"E dopo tutto che cos'è una bugia?
Solo la verità in maschera"
G. Byron<<Dobbiamo parlare>> disse Daniel in piedi davanti all'entrata della mia casa.
Non ero abituata a vederlo vestito in giacca e cravatta quasi come un vero business man.
Non riuscivo a cogliere totalmente la sua espressione a causa degli occhiali da sole ma ero quasi sicura che fosse irritato.<<Credevo che avessimo chiarito la situazione tra di noi>>
<<Sì, ma è successo prima che venissi svegliato alle cinque di questa mattina da una persona che dice di conoscerti>>
Anche senza essere stato invitato, si introdusse in casa e mi squadrò dalla testa ai piedi togliendosi gli occhiali.
<<Non deve essere stato un risveglio piacevole, ma non ti autorizza a piombare a casa nostra così >> gli fece notare Brian serio.
Gli feci cenno di lasciarci da soli.
Non avevo voglia di assistere ad un litigio tra loro.<<Non ti affaticare>> mi ordinò mio fratello prima di uscire.
Nel sentire quelle parole Daniel emise una risatina.
<<Scusa, che cosa ci sarebbe da ridere?>>
<<Perché ti ha detto di non affaticarti?>>
<<Non sono stata bene questa notte>> risposi cercando di mantenere un tono indifferente <<Niente di grave, solo una forte emicrania>>
Lui annui pensieroso.
Sapevo che stava studiando ogni mio movimento e ogni mia parola, ma la domanda era: Perché si stava comportando in quel modo?<<Allora, chi ha rovinato il tuo sonno?>>
<<Una donna>> rispose <<Una donna estremamente antipatica a dire il vero >>
<<Quindi?>>
<<Ha detto che ha provato a contattarti più volte ma che non le hai mai risposto>>
Nel sentire quelle parole iniziai ad avvertire delle fitte allo stomaco.
C'erano ben poche persone che avevano provato a contattarmi in quel periodo e solo una di quelle conosceva Daniel Carter.<<Vuoi raccontarmi quello che è successo o devo continuare a farti io le domande?>>
<<Sarebbe divertente come cosa, ma te lo risparmierò. Questa donna ha detto di essere tua madre e mi ha chiesto di riferirti questo messaggio: "È inutile che mi ignori, non importa se rimmarai in America o in Italia, non puoi sfuggire al tuo destino. Hai fatto la cazzata più grossa della tua vita e ora diventerai esattamente come me">>
Nel sentire quelle parole rabbrividii.
Nonostante la voce maschile di Daniel non feci fatica ad immaginare quella di mia madre che le sputava per telefono.
Quella stronza aveva frugato tra le mie cose e aveva trovato il numero di Daniel.<<Ah>> dissi mentre piano piano mi riprendevo << la mia madre biologica deve aver trovato il tuo numero,mi dispiace che ti abbia importunato>>
<<Credo che non sia questo il vero problema>> ribatté serio lui <<Che cosa sta succedendo Beatrice?>>
<<Niente,quella donna mi vuole solo rovinare la vita>>
<<Ho fatto delle ricerche su quella donna, anche a me non sembra particolarmente affidabile>>
<<Tu e le tue maledette ricerche!>> sbottai <<Quando la finirai di indagare>>
Il ragazzo si avvicinò a me e mi guardò dritto negli occhi.
<<Di che cosa hai paura? Che cosa temi io possa scoprire>>
<<Niente>> farfugliai. Ormai avevo perso completamente la calma.
<<Quando io e te stavamo insieme era tutto più semplice>> disse prendendomi il viso tra le mani << Non ti avrei mai permesso di passare un anno con quel mostro di donna, io ti avrei protetta>> sussurrò le ultime parole proprio vicino al mio orecchio
<<Dan... tu lo sai perché tra noi è finita...>>
Il mio respiro si stava facendo sempre più pesante. Daniel aveva posato le mani sulle mie spalle e i nostri corpi erano pericolosamente vicini.
Sembrava di essere ritornati indietro di un anno. Sembrava che alcune emozioni si stessero riaccendendo contro la mia volontà.<<Shhh... lasciati andare Bea>> la sua voce era estremamente sensuale << Io posso aiutarti>>
Dopo quelle parole posò le sue labbra sulle mie. Fu straordinariamente delicato rispetto ai suoi standard, cominciò a passarmi una mano tra i capelli finché io non venni travolta da quel turbine di emozioni.
In breve il bacio si fece più caldo e Daniel mi fece girare di spalle inziando a baciare l'incavo del mio collo mentre le sue mani scorrevano avanti e indietro lungo le mie gambe.<<Dio, quanto mi sei mancata>> disse ansimando mentre raggiungevano a fatica il divano.
In un attimo mi ritrovai stesa sotto di lui mentre iniziava a sbottonarmi la camicetta lasciandomi in reggiseno.
<<Non sei cambiata>> commentò con gli occhi pieni di passione <<Sei sempre stupenda>>
Io in risposta gettai la sua giacca sul pavimento e iniziai a sbottonargli la camicia riuscendo ad intravedere il suo fisico asciutto.
Nel frattempo lui aveva iniziato a spargere baci lungo tutto il mio corpo ma, nel momento in cui arrivò alla pancia, ebbi un lampo di lucidità.
<<No>> dissi tentando di staccarmi da lui. <<Daniel, io non posso...>>
<<Non puoi perché sei incinta?>>
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...