Dimenticare non vuol dire cancellare ma ricordare senza soffrire.
Paulo CoelhoIn qualche modo sapere che George Carter non era mio padre mi rassicurò.
Certo, ero molto arrabbiata con Daniel per avermi tenuta all'oscuro di tutto: se mi avesse parlato subito di quella sua ipotesi, forse le cose tra noi sarebbero andate diversamente.
Ma le "sorprese" che aveva in serbo per me sembravano non essere ancora finite.<<Che altro c'è?>> domandai esausta.
Lui si strinse nelle spalle <<Ecco, da questo momento inizia la parte più complicata, quella che per te potrebbe essere più difficile da accettare>>
<<Hai scoperto chi è il mio vero padre, vero?>>
<<Sì>> ammise lui <<Quando ho iniziato ad investigare ho cercato di ripercorrere la vita di tua madre dal suo arrivo quì a Palm Beach. Ti potrà sorprendere, ma aveva vinto una borsa di studio. Pare che in Italia fosse una delle migliori studentesse del suo liceo nonostante non provenisse da una famiglia particolarmente abbiente. Vinta la borsa di studio aveva partecipato a questo progetto che le avrebbe permesso di trascorrere un anno quì, alla Palm Beach High School>>
<<Mia madre ha frequentato la mia stessa scuola?!>> esclamai estrarefatta.
<<Esattamente. Ottenendo anche ottimi voti inizialmente; poi iniziò il suo lento declino. Voti sempre più bassi, media in calo, rinnovo della borsa di studio a rischio... era entrata in un circolo vizioso che l'aveva portata ad impegnarsi sempre di meno e a frequentare ambienti sempre più pericolosi. Iniziò ad entrare nel giro della droga e dell'alcol finendo per rovinarsi completamente il futuro. Ad un certo punto però sembrò ritornare sulla retta via, trovò un lavoro ( alle dipendenze di mio padre, per l'appunto) e con i soldi che guadagnava si reiscrisse a dei corsi serali per completare gli studi.
La sua carriera venne nuovamente interrotta dalla scoperta di una gravidanza indesiderata che le comportò il licenziamento e il crollo in uno stato depressivo dal quale, mi pare di capire, non è ancora uscita>><<La tua storia descrive molto bene la disfatta di una secchiona, ma che cosa c'entra con mio padre?>>
<<Vedi, ho approfondito molto la vita scolastica di tua madre, e sembra che il suo primo periodo nero sia iniziato quando si è iscritta ad un corso particolare a scuola. Il professore responsabile del corso era stato accusato di molestie da varie ragazze ma tutto era stato messo a tacere...>>
<<Stai dicendo che sono stata concepita tramite violenza?>>
Era ciò che avevo sempre temuto.
E la scarsa disponibilità di mia madre a parlare della mia nascita aveva supportato questa mia ipotesi.<<No>> rispose fermo lui <<Sono praticamente certo che tra tua madre e quel professore fosse nata una relazione, una relazione malsana, ovviamente>> specificò << Ecco quello che probabilmente successe: tua madre rimase incinta, il suo amante inizialmente le promise che si sarebbe preso cura di lei, salvo poi rimangiarsi tutto>>
<<Ma che persona orribile!>> esclamai.
<<Queste sono mie ipotesi>> percisò immediatamente <<Però questo spiegherebbe perché sei stata adottata da una coppia di genitori americani: tuo padre si deve essere occupato dell'adozione>>
Tra di noi calò il silenzio.
Mi sentivo estremamente frastornata; non avevo mai nemmeno provato ad immaginare che faccia avesse mio padre.
Mi rifiutavo di conoscere una persona che avevo sempre ritenuto orribile.
Ma ora ero faccia a faccia con la verità, avevo quasi diciannove anni e non potevo più tirarmi indietro.<<Quindi tu stai dicendo che i miei genitori adottivi conoscevano il mio padre biologico?>>
<<Credo proprio di sì>> rispose <<Ma ora devi essere davvero pronta a sentire la conclusione di questa storia >>
<<Lo sono>>
<<Bene, il professore con il quale tua madre ha avuto una relazione è ... Steven Miller>>
Scoppiai a ridere. Fu una reazione completamente spontanea e non riuscii più a smettere.
<<Stai scherzando, vero?>>
<<Lui aveva vent'otto anni e lei più o meno la tua età>> mi spiegò <<Il crollo di tua madre è iniziato quando si è iscritta al suo corso>>
<<Ma questo non significa nulla!>> urlai.
<<Già, ma un test del DNA può essere una prova convincente>>
<<Hai confrontato il mio DNA con quello di Miller?!>>
Ma non aveva altro da fare nella vita che cercare di trovare mio padre?
<<Sì>> disse senza il minimo accenno di pentimento << È stato piuttosto semplice avere un suo capello>>
<<E?>>
<<Ed è risultato positivo al 99,999%>>
Sentii delle fitte della mia testa farsi sempre più intense.
Non era possibile.
Tutto di colpo iniziò a girare intorno a me come se fossi stata improvvisamente catapultata su una giostra.
Non era vero, doveva essere un enorme bugia.
Un sogno, un incubo.
Una caduta, un dolore lancinante.
Poi il buio.
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...