Capitolo 28.

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"Dali, dobbiamo parlare"

Queste parole non portano mai a qualcosa di buono, sono cose che si sanno. Però mai dire mai, con lui tutto è imprevedibile.

"Okay" sussurro perché sono a dir poco in ansia.

Fa segno di sedermi sul divano ed io lo faccio.
Lui si siede accanto a me, e iniziamo a guardarci negli occhi, in silenzio.

Prende un respiro profondo e poi inizia a parlare.

"Cosa hai sentito?"
Divento tutta rossa per l'imbarazzo.

"Ho-ho sentito tutto..."
"Senti mi dispiace per tutto quello che è successo...non dovevi sentire quelle parole...è stato uno sbaglio. Il nostro bacio mancato è st-"

Lo interrompo perché sentire quelle parole uscire dalla sua bocca sarebbe troppo doloroso.

"È stato uno sbaglio lo so" finisco la frase al posto suo alzando il tono della voce.

Adesso ancora silenzio, nessuno ha intenzione di parlare ancora. Però devo togliermi ogni dubbio...

"Perché è stato uno sbaglio?"
Domando curiosa facendo bruciare io questa volta il mio sguardo su di lui.
"Beh...sai....perchè..." Non riesce a formulare una frase di senso compiuto.

Aspetto la sua risposta mentre si alza, camminando in giro per la stanza passando le mani nei capelli.

"Perché non erano riferite a te" dice velocemente e il mondo mi crolla addosso...

Gli occhi iniziano a bruciare, segno che le lacrime stanno per uscire, Ma non possono farlo adesso, altrimenti capirebbe che di lui mi importa e che anche se non riesco ad ammetterlo sono innamorata di lui.

"Cosa? Per chi sono allora? Tutto quello che ci siamo detti erano cazzate? Io ti ho quasi aperto il mio cuore e tu adesso mi dici che parlavi di un'altra?" Urlo con le lacrime che ormai stanno uscendo senza fermarsi.
"Mi dispiace" abbassa la testa mentre sussurra.
"Ottimo..ho mandato tutto all'aria con Gabriele per te e tu mi ripaghi così..non azzardati più a farmi fotografie, ne ho abbastanza dei tuoi giochetti...sei riuscito a far finire quello che c'era tra noi prima ancora che iniziasse"

Esco di casa e corro, corro verso un posto indefinito di questa stupida città.. Non so cosa fare, dove andare e cosa pensare. So solamente che le persone si divertono a prendermi per il culo non curandosi dei miei sentimenti e delle mie emozioni...nessuno riesce a capire che anche io provo qualcosa perché sono umana...per tutti sono solamente in semplice giocattolo. Qualcosa da usare e poi accantonare in un angolo remoto del cuore.
Mentre corro vedo una moto sfrecciare e accostare accanto al marciapiede.
È proprio Gabriele. Riesce ad arrivare al momento giusto.

"Vieni qui piccola, ci sono io adesso"
Dice mentre mi stringe più forte a lui, ed io piango tra le due braccia bagnando la maglietta bianca che indossa sotto il giubbotto di pelle da motociclista.
Stiamo dando spettacolo sul marciapiede ma non mi importa.
Mi accarezza i capelli e continua a sussurrarmi di stare tranquilla fino a quando i miei singhiozzi non si placano definitivamente.
Mi porge un casco.

"Tieni, vieni a casa con me...non credo sia il caso di tornare a casa tua o di quei ragazzi"
Annuisco accennando un sorriso. Ha ragione. Forse è meglio se resto con lui per adesso, non voglio vedere Riki.

Eccomi!!!!
Non potevo non aggiornare anche oggi...
Comunque piango 😭
È un capitolo triste lo so...
Nel capitolo di domani ci sarà un pov di Riki per farvi capire di più cosa succede ❤
Vi amo ❤❤❤

Chiudi gli occhi e scatta. |Riki|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora