VITA DA LICEALE

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"Dovessi dire all'attimo: fermati, sei bello!Allora gettami in catene, allora accetterò la fine"
Goethe

Tornati al bar ripresi ad interpretare il ruolo dell'eroina sopravvissuta alle grinfie materne finché i miei amici, o meglio gli invitati, non se ne andarono.

Terminata la festa dovetti dire che ero incinta anche a mio padre Robert il quale si dimostrò comprensivo e disponibile ad aiutarmi.

<<Avresti dovuto dirlo a quel ragazzo che eri incinta>> mi disse però << Prima o poi dovrai farlo>>

Io alzai le spalle. Lentamente stavo entrando nell'ottica d'idea che non avrei dovuto occuparmi più solo di me stessa ma anche di due bambini.
Nonostante questo non riuscivo ad esternare i miei timori, cercavo di mostrarmi sempre spensierata e allegra.

Dal momento che le scuole a Palm Beach non erano ancora terminate mi iscrissi ad un corso pomeridiano di giornalismo ad accesso libero per poter passare più tempo con i miei coetanei.

<< Allora, com'è andata l'altro giorno con Daniel?>> Mi chiese Megan, si vedeva lontano un chilometro che stava morendo dalla curiosità.

Megan non era un'impiccona, era semplicemente una ragazza che adorava aiutare gli altri  ( sopratutto in campo amoroso) utilizzando metodi piuttosto bizzarri.

<<Abbiamo chiuso definitivamente>> risposi mentre stavamo lavorando ad un articolo di fondo.

<<No!>> esclamò lei << Eravate di gran lunga una delle mie coppie preferite. Ma in Italia hai conosciuto qualcun altro?>>

<<A parte quello, sai benissimo che le cose tra me e Daniel non andavano già da prima, non doveva assolutamente permettersi di comportarsi in quel modo>>

Non potevo sapere che Megan era rimasta ferma alle parole: "A parte quello"

<< Quindi hai un nuovo fidanzato italiano ?!>> esclamò passandosi una mano tra i folti capelli color rame.

<<È complicato, comunque no>>.

Cercai di sviare dell'argomento, per il momento volevo tenere le mie amiche all'oscuro della gravidanza per continuare a condurre, almeno ancora per qualche mese, una vita da adolescente.

Nel corso del pomeriggio aiutai Megan e Chelsea con gli esercizi di chimica che ora mi sembravano estremamente facili.
Dopo essere uscite da scuola andammo in spiaggia giusto in tempo per osservare il tramonto.
Era qualcosa di stupendo vedere il cielo tingersi di mille sfumature differenti riflesse anche nell'acqua dell'oceano mentre la spiaggia piano piano si spopolava.

<< Ancora due mesi e poi saremo libere >> disse Chelsea alzando le braccia al cielo <<Potremo stare in spiaggia dalla mattina alla sera>>

Sorrisi. << Sì, sarà un'estate bellissima>>

Nonostante tutto speravo davvero che lo fosse. Speravo che quel periodo di pausa mi aiutasse a riordinare le idee e sopratutto a comprendere quale fosse la mia strada.

<<Hey, che ne dite di fare un bagno?>> propose Megan entusiasta.

<<Ehm, io veramente non ho il costume>> confessai sperando che non mi obbligasse davvero a tuffarmi in acqua. Ero solamente ai primi mesi di gravidanza ma, essendo piuttosto magra di mio, temevo che un rigonfiamento del ventre si sarebbe già potuto notare.

<<Te lo presto io>> disse Chelsea porgendomi un bikini azzurro.

Fortunatamente, anche dopo che mi misi il costume, le mie amiche non si accorsero di nulla.
Sguazzammo in acqua come delle bambine per poi stenderci sulla spiaggia per osservare il cielo.
Avrei voluto che quella serata non terminasse mai, avrei voluto restare sulla spiaggia per il resto della mia vita.
Eppure ero consapevole del fatto che la vita avesse in serbo un altro piano per me.

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora