"La famiglia è il test della libertà, perché è l'unica cosa che l'uomo fa da sé e per sé"
G.K. Chesterton<<È solo uno di quegli insulsi giornali di gossip>> mi assicurò Daniel mentre attendevamo l'arrivo di suo padre.
<<Sì, ma non doveva andare così>> sospirai.
<<Stai tranquilla>>
Si avvicinò prendendomi il viso tra le mani e iniziò a baciarmi.
Sentii l'odore della menta invadere la mia bocca mentre le nostre lingue si stuzzicavano a vicenda.
Sentii le mani calde di Daniel scivolare sotto il mio vestito e iniziare ad accarezzare le mie gambe mentre io spargevo baci sul suo collo e le spalle.Dan si sedette sulla sedia e mi invitò a posizionarmi sopra di lui iniziando a scendere con la sua bocca lungo il mio petto fino alla fine della scollatura del mio vestito.
<<Muoio dalla voglia di fare l'amore con te>> mi confessò mentre eravamo avvinghiati.
<<Mi sei mancato>> sussurrai.
Qualche secondo dopo però fummo obbligati a staccarci a causa di rumori che si facevano sempre più insistenti.
<<Tempismo perfetto>> commentò sistemandosi la camicia per poi darmi un leggero bacio sulla fronte.
<<Buonasera papà>> disse rivolgendosi al padre che era appena entrato nel salotto dell'attico di Daniel.
Suo padre non era cambiato affatto dall'ultima volta che ci eravamo incontrati.
Stesso atteggiamento altezzoso che riuscirebbe a mettere a disagio chiunque, stessi profondissimi occhi azzurri e stessa voce cupa.<< Lascia che ti racconti del mio risveglio di questa mattina>> disse rivolto al figlio, ignorandomi completamente << Sono stato svegliato dalla mia assistente che mi ha portato una copia di uno di quegli insulsi giornali di gossip. Così, invece di leggere le ultime notizie finanziarie, mi sono ritrovato a leggere un bizzarro articolo nel quale si diceva che il mio unico figlio sta per diventare padre>>
<<Quindi?>> chiese Dan in tono di sfida.
<<Quindi mi domando che cosa ti sia passato per la testa. Pensavo che la paternità non fosse una delle tue massime aspirazioni>>
<<Ti confesserò, invece, che diventare padre è sempre stato un mio grande desiderio>>
L'uomo scoppiò in una sonora risata.
<<Davvero?>>
<<Sì, e ora che ho trovato la donna giusta sono pronto a formare la mia famiglia>>
<<La donna giusta>> ripeté il padre, sempre in tono divertito <<Così alla fine ce l'ha fatta signorina Johnson ad incastrare mio figlio>>
<<Mi dispiace che abbia questa idea signor Carter>> ribattei molto pacatamente <<Non è mai stata mia intenzione "incastrare" suo figlio>>
<<Noi ci amiamo>> aggiunse Dan << Non ti chiedo di accettarlo ma almeno di rispettarlo e di non permetterti mai più di fare simili insinuazioni sul conto della mia futura moglie>>
La parola "moglie" sembrò alleggiare per qualche secondo nell'aria quasi come se nessuno fosse pronto a recepirla.
Io stessa non mi ero ancora resa conto di che cosa significasse veramente sposare una persona.
Ma quello non era il momento di farsi venire dei dubbi esistenziali; io e Daniel dovevamo fare fronte comune.Dopo quella breve discussione ci accomodammo a tavola dove venni squadrata dal signor Carter quasi come se stesse osservando un gioiello per determinare il suo valore.
<<Quindi avete intenzione di sposarvi?>>
<<Sì>> confermai io << Naturalmente io continuerò a studiare e lavorare>>
<<Se queste sono le sue intenzioni potreste anche aspettare qualche anno prima di sposarvi>>
<<Vogliamo ufficializzare la cosa, papà>> specificò Daniel
<<Non puoi negare che siate ancora entrambi molto giovani>>
<<L'età non conta>>
Il signor Carter sembrò rabbuiarsi di colpo e iniziò a passarsi una mano tra i capelli brizzolati.
Doveva essere estremamente frustrante, per una persona abituata ad avere sempre tutto, non poter far nulla per dissuadere il figlio.<<Se le cose stanno così chiamami quando sarai rinsavito e ti sarai tolto dalla testa questa tua folle idea>> Sbottò alzandosi in piedi e dirigendosi verso la porta.
<<E io che speravo che mi accompagnassi all'altare>> gli urlò Daniel.
<<Non doveva andare così>> dissi quando il padre di Daniel se ne fu andato.
<< Sai com'è fatto>> rispose per nulla toccato dall'uscita teatrale del padre
<<Allora>> disse infine <<Dove eravamo rimasti?>>
Ci ritrovammo subito avvinghiati l'uno all'altro come poco prima, con la differenza che ora il desiderio si era amplificato.
Senza staccarci ci dirigemmo verso la sua camera da letto per iniziare poi più a spogliarci vicendevolmente.
Sentivo le sue mani esperte stuzzicare le parti più sensibili del mio corpo mentre io mi aggrappavo alle lenzuola.<<Non trattenerti>> mi pregò Daniel ansimante prima di spingersi dentro di me.
Appena fummo come un unico corpo non potei fare a meno di lasciarmi scappare un urlo di piacere.
<<Così>> mi esortò lui <<Lasciati andare>>
Iniziò a spingere sempre più velocemente muovendosi sempre in modo aggraziato sopra di me finché entrambi non raggiungemmo il culmine del piacere.
<<Dio,solo con te riesco a provare certe emozioni>> mi confessò prima di spegnere definitivamente la luce.
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...