a fare colazione mentre lui va a fare una doccia.
Luca e mia sorella sono usciti correndo. Strano...ma okay. Non ho idea e non voglio sapere cosa stanno facendo. Ho già altro a cui pensare.

Penso al momento in cui dovrò salutarlo...penso a quanto mi mancherà...
Corro in camera e indosso i vestiti che avevo ieri. Sento lo scroscio dell'acqua provenire dal bagno, segno che è ancora nella doccia.

Afferro il cellulare ed esco di casa senza far rumore. Non sono in grado di sopportare altro dolore.
Non ho la forza per farlo. Crollerei...e non voglio farlo.
La cosa migliore è lasciare un bigliettino sul tavolo. Anche se immagino già che verrà a cercarmi.
È una cazzata quella che sto facendo, ma sono così, sono impulsiva e scappo da ciò che ritengo un problema.

So già dove andare...e lo sa anche lui.

POV Riki.

Una doccia era quello che mi serviva. Sono al settimo cielo adesso che ho messo in atto questa folle idea con l'appoggio di mio fratello e di Carol ovviamente.

Esco dal bagno pronto per baciare la mia ragazza.

"Dali, tesoro vieni in camera?"

Nessuna risposta.

"Dali" vado in cucina e sul tavolo trovo solo un misero bigliettino.

《Scusa...ti amo》

Cazzo.

Corro in camera ed effettivamente i suoi vestiti non ci sono più, ha lasciato solo la mia maglietta che indossava questa notte.

No no no.
Non può essere andata via così.

Stava soffrendo e non me ne sono reso conto.
Sono un pessimo fidanzato per non essere stato attendo a come stava lei.
Forse stava soffrendo e non voleva più soffrire.
Sapevo che stava male per questa partenza, ma non pensavo fino al punto di scappare via così.

La chiamo...ma scatta la segreteria telefonica.

Cazzo...non può scappare via. Non può lasciarmi così. Non adesso che avevo risolto il problema della distanza.

Mi vesto velocemente e chiamo Carol al telefono.

"Carol" dico allarmato.

"Ehi calma calma. Che succede?" Chiede lei.

"Dalila è scomparsa. È scappata via"

Adesso sento solo un respiro affannato. Segno che non sapeva nulla neanche lei.

"Riki, mia sorella ha il brutto vizio di fuggire dai problemi. Pensa a dove potrebbe essere andata. Ritorna sempre nei posti importanti per lei. Trovarla ti prego" chiede la chiamata ed io credo si capire dove sia.

Chiamo un taxi che arriva immediatamente.

Dico dove andare e ovviamente  traffico ci blocca per un tempo assurdo.
Succedono tutte oggi, non è la mia giornata.

Spero solo che sia davvero lì.

Dopo circa un'ora e mezza pago il tassista e scendo dall'auto.

Corro, corro velocemente verso il luogo in cui tutto ha avuto inizio, in cui noi siamo iniziati.
Un sospiro di sollievo esce dalle mie labbra.

Eccola li.

Che si passa una fazzolettino sotto gli occhi mentre fissa il vuoto.

Mi avvicino lentamente e la abbraccio da dietro, ma questo non fa altro che peggiorare la sua crisi di pianto.

"Ssh...sono qui amore mio" sussurro e lei si stacca da me.

"Sapevo saresti venuto...ma non posso sopportare il dolore di vederti partire"

Piange e mi si stringe il cuore.

"Non soffrirai" rispondo sorridendo e lei ride in maniera isterica.

"Non ridere di me che in questo modo  non migliorerai situazione"

"Piccola non fare così" mi avvicino e finalmente si fa toccare da me.

"Come dovrei stare scusa? Felice? Dovrei festeggiare la partenza del mio ragazzo?" Urla e molti passanti si voltano verso di noi.

Aspetto che arrivi Carol, che ho avvisato con un sms prima.
La abbraccio e tento di calmarla.

"Sorellina" sento dire alle mie spalle.

Finalmente posso mettere fine a questo dolore.

"Cosa-cosa ci fai tu qui?" Domanda lei.

"Ecco a te" esclama lei porgendole la valigia rossa.

Dalila mi guarda ed io rispondo alle sue domande che ha un mente.

"Piccola..pronta a partire con me?" Immediatamente sorride, le lacrime che le escono sono di gioia, non si aspettava questo.
Era l'unica soluzione per far sì che nessuno stesse male. Pagherò tutto io per lei.

"Si, con te lo sarò sempre"

"Ti amo piccola"

"Ti amo"

Fine...ma non del tutto.

Chiudi gli occhi e scatta. |Riki|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora