IL CROLLO

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"Astenetevi dal giudicare perché siamo tutti peccatori"
W. Shakespeare

Quel pomeriggio non ritornai nella villa sull'oceano ma andai al nostro attico alla ricerca di qualcosa che potesse dare un senso alle parole della madre di Claire.

Iniziai a frugare tra i documenti di Daniel sentendomi anche piuttosto in colpa ma il senso di colpa svanì quando trovai delle e-mail posizione in un cassetto con il doppio fondo.
Erano accordi illegali: Daniel prometteva del denaro in cambio degli appalti.
Ma non era tutto.
Trovai dei bilancieri di precisione nascosti dietro la libreria e varie bustine contenti una polverina bianca.

Ma chi diavolo stavo frequentando?
Non riuscivo a credere che Daniel mi avesse ingannato per tutto quel tempo eppure, in quel momento, quasi ogni cosa assunse un senso.
Mi aveva fatta trasferire alla villa per evitare che intralciarsi i suoi loschi affari, ma perché voleva sposarmi?

Di colpo tutto il mio mondo iniziò a crollare.
Non riuscivo di essermi sbagliata così tanto sul conto di quello che credevo l'uomo migliore per la mia vita.
Non potevo più continuare a vivere con lui.

Iniziai ad avvertire delle forti fitte alla testa e mi trascina a fatica fuori dell'attico.
Una volta che ritornai a respirare con regolarità decisi che quella sera stessa avrei fatto le valigie e me ne sarei andata.
Non importava dove.

Dopo aver fatto i bagagli attesi l'arrivo di Daniel.
Ero stanca di scappare dalle persone, prima di andarmene volevo capire quali fossero i suoi piani, volevo delle spiegazioni e le avrei ottenute.

<<Bea>> mi salutò sorridendo quando rientrò a casa verso le dieci di sera.

<<È un po' tardino>>

<<Sì, lo sò, scusami ma gli impegni mi hanno trattenuto in azienda>>

<<Che genere d'impegni?>>

La sua espressione era un misto tra la curiosità e la sorpresa.

<<Gli impegni di lavoro, cara>> rispose dolcemente.

<<E tu che lavoro fai? Perché mi sono resa conto che in tutti questi mesi che siamo stati insieme non me ne hai mai parlato>>

<<Mi occupo di trasporti, sia per pubblici che per privati>>

<<E gli appalti per i trasporti te lo aggiudichi sempre per vie legali?>> chiesi a bruciapelo.

Il sorriso di divertimento che era stampato sul suo volto d'improvviso si spense.
Quella mia domanda avrebbe posto per sempre fine al nostro rapporto, credo ne fossimo consapevoli entrambi.

<<Perché mi fai questa domanda,Beatrice? >> Disse avvicinandosi a me mentre io arretravo.

<<Perché ho sentito delle cose>> risposi vaga <<Alcuni dicono che ti aggiudichi gli appalti in maniera scorretra>>

<<E tu non gli crederai,vero?>> disse lui fingendosi anche offeso.

<<Ho trovato delle lettere>>

<<Tu cosa?! Hai frugato tra le mie cose?!>> urlò facendomi arretrare ulteriormente.

<<Sì, fortunatamente sono riuscita a scoprire che razza di uomo sei prima che fosse troppo tardi>>

Nonostante l'evidente rabbia, c'era qualcosa che lampeggiava negli occhi di Daniel.
Inizialmente pensai che fosse fastidio, irritazione; ma no, era come se provasse una punta di... soddisfazione ?

<<Bea, bea>> iniziò sedendosi sul divano del tutto a suo agio  << Sarebbe potuto andare diversamente se tu non fossi così simile a me>>

<<Io non sono simile a te>> sibilai.

