CI SARANNO DEI CAMBIAMENTI

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"La cosa essenziale nella vita è scegliere, se ti tolgono la possibilità di farlo è come se ti togliessero la libertà"
J.P. Sartre

Rimasi per qualche secondo ad osservare Daniel inginocchiato di fronte a me e l'anello luccicante all'interno di quella scatolina.
La luce che emanava quel gioiello sembrava essere la prova che avrei condotto una vita luminosa insieme all'uomo che diceva di amarmi.
In quei secondi tutte le persone presenti erano sparite era come se ci fossimo noi due, fuori dal tempo e dallo spazio, in attesa che io facessi la mia scelta.

<<Sì>> dissi alla fine. <<Sì, voglio sposarti Daniel>>

Sentii i miei genitori iniziare ad applaudire seguiti poi da Chelsea e la compagna di del professor Miller.
Daniel non poté fare a meno di baciarmi.
Questa volta il nostro fu un bacio profondo, il genere di bacio che ha la pretesa di andare a colmare anche il vuoto più profondo.

<<Grazie>> mi sussurrò Dan all'orecchio <<Ti prometto che saremo felici>>

<<Ne sono sicura>>

Ritornammo tutti ai nostri posti e io ricevetti le congratulazioni da parte delle ragazze e un debole sorriso da parte di mio fratello Brian.
Sapevo che non aveva una grande stima nei confronti di Dan, ma sapevo anche che, con il tempo, avrebbero imparato a conoscersi meglio.

<<Tutto molto romantico>> esordì il professor Miller che iniziava ad essere intontito dalle birre che si era scolato <<Ma non credete di stare correndo un po' troppo?>>

<<Siamo grandi e vaccinati>> risposi io grazie ad un'improvvisa spinta di coraggio.

<<Sì, ma il matrimonio non è uno scherzo>>

<<Bizzarro sentirlo dire da un uomo che non si è mai sposato>> gli fece notare Dan <<E comunque io credo che, già che siamo quì, potremmo anche dirgli dell'altro motivo che ci ha spinto a prendere questa scelta...>>

Mi guardò cercando un mio sguardo di approvazione.

<<Beatrice è incinta>> disse infine.

Vidi il professor Miller e Chelsea sbiancare.
Le uniche due persone presenti (che ci conoscevano) a non essere al corrente della mia gravidanza.

Chelsea cercava di mostrarsi sorridente ma potevo vedere un'ombra di delusione sul suo volto.
Non gliel'avevo detto, ma in fin dei conti non avevo ancora ben realizzato io stessa di essere incinta quindi potevo essere giustificata.

<<Congraturazioni>> mi disse la ragazza dandomi un bacio sulla guancia.

<<Grazie, poi credo che dovremmo parlare con calma>>

<<Non c'è fretta >> mi assicurò.

<<Due gemelli, però>> commentò Miller << Complimenti Carter, immagino che il loro mantenimento per te non sarà un problema>>

<<I soldi non sono tutto, professor Miller e non mi aspetto che condivida le nostre scelte>>

<<Infatti non le condivido>>

<<Steven>> intervenne immediatamente mio padre <<Credo che sia arrivato il momento di andare>>

Il professore ci guardò un'ultima volta di sbieco prima di uscire a braccetto con la sua compagna.

<<Scusate ragazzi era un po' troppo ubriaco>> disse mio padre un po' imbarazzato per poi rivolgermi a me e Daniel <<Ora, detto tra noi, tutti sappiamo che tu, Daniel, non sei il padre biologico dei bambini che aspetta Bea e siamo i primi a non dare particolare peso ai soli legami di sangue ma penso che dovreste pensarci bene prima di fare un passo del genere>>

<<Signor Johnson,ho già detto a Beatrice che considererò i suoi figli esattamente come se fossero miei; nemmeno io do peso alla genetica>>

Avrei voluto essere sicura e determinata come lo era Daniel in quel momento.
Non sapevo che cosa fosse di preciso a spingerlo a comportarsi in modo così altruista nei miei confronti. Era solo l'amore o c'era dell'altro?
Prima di sposarci effettivamente avevo ancora molte domande da porgli molte questioni in sospeso che dovevo in qualche modo risolvere.

In quel momento comunque feci fronte comune con Daniel e, una volta che miei genitori si tranquillizzarono, gli dissi che il giorno seguente sarei andata a fare degli esami di controllo ai quali lui si offrì di assistere.

<<Credo che abbiate fatto il passo più lungo della gamba>> mi disse Brian senza mezzi termini una volta che Daniel se ne fu andato.

<<In che senso?>>

<<Nel senso che ha già dato prova di non essere una persona poco affidabile>> mi fece notare <<Senza contare il fatto che dovrai portare avanti per tutta la vita la bugia che hai scelto di dire; mentirai per tutta la vita ai tuoi bambini sull'identità del loro vero padre>>

<< Brian sei ingiusto>> dissi alzando anche io il tono della voce <<Io sto solo cercando di fare ciò che è meglio per loro, vogliono che abbiamo una vita sicura, una famiglia solida su cui contare e consideranno l'uomo che li ha cresciuti come loro padre>>

<<Sì, ma dall'altra parte dell'oceano c'è un uomo, un uomo che fino a due secondi fa dicevi di amare, che non sa nemmeno che tu sei incinta, non sa che a breve diventerà padre... Prima di prendere una decisione così importante potevi almeno informarlo>>

Mi sedetti sul divano. Non volevo continuare ad ascoltare le parole di Brian perché sapevo che dipingevano la nuda e cruda verità.
Ma ero davvero una persona così orrenda?
Infondo, cercavo solo di dimenticare un uomo che non avrei mai e poi mai potuto avere.
Per il mio bene e quello dei bambini stavo facendo di tutto per togliermelo dalla testa e piano piano ce la stavo facendo.
Quella bugia sarebbe semplicemente servita a dare pace e tranquillità ai miei figli e, a furia di ripeterla, forse, avremmo finito per crederci anche noi.

<<Scusate>> intervenne Chelsea sconvolta <<Ma quindi Daniel non è il padre biologico dei gemelli che aspetti?>>

<<No>> rispose Brian per me <<E non si capisce perché voglia passare per tale>>

Feci segno a Chelsea di sedersi accanto a me e le raccontai tutto.
Erano passate le due di notte quando finii di vuotare il sacco.

<<Mi consideri una persona orrenda?>> dissi invidiando i suoi occhi innocenti.

<<No>> rispose immediatamente lei <<Ma onestamente non condivido la tua scelta. Avresti prima dovuto parlarne con quel ragazzo italiano>>

Annuii pensierosa.
<<Vi chiedo solo di non lasciarvi sfuggire la cosa a scuola>>

<<Noi possiamo anche stare zitti, ma il tuo futuro maritino ha dato il lieto annuncio quando c'era anche Miller>> mi fece notare Brian.

<<Come dire che domani la notizia della mia gravidanza sarà sulla bocca di tutti>> sospirai sconsolata.

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora