Una volta salita sul mio aereo mi infilai gli auricolari nelle orecchie e mi preparai psicologicamente al lungo viaggio che mi aspettava. Solitamente adoravo viaggiare in aereo, vedere il mondo da tutt'altra prospettiva, ma quel giorno avrei voluto possedere la capacità di teletrasportarmi direttamente a Palm Beach.
Non vedevo l'ora di poter riabbracciare i miei amici, camminare sulla sabbia delle splendide spiagge del posto ed osservare i meravigliosi tramonti. Nell'attesa di ritornare in paradiso però dovevo sopportare quel volo economico e turbolento. Cercai invano di addormentarmi ma finii inevitabilmente per pensare al primo incontro tra me e Alessandro. Quel ragazzo stava diventando il mio pensiero fisso.
La prima volta che lo vidi fu in un importante teatro di Firenze mentre stavamo facendo le ultime prove per uno spettacolo piuttosto importante . Era novembre, il Natale si stava avvicinando pericolosamente e con lui ritornava anche la voglia delle persone di riscoprire la musica classica. Per qualche strano motivo qualcuno si riscopre estimatore di questo genere musicale solo durante il periodo natalizio e quindi i cori e le orchestre diventano estremamente richiesti. Io mi stavo esercitando al pianoforte quando mi venne vicino un ragazzo che non avevo mai visto prima.
<<Ciao, io sono Alessandro Anselmi volevo farti i complimenti, sei davvero molto brava>>
Quel ragazzo aveva la corporatura classica del tenore, era robusto senza però risultare sgradevole, anzi il suo viso dolce e il suo modo di muoversi lo rendevano estremamente attraente.
<< Grazie mille>> dissi sorpresa nel ricevere un complimento << Tu hai una voce davvero molto bella... non ti ho mai sentito cantare con questo coro>>
<<Mi hanno ingaggiato un paio di volte>> spiegò iniziando a muovere le mani quasi come enfatizzare le sue parole << Ho conosciuto il direttore del coro durante uno spettacolo a Milano de quando mi ha chiesto di interpretare un brano da solista non ho potuto rifiutare>>.
<<Tu invece?>> proseguì sorridendo << Sei una socia fissa di questo coro?>>
<<Diciamo di sì. Il mio maestro di piano e il direttore sono amici quindi veniamo spesso ingaggiati per accompagnare il coro>>
<<Hai un modo di suonare il pianoforte estremamente ammaliante. Me ne sono reso conto mentre cantavo, sembra come se suonare ti riuscisse quasi naturale, però allo stesso tempo si nota che hai molta tecnica>>
<< Suono da quando avevo sette anni>> raccontai leggermente imbarazzata da tutti quei complimenti visibilmente sinceri << Il pianoforte mi ha aiutata ad uscire da un periodo particolarmente difficile della mia vita quindi più che uno strumento lo considero un amico>>
Notai che mi ascoltava concentrato, come se avesse paura di perdersi anche solo una delle mie parole. Era raro trovare una persona disposta a seguire il tuo discorso con così tanto interesse. Solitamente molti preferiscono parlare di sé piuttosto che ascoltare gli altri. Nonostante la sua innata capacità di ascoltare, si rivelò anche una persona particolarmente loquace in quando avremmo modo di proseguire la nostra conoscenza in un locale vicino al teatro.
<<Che cosa fai nella vita?>> gli chiesi
<< Mi sono laureto in giurisprudenza due anni fa>> mi raccontò << Dopo aver terminato l'università ero un po' spiazato e spaventato dal mondo che mi attendeva, ero sempre stato abbastanza bravo a scuola ma in quel momento non sapevo quale strada seguire, non sapevo che cosa volessi dalla vita>> mentre raccontava muoveva il suo cucchiaino nella tazza del caffé sorridendo.
<<Ebbi un periodo un po' buio, ricevetti anche una proposta di lavoro all' estero ma sentivo che non era la mia strada. A settembre di quest'anno mi hanno chiesto di tenere un corso sulla legalità nelle scuole medie e ho accettato. Mi piace il contatto con i ragazzi e il discutere con loro di argomenti che riguardano ciascuno di noi>>
<<Quindi sei un insegnante?>>
<<Sì e no>> confessò ridendo mentre terminava il suo caffé << i ragazzi mi considerano un professore ma tra noi si è instaurato un rapporto diverso, più aperto ma senza ovviamente mai cadere nell'amicizia. Credono che con me si sentano semplicemente più liberi di parlare dei loro problemi.
Tu invece? Che cosa fai nella vita?>><<Il quinto anno del liceo delle scienze umane>> risposi
<<Ti piace la scuola?>>
<<Sì... insomma sono un po' spaventata dagli esami ma tutto sommato me la cavo>>
<<La Maturità. Che ricordi. Io ormai l'ho affrontata otto anni fa ma ricordo ancora perfettamente l'ansia, la tensione, la paura di non farcela... credo che il segreto stia tutto nel saper gestire queste emozioni, per il resto, se hai sempre studiato durante l'anno, porterai sicuramente a casa degli ottimi risultati>>.
<<Tu con quanto sei uscito?>>
<<100 e lode>> rispose in imbarazzo <<Ma non considerarmi un classico secchione. Effettivamente ho fatto Il liceo classico, ma sono sempre stato animato da una grande voglia di imparare e questo mi ha permesso di andare molto bene a scuola senza però rinunciare agli amici o ai miei interessi>>
<<Come la musica>> dissi.
<< Esatto>> rispose sorridendo <<È stato davvero un piacere parlare con te. Ci rivedremo sicuramente per lo spettacolo, ma ti auguro comunque buona fortuna per i tuoi studi >>
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...