<<Sì che lo sei, invece>> ribatté lui <<Non mi hai chiesto spiegazioni, hai agito alle mie spalle... proprio come avrei fatto anche io>>

<<Anche se ne avessi parlato con te, tu non mi avresti mai detto la verità>>

<<No>> ammise scuotendo la testa  <<Ed è proprio per questo tuo lato nascosto dietro all'apparente ragazza timida che mi piace così tanto>>

Non riuscivo a credere che fosse davvero così malato da credere che per noi ci fosse una speranza.
Io avevo già preso la mia decisione: me ne sarei andata di lì, il più in fretta possibile.

<<Io non voglio più saperne niente di te, Daniel>> dissi senza usare mezzi termini <<Qualsiasi cosa si fosse instaurata tra di noi è andata completamente in frantumi... tu mi hai usata>>

<<Certo, facciamo interpretare a Daniel la parte del sadico imprenditore disposto a tutto per arrivare ai suoi loschi fini. Puoi crederci se ti fa sentire meglio, ma non è così>> fece una pausa <<Non ti ho fatto mancare niente in questi mesi e le promesse che ti ho fatto ho intenzione di mantenerle: ci sposeremo e avremo una bella famiglia>>

<<Ci sposeremo?! Avremo una bella famiglia?!>> ripetei incredula <<Ma tu sei completamente pazzo se credi che formerò una famiglia con te>>

Lui sembrò essere sinceramente ferito da quelle mie parole, ma d'un tratto il suo sguardo si fece più cupo, quasi meschino.

<<Non volevo arrivare a questo punto con te, ma non mi lasci altra scelta>> sospirò <<Mentre tu prima disperavi per la gravidanza, poi per la scoperta del tuo padre biologico io muovevo le pedine della scacchiera. Non avrei mai potuto avere successo come imprenditore a causa della fama che mi precedeva, sarei sempre stato visto  di cattivo occhio, la mia azienda sarebbe stata sempre soggetta ai controlli... Ma poi sei ritornata tu, spaventata e indifesa ed io ho capito che era una grazia di qualche divinità.
Tu, unita a qualche sciocca azione caritatevole, saresti stata la copertura perfetta>>.

Mi sentivo così stupida.
Come potevo essermi illusa in quel modo.
Daniel non mi aveva mai amata, aveva fatto tutto per un doppio fine.
Nulla aveva più senso, quelle parole erano come goccie di lava che ustionavano sempre di più la mia pelle.

<<Beh,mi dispiace ma il gioco è finito>> dissi con le lacrime agli occhi <<Io me ne vado>>

Non feci nemmeno in tempo a muovermi che lui mi trattenne per un braccio.
La sua stretta ora era dura.

<<No, aspetta>> ribatté calmo <<Dove vuoi andare? Direi di scartare la tua madre biologica con la quale hai pessimo rapporto.
Steven Miller, il tuo padre naturale? Gli hai chiaramente fatto intendere di odiarlo e vi siete sempre complicati la vita a vicenda.
I tuoi genitori adottivi sono delusi, loro ti hanno dato tutto e tu non sei riuscita a perdonarli e li hai scaricati; non riusciranno mai più a fidarsi di te.
Brian è così arrabbiato che non ti rivolge nemmeno più la parola.
Vogliamo infine parlare di quel povero Alessandro Anselmi, l'hai deluso e gli hai mentito... Non credo che vorrà mai formare una famiglia con te.
Sei da sola Beatrice.
SCACCO MATTO.>>

<<Hai progettato tutto questo fin dall'inizio>> di colpo mi si erano aperti gli occhi <<Volevi che mi isolassi da tutto e tutti>>

<<È stato piuttosto semplice, francamente credevo che sarebbe stato un po' più difficile.
Ed ora non ti rimango altro che io>>

#QUESTA NON È UNA NOTA
Scusate per la mancata pubblicazione del capitolo di ieri ma il repentino cambio di stagione mi ha portata ad avere qualche problema di salute... spero comunque di riuscire a pubblicare domani!
Grazie a tutti per le letture e i voti!!!

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora