PROLOGO

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In quel momento capii che non potevo più fare a meno di lui.
Stargli accanto, sentirlo al mio fianco era diventata un'esigenza, una necessità.
Non c'era nulla che potesse eguagliare le stupende sensazioni che provavo nel parlare con lui, nel sentire il suono della sua limpida voce rivolto verso di me.
Per lui non provavo solo un'attrazione fisica, non ero innamorata solo del suo corpo anzi, ciò che mi aveva attratto era stata la sua personalità spigliata, il suo modo di coinvolgere le persone e di porsi davanti agli altri.
Lo stimavo, lo invidiavo, lo volevo.
Eravamo ormai giunti al termine di quella che era stata un'allegra festa paesana e ormai il clima stava degenerando dal momento che i pochi soggetti rimasti iniziavano a risentire di tutto l'alcol che avevano introdotto nell'organismo.

<< Io direi che possiamo anche tornare a casa>> mi aveva detto Viola.

<<Aspetto ancora qualche minuto>>

Sì, ero rimasta ad osservarlo mentre salutava alcuni conoscenti. Non perdevo mai occasione di osservare ogni suo gesto, non potevo farne a meno.

<<Il clima sta un po' degenerando>> commentò venendo vicino a me. Riuscii a stento a trattenere un sussulto.
Quando mi trovavo vicino a lui mi sembrava di ritornare indietro ai miei quattordici anni, al periodo in cui ero alle prese con le prime cotte e non conoscevo praticamente nulla della sfera amorosa.
Sì, mi sentivo proprio una novellina.

<<Bisogna anche divertirsi ogni tanto>> commentai cercando di rimanere calma.

<<Certo >>concordò lui. <<Ti va di fare una passeggiata?>>

Accettai immediatamente mentre iniziavamo già a percorrere le stradine di quel piccolo paesino di campagna. Era fine maggio e ormai le piante stavano fiorendo e le giornate iniziavano ad allungarsi sempre di più. Era stupendo passeggiare al suo fianco ed osservare il paesaggio che ci circondava.

<<Come ti è sembrato il concerto?>> mi chiese.

<< È stato stupendo. Davvero, sai la mia madre adottiva cantava quindi ho ascoltato diversi concerti classici ma credo che questo mi rimarrà davvero nel cuore>>

Lui mi sorrise e si fermò a fissare il piccolo teatro nel quale si era esibito.

<<La musica è qualcosa di magico. Riesce inspiegabilmente ad unire tutti, a sanare le ferite... credo che nessuno possa rimanere impassibile davanti alla bellezza di certi brani>>

<<Se li canti, poi>> lo dissi quasi senza accorgermene e anche lui rimase visibilmente sorpreso da quella mia affermazione così "audace".

<<Era un complimento?>> chiese ridendo.

<<Può darsi>>

Nel giro di un secondo mi ritrovai le sue labbra premute sulle mie.
Per un frammento di secondo rimasi sorpresa ma poi ricambiai immediatamente e quel bacio, inizialmente piuttosto timido e casto, finì per trasformarsi in qualcosa di molto più passionale. Sentivo le nostre lingue scontrarsi e giocare tra loro mentre il suo profumo invadeva le mie narici.
Il suo profumo fresco era stato il primo elemento che mi aveva attratto e non potevo credere che davvero ora fosse così vicino a me.
Sapevo che sarebbe diventato peggio di una droga.
Lui iniziò a spargere leggeri baci lungo il mio collo per poi spostarsi sulla schiena scostando le spalline del vestito che indossavo.

<<Ora stiamo degenerando anche noi>> osservai mentre il mio respiro si faceva sempre più pesante.

Lui non disse nulla ma mi prese per mano e mi portò nello spiazzo in cui aveva parcheggiato la sua auto. Era leggermente fuori paese e intorno a noi non c'era altro che una distesa enorme di campi che sembrava quasi essere infinita.
Ben presto ci ritrovammo avvinghiati nell'erba,l'uno aggrappato al corpo dell'altro, mentre piano piano ci spogliavamo. L'aria fresca della sera era il contorno perfetto per quel momento di estrema passione. In passato avevo avuto rapporti intimi con un ragazzo ma non avevo mai fatto l'amore all'aperto. In realtà non ero mai stata presa così tanto da un ragazzo. Nonostante non fossi più vergine, nel momento in cui lui entrò dentro di me fu come se ci stessimo donando un frammento della nostra essenza. Il cielo fu l'unico testimone di quella notte che avrei ricordato per il resto della mia vita.
In quei momenti mi sentii finalmente meno inadatta e più amata.
Mi sentii la persona più amata del mondo.

#QUESTA NON È UNA NOTA
O forse sì...
Lo sò, che questi spazi possono risultare noiosi ma volevo solamente prendermi un secondo del vostro tempo per ringraziarvi per avere letto questo prologo e invitarvi a lasciare una stellina come supporto morale alla sottoscritta (ovviamente se questa prima parte vi è piaciuta) !!!

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora