LA PURA VERITÀ

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"L'avvenire ci tormenta,
Il passato ci trattiene,
Il presente ci sfugge"
G.Flaubert

Non riuscivo a credere che fosse andato avanti con le sue folli ricerche!
Avevamo rotto proprio per quel motivo.
Daniel continuava a voler scoprire sempre di più sulle mie origini quando a me bastava già sapere che avevo una madre biologica pazza e alcolizzata.
Ma lui no, lui voleva scoprire anche l'identità di mio padre.

Quei documenti riportavano  una data successiva alla mia partenza e questo significava che lui non aveva mai smesso di indagare sul mio conto.
Che cosa diavolo sperava di scoprire?!

<<Che cosa significa tutto questo?>> gli chiesi tentando di mantenere la calma.

<<Hai ispezionato il mio ufficio?>> Mi domandò in tono accusatorio.

<<Stavo guardando una nostra vecchia foto e quando ho aperto la cornice ho trovato questi>> dissi indicando i documenti.

<<Li hai letti?>>

<<Di sfuggita>> dissi furente <<Mi hai avevi giurato che avresti smesso di cercare mio padre>>

<<Hai ragione ma la mia ricerca si era spinta troppo oltre per pensare di fermarmi ad un passo dalla verità>>

Certo, perché era molto più facile indagare sul mio passato piuttosto che sul suo.
Molto meglio cercare l'uomo che aveva abbandonato me piuttosto che reperire informazioni sulla donna che lo aveva lasciato appena nato.

<<Non avevi il diritto di farlo>>

<<Lo sò e mi dispiace ma avevo i miei buoni motivi per iniziare la ricerca e poi sono arrivato al punto di non ritorno>>

Non ci stavo capendo più nulla.
Che cosa c'era sotto.

<<Che cosa vuoi dire?>>

Daniel si avvicinò a me, mi mise le mani sulle sulle spalle e mi fissò intensamente.

<<Posso anche raccontartelo ma sei sicura di essere pronta ad ascoltare tutto quello che ho da dire?>>

Annuii senza esserne troppo convinta.

<<Bene, allora aprirò il mio personale Vaso di Pandora>> si decise infine sedendosi al tavolo e iniziando a sfogliare i documenti.

<<Lo ammetto, quando ti ho conosciuta mi ha incuriosito subito la tua storia: la ragazza italiana che viene adottata da genitori statunitensi, bizzarro come fatto.
Ho sempre avuto una sorta di venerazione per l'Italia ma non riuscivo assolutamente a capire come fossi finita quì... Così quando mi hai rivelato il nome della tua madre biologica ho iniziato a fare delle ricerche>>

<<Alle mie spalle, invadendo la mia privacy>> puntualizzai.

<<È vero>> ammise << Ma l'ho fatto comunque, io sono fatto così. Indagando ho scoperto un fatto piuttosto curioso: tua madre, quando aveva diciotto anni, è stata alle dipendenze di mio padre come una delle sue cameriere personali. La sua età mi ha subito messo in allerta perché tu stessa mi avevi detto che ti aveva partorito a diciannove anni>>

Fece una pausa fissandomi ancora più intensamente.

<<Sono perfettamente consapevole del fatto che mio padre avrà avuto almeno un centinaio di amanti e che probabilmente avrò fratellastri sparsi in giro per il mondo... Ma in quel momento temetti che io e te avessimo dei geni in comune, i geni di mio padre per l'appunto.
Così ho prelevato una ciocca di capelli a te e a mio padre.
Prima che tu esploda voglio che tu sappia che l'ho fatto perché i tempi potevano coincidere e temevo che il nostro legame fosse anche frutto di fattori genetici>>

Avevo un nodo allo stomaco che sembrava ingrandirsi sempre di più.

<<E...>> balbettai senza essere certa di voler sentire la risposta.

<<Secondo ti avrei portata a letto e ti avrei chiesto di sposarmi se sapessi che siamo fratellastri?>> Mi domandò con la sua voce sempre calma e pacata.

<<Nel passato non era raro che fratello e sorella si sposassero ma anche solo l'idea di un incesto mi mette e brividi... c'è dell'altro>> aggiunse facendo una smorfia.

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora