"Quando non si può tornare indietro, bisogna solo preoccuparsi del modo migliore per avanzare"
P. CoelhoRitornati a casa io e Daniel facemmo l'amore nel nostro letto matrimoniale, con la spontaneità di chi si conosce da una vita e non teme di mostrare all'altro le parte più intime del corpo, ma anche con la passione di due novelli sposi che sono ancora animati da un fuoco ardente.
Il suo modo lento di sfilarmi i vestiti mi portava ad una lenta agonia che si trasformava in desiderio nel momento in cui si posizionava sopra di me e i suoi occhi verdi incontravano i miei.
Quando eravamo così vicini, riuscivo a scorgere quello sguardo da bambino che era ancora conservato dentro di lui.
Poi i mille baci, le carezze e il forte piacere che si diramava in tutto il mio corpo; era qualcosa di meraviglioso.
Dormire avvinghiata a lui e respirare il suo profumo mi dava la carica per affrontare la giornata al meglio.Il giorno successivo, infatti, sarei dovuta andare a scuola con Claire per provare un'ultima volta il suo pezzo.
<<Ma guarda chi si rivede!>> esclamò Megan non appena mi vide.
<<Hey>> la salutai tenendo Claire per mano <<Come va?>>
Nonostante non fossi stata proprio l'amica migliore del mondo Megan mi era stata molto vicina dopo l'incidente e già immaginava che nomi avrei potuto dare ai bambini.
Con Chelsea invece i rapporti si erano leggermente raffreddati dopo che avevo deciso di andarmene dalla casa Johnson.
Mi addolorava che lei e Brian non riuscissero a comprendere le mie motivazioni, ma non potevo proprio vivere con le persone che mi avevano nascosto la verità per così tanto tempo.<<Benissimo>> disse abbracciandomi e salutando con la sua solita allegria la piccola Claire.
Io e lei andammo subito nella palestra dove era stato allestito una specie di palco sul quale erano stati disposti vari strumenti musicali tra i quali anche il pianoforte che Daniel aveva affittato alla scuola.
<<Wow!>> esclamò la bambina entusiasta <<Questa sarà la mia prima vera esibizione>>
Il suo atteggiamento nei confronti della musica era cambiato radicalmente dalla prima volta che l'avevo incontrata e mi piaceva pensare che, in qualche modo, fosse anche un po' merito mio.
<<Esatto! Sarà davvero fantastico e te la ricorderai per il resto della vita>>
<<Tu dove ti sei esibita per la prima volta?>>
<<Ad un saggio della scuola>> risposi allegra <<Prima di salire sul palco mi tremavano la mani, ma appena mi sono seduta è passato tutto e mi sono sentita privilegiata>>
<<Perché?>>
<<Perché non tutti hanno la fortuna di suonare uno strumento e, credimi, c'è una bella differenza tra ascoltare la musica e suonare. Quando suoni ti senti parte di un qualcosa di meraviglioso che anche tu,nel tuo piccolo, stai contribuendo a rendere tale>>
Mentre parlavo vidi gli occhi di Claire illuminarsi. A volte, più delle lezioni è utile parlare delle emozioni perché oltre alla tecnica è importante curare la passione perché è quella che rende magico quella che altrimenti sarebbe solo l'esecuzione di note.
<<Quando suoni guarda sempre me che ti terrò il ritmo con la mano>>
<<Va bene>>
<<Comunque sei stata bravissima alle prove, vedrai che sarà un successo>> dissi abbracciandola.
Stavamo uscendo dalla scuola quando vidi in corridoio Steven Miller, mi accorsi della sua presenza troppo tardi per cambiare strada.
La sua sola presenza mi irritata, lo guardavo e mi sembrava impossibile che lui fosse mio padre.
Il professore che mi aveva sempre rimproverata e che aveva fatto di tutto per mettermi in imbarazzo era il mio vero padre.
Ma perché mi odiava così tanto?
Quel pomeriggio però, per la prima volta in vita mia, lo vidi leggermente in imbarazzo.<<Beatrice>> disse, era la prima volta che mi chiamava per nome <<Ho saputo che suonerai questa sera>>
<<Sì>> dissi freddamente
<<Io credo che noi due dovremmo parlare >>
<<Io credo di no>>
<<Beatrice io vorrei chiarire ...>>
<<Non credo ci sia molto da chiarire professor Miller, e in tutti i casi ha avuto diciotto anni di tempo per farlo>> lo interruppi irritata <<Ora devo andare>>
Era inutile tentare di sistemare qualcosa che non era mai andato per il verso giusto.
Lui se ne era altamente fregato di me quindi non poteva vantare alcun diritto.<<Ha avuto davvero un bel coraggio>> commentò Dan quando gli raccontai dell'episodio
<<Già... scusa, ma tu dove vai così elegante?>> chiesi vedendo che si stava preparando quasi per andare ad una festa di gala.
<<Accompagno la mia compagna al ballo di fine anno>> rispose sorridendo.
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...