"Non puoi essere contemporaneamente ciò che sei
e ciò che sei stato"
I. StravinskijErano passate quasi due settimane dalla mia dimissione dall'ospedale.
Dopo essermi rimessa andai a vivere nell'attico di Daniel e noi due iniziammo ad essere quasi come una vera famiglia.
Dan sapeva essere dolce e protettivo e sembrava non importargli nulla del padre biologico dei bambini che portavo in grembo, anzi li considerava già figli suoi.<<Questa sera non hai impegni>> disse entrando sorridendo nella stanza da bagno dove mi ero concessa una mezz'oretta di relax.
<<Veramente forse dovevo provare ancora il pezzo per il ballo con Claire>> azzardai mettendomi seduta e "coprendomi" con la schiuma.
<<Ma Bea>> ribatté dolcemente sedendosi a bordo vasca << Avete provato quel brano almeno cento volte, sono sicuro che domani andrà tutto per il meglio>>
<<Se lo dici tu >> dissi io con tono malizioso prendendolo per la cravatta e baciandolo dolcemente.
Adoravo la sua tenuta da lavoro.
Mi erano sempre piaciuti gli uomini che indossavano completi eleganti.
Di Dan mi affascinava la sua gestualità che, grazie a quei capi, diventava ancora più raffinata.
Era raro che facesse movimenti bruschi, anzi stava sempre molto attento a mantenere la calma anche nelle situazioni più complicate.
E quella in cui ci trovavamo era una situazione decisamente complicata.
Sarebbe bastato un nulla per catapultarlo nella vasca insieme a me e, allora, saremmo rimasti bloccati lì per il resto della serata; incapaci di staccarci l'uno dall'altro.<<Sei una tentatrice>> disse Dan sorridendo e sforzandosi di staccarsi da me <<Ma stasera ho preso un impegno per entrambi>>
<<Dimmi>> lo esortai sorridendo mentre Daniel accarezzava con una mano il mio pancino che iniziava a farsi sempre più pronunciato.
Adoravo la sensazione delle sue mani che sfioravano dolcemente il mio corpo mentre l'acqua sembrava cullarmi.
<<Questa sera ci sarà l'inaugurazione di un nuovo ospedale pediatrico la cui costruzione è stata finanziata anche dalla mia azienda e per l'occasione ci sarà anche un piccolo concerto>>
<<Wow! Hai fatto davvero una bellissima azione, Dan>> dissi accarezzandogli il braccio.
<<Credo sia mio dovere investire parte del denaro a favore di progetti come questo. Comunque sò che hanno allestito una piccola orchestra e rappresenteranno l'Histoire du soldat di Stravinskij>>
L'avevo già sentita nominare come opera e, sebbene non fosse il composimento migliore del compositore, dicevano che risultava molto carina pur nella sua semplicità.
Uscii quindi dalla vasca e mi diressi verso quella che ora era anche la mia camera da letto nel tentativo di trovare qualcosa di carino da indossare.
Provai vari vestiti ma ormai mi stavano quasi tutti stretti.
<<Dovresti comprarti qualche vestito nuovo>> commentò Dan che mi stava osservando dalla sua cabina armadio.
<<Forse>> risposi alzando le spalle.
Mi rifiutavo categoricamente di comprare vestiti nuovi con i soldi di Dan ma, d'altra parte, con i miei riuscivo a malapena a comprare qualche maglietta.
Alla fine optai per un vestito rosa confetto che mi faceva apparire come una bambina ma era l'unico che mi stava decentemente.
<<Sei perfetta>> disse osservando le nostre figure riflesse nello specchio.
Io e Daniel.
Due ragazzi abbandonati dai genitori che in qualche modo erano rusciti a costruire qualcosa insieme... qualcosa che ci avrebbe legati per sempre.Arrivammo a Miami per le 20.30 e ci dirigemmo subito verso l'ospedale: una costruzione moderna che sembrava essere piuttosto accogliente.
In una stanzetta vicino all'altrio erano state disposte delle sedie e Dan fu subito invitato a posizionarsi in prima fila.
Alcuni uomini vennero a salutarlo e a stringergli la mano con gli occhi luccicanti dalla gioia.
Io intervenivo quando nel corso della conversazione finivano nell'ambito musicale e cercavo di spiegare brevemente la storia che sarebbe stata rappresentata quella sera.<<Signori e signore>> disse un uomo dal piccolo palco che era stato posizionato al centro della sala <<Sono lieto di poter finalmente inaugurare questo ospedale pediatrico. Per l'inaugurazione abbiamo scelto di proporvi un'opera del compositore russo Stravinskij. L'opera è piuttosto semplice in quanto sono presenti solamente tre strumenti: il pianoforte, il violino e il clarinetto e ovviamente la voce narrante. Prima di lasciarvi allo spettacolo pregerei il nostro principale benefattore, Daniel Carter, di dire due parole>>
Daniel sembrò sorpreso ma non si tirò indietro, probabilmente anche incoraggiato dal vigoroso applauso che era partito.
<<Grazie a tutti>> iniziò leggermente imbarazzato <<Questo pomeriggio, prima di prendere parte al concerto,io e la mia compagna stavamo parlando di quanto sia importante supportare progetti di questo tipo. Sò che molto probabilmente in pochi si sarebbero aspettati che un ragazzo turbolento e problematico, quale ero, avrebbe finanziato la costruzione di un ospedale pediatrico. Eppure eccomi quì, pieno d'orgoglio per la riuscita di questo progetto e speranzoso che tutto possa proseguire per il meglio. Sebbene l'opera che sarà a breve rappresentata non sia tra le più celebri la trovo comunque estremamente illuminante in special modo credo che sia particolarmente azzeccata per la mia situazione la frase detta dal diavolo al nostro soldato: "Non puoi essere contemporaneamente ciò che sei e ciò che sei stato".
Ecco, io spero di riuscire a sfatare i miti del mio passato per concentrarmi sempre di più su iniziative come questa a favore della comunità.
Grazie>>Dopo il suo intervento partì un grande applauso e l'organizzatore dell'evento gli strinse la mano.
Potevo avvertire l'ammirazione dei presenti, Dan stava piano piano cercando di cambiare il giudizio che le persone avevano di lui e ci stava riuscendo.
Mi sentii fiera e orgogliosa di lui e mi resi conto che questo nuovo Daniel Carter era davvero migliore rispetto a quello di prima<<Allora,come sono andato?>> Mi sussurrò all'orecchio.
<<Sei stato fantastico>> gli assicurai.
Terminato l'applauso, le luci nella sala si spenspenserò e iniziò la narrazione della storia intervallata da momenti musicali.
L'opera ruota attorno alla figura di un soldato che, di ritorno dalla guerra, viene convinto da un anziano signore (che in realtà è il diavolo sotto mentite spoglie) a cedergli il suo violino in cambio di un libro che contiene inestimabili ricchezze.
Dopo aver accettato, il soladato viene invitato dal diavolo a trascorrore tre giorni a casa sua durante i quali dovrà insegnarli a suonare lo strumento.
Il soldato durante la sua permanenza viene trattato con ogni riguardo ma, tornato a casa, si accorge che in realtà sono passati tre anni durante i quali la sua fidanzata si è sposata e la madre lo ha creduto morto.
Dopo varie vicissitudini il nostro soldato riesce a riavere il suo violino che utilizza per guarire una principessa, che sarebbe andata in sposa a chi fosse stato in grado di curarla.
Sembra quindi giunto il momento del lieto fine per il soldato se non fosse che l'opera si conclude con il diavolo che, alla faccia sua, della principessa, di Dio e di tutti i santi del paradiso, suona il violino!<<Stupendo!>> commentai al termine, incantata dalla bravura dei musicisti e dal carisma del narratore.
Incosciamente, però, penso anche che forse non tutti siamo destinati ad avere un lieto fine.
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...