PICCOLE CREPE

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"Ci sono persone che non finiscono mai di volersi bene, semplicemente perché ciò che le lega è più forte di ciò che le divide"
J.Depp

Dopo quella sera meravigliosa,  i giorni passarano molto velocemente.
Daniel mi convinse a trasferirci nella sua villa sull'oceano e lasciare l'attico che  avevo iniziato a considerare simile ad una casa accogliente.

Avevo trascorso diverse  settimane in quella villa stupenda facendo delle lunghe passeggiate alla mattina mentre le mie bambine iniziavano a muoversi sempre di più.
Il pomeriggio solitamente suonavo il piano e mi dedicavo a fare acquisto per le signorine che sarebbero nate a breve.

I mesi passavano e non avevo più ricevuto notizie di Alessandro,non aveva più provato a mettersi in contatto con me.
Quel suo atteggiamento mi sembrava molto strano: quando era venuto a trovarmi sembrava così deciso ad entrare nella vita delle bambine.
Sospirai, forse non sapeva nemmeno che aspettavo due bambine.

<< Ormai la data del parto si avvicina>> disse una sera Daniel mentre stavamo cenando sul terazzo della villa. <<Hai già pensato ad alcuni nomi per le bambine?>>

<<Sì>> risposi <<Anche se sono ancora molto indecisa>>

<<Se vuoi posso darti un consiglio>>

<<Beh, mi piacciono molto i nomi Tiffany, Audrey, Chloe, Grace...>>

<<Calma, calma>> mi fermò lui frastornato da quell'ondata di nomi <<Mi piacciono tutti molto, davvero, ma non credi che oltre alla delicatezza del suono dovrebbero avere anche un significato profondo?>>

Rifflettei un momento.

<<Il tuo nome è molto bello, significa "colei che porta beatitudine"... intendo qualcosa di simile>>

<<Mmm, si forse hai ragione>> ammisi <<Beh, un nome italiano molto carino è Sara, dovrebbe significare principessa o regina>>

<<Bello!>> esclamò lui << La versione italiana ho un suono molto delicato, inoltre è breve, semplice e ha un bel significato>>

Effettivamente Sara era un bel nome eppure non lo sentivo adatto alle mie bambine.
Forse perché era fin troppo semplice e diffuso in Italia; io ero alla ricerca di qualcosa di più particolare.

<< Sennò altri nomi carini sono Aurora, Anita, Agnese, Sofia...>>

<<Quasi tutti iniziano con la A>> mi fece notare <<Scegli i due che ti piacciono di più e gli altri faranno da secondo e terzo nome>> propose

<<Non ti da fastidio che abbiano nomi italiani?>>

<<No, perché dovrebbe? Dopotutto nelle tue vene scorre sangue italiano e inoltre amo profondamente la cultura di quel Paese>>

<<Cercherò di decidermi allora>> dissi mentre ci sedevamo sul divano in salotto e iniziavamo a baciarci.

In quel periodo la nostra vita sessuale era estremamente attiva: non mi stancavo mai di unirmi a lui, non volevo che le sue mani cessassero di scorrere lungo il mio corpo.
Nei momenti in cui stavamo insieme mi sentivo estremamente leggera.
Anche in quegli istanti, mentre Daniel si muoveva delicatamente sopra di me, riusciva a farmi sentire unica e amata.

Il giorno seguente, stanca di stare quasi sempre chiusa in casa, decisi di andare a trovare Claire, la mia ex alunna, che a quanto avevo saputo continuava a nutrire un forte amore per il piano.

<<Ciao Claire!>>  la salutai con entusiasmo non appena entrai nella sua sfarzosa villa.

Sapevo che la sua famiglia era benestante ma non immaginavo che vivessero in un luogo così lussuoso.

<<Ciao Bea>> disse lei.

Nell'intonazione della sua voce notai un piccolo tremore.
Quasi come se mi considerasse un'estranea.

Anche quando ci mettemmo a chiacchierare la sentii molto distante e fui tentata di chiederle se ci fosse qualche problema.
Durante i giorni prima del suo piccolo spettacolo si era instaurato un bel rapporto tra di noi tanto che ero giunta a considerarla quasi come  una sorella.

<< Claire tesoro sono a casa...>>
Sua madre arrivò dopo circa due orette e non appena mi vide nel suo salotto il sorriso che aveva dipinto sul volto si spense.

<<Ah Beatrice>> disse freddamente  <<Non sapevo che Claire ti avesse invitata>> aggiunse lanciando un'occhiata alla figlia.

Ma che cosa stava succedendo?

<<Sì, sono venuta a trovare Claire per salutarla e ascoltare i suoi progressi>> dissi con estrema educazione.

<<Ah, sì, visto il suo enorme potenziale abbiamo preferito iscriverla ad una vera e propria scuola di musica, spero tu capirai...>>

<<Certamente>> la interruppi io <<Sono solo passata a salutare>>

<<Capisco>> sembrava sempre più a disagio  <<Però sarebbe bene che non passassi più>>

Quelle parole furono peggio di una doccia gelata.
Un pugno dritto allo stomaco.

<<Posso chiederle il motivo? Ho forse fatto qualcosa che l'ha offesa?>> chiesi tentando di non scompormi.

<<Non fingere>> sibilò la donna.

<<Non stò fingendo, signora >>

<<Non sai che il tuo compagno si è aggiudicato un importante appalto che doveva essere di mio marito?!>>

<<Io non seguo gli affari di Daniel, ma non vorrei che una questione di lavoro danneggiasse il bel rapporto che si era instaurato tra di noi>>

<<Scusa, ma io e la mia famiglia non vogliamo frequentare persone che sono in stretti rapporti con un individuo disonesto e scorretto come Daniel Carter>>

Rimasi scioccata nel sentire quelle parole.
Daniel non mi aveva mai detto di aver avuto rapporti con la famiglia di Claire.

<<Signora...>>

<<Ti prego di andartene>> disse accompagnandomi alla porta senza tanti complimenti.

Quando uscii dal loro vialetto mi domandai che cosa potesse essere successo di tanto grave tra loro e Daniel.

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora