Prologo.

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Voci, voci ovunque. Non c'è un angolo della casa in cui è possibile stare tranquilli. Ho una camera tutta mia, ma è come se non la avessi, perché è comunicante con quelle dei miei due fratelli maggiori, che si comportano ancora come bambini di 10 anni anche se ne hanno in doppio, anche più del doppio.

Mi mancano tanto i tempi in cui andavo a scuola e almeno il tragitto fin lì era tranquillo nonostante fosse con la metro affollata.

Avevo iniziato la scuola all'età di 5 anni, quindi anche se adesso ne ho 18 ho già finito. Il mese scorso ho fatto l'esame di maturità. Non ero un'eccellenza a scuola, ma la media dell'8 l'ho sempre avuta, non in tutto, ma quasi.

Tornando a noi, i miei fratelli, Alessandro, che ha vent'anni, e Lorenzo, che ne ha venticinque, stanno litigando con mia sorella Carol, che ne ha ventidue, perché vuole farci conoscere il suo fidanzato.

È grande ormai, ma non accettano il fatto che qualcuno possa farle del male, che possa farle fare pasi azzardati e che possa allontanarla da noi.

La vita qui è già fin troppo dura per tutti.

Abbiamo sempre vissuto a Bergamo, in questa grande casa, solamente che quando ero più piccola i miei genitori sono stati coinvolti in un grave incidente che ce li ha portati via nel giro di pochi istanti. Sono cresciuta grazie a loro, che mi hanno sempre aiutata anche se ci passiamo pochi anni.

Le cose non sono mai state semplicissime, infatti Lorenzo da quando aveva sedici anni ha iniziato a lavorare per portare qualche soldo in più a casa.

La tristezza prese il posto della felicità per diversi anni nelle nostre vite.

Con il tempo la ferita nonostante sia in ognuno di noi diciamo che ha smesso di far male.

La discussione continua e se non mi intrometto io adesso qui andrà avanti per altre due ore.

"Ragazzi, volete finirla o no?"

Dico mentre entro in soggiorno strillando come una matta.

Ed ecco che si zittiscono e mi guardano come dei bambini sorpresi dalla mamma a fare dei guai.

Sono la più piccola ma anche la più responsabile qui dentro.

"Carol ci farà conoscere il suo ragazzo, che la cosa vi piaccia oppure no. Chiaro?"

"Chiaro" rispondono in coro i due ragazzi, mentre io ho un sorrisetto di vittoria stampato sul volto.

Assurdo, sono adulti ormai, dovrebbero capirle da soli queste cose.

Ah, quasi dimenticavo, in questa casa passano la maggior parte del tempo anche le loro fidanzate,

Sara e Camilla. Sono ragazze dolci, semplici, solo che hanno un potere assurdo su di loro, riescono a mandargli il cervello in pappa, e diventano molte volte insopportabili perché non possono fare i fatti loro dato che io sto sempre in casa.

Adesso che non sono più impegnata con lo studio e ho intenzione di riposarmi per qualche mese prima di decidere il mio futuro, posso dedicarmi completamente alla mia passione più grande... la fotografia.

Amo andare in alcuni punti della città a fotografare il tramonto, le case e le persone illuminate da quella luce forte arancione che il cielo emana, facendo venire in foto sagome nere che sullo sfondo diventano meraviglia.

Spesso esco sola, io insieme alla mia tanto amata polaroid.

Ho album interi di fotografie, mi piace scriverci delle frasi sotto, e dietro mettere la data di quando sono state scattate. È un hobby che mi aiuta a rilassarmi, a scaricare tutta la tensione che ho dentro.

Solitamente mentre faccio qualche scatto metto il telefono in riproduzione casuale, così da isolarmi completamente dal mondo con le cuffiette nelle orecchie.

Forse sarò strana, ma sono semplicemente così, Dalila Locatelli.

Eccomi qui....con questa nuova storia.
Spero di riuscire a coinvolgervi il più possibile.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo.
Vi mando un bacio ❤
-Adriana.

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