IL DIO DENARO

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"Se ai mortali fosse possibile scegliere tutto da sé, sceglierebbero il dì del ritorno del padre"
OMERO (Odissea)

<<Gli daremo dei soldi>> propose Daniel estremamente tranquillo quando la sera gli raccontai quello che era successo <<Tutti quelli che ci chiederà>>

<<Stai scherzando?! Lui vuole essere presente nella vita delle bambine e non è il tipo di persona che si lascia abbindolare dal denaro>>

Daniel mi guardava irritato.
Avevo riflettuto a lungo sul raccontargli o meno della visita che avevo ricevuto ma poi avevo capito che nasconderglielo non sarebbe servito a nulla.

<<Ascolta>> disse avvolgendo le mie mani nelle sue << Noi due ci amiamo,presto ci sposeremo e formeremo la nostra famiglia. Quell'uomo non può pretendere di venire a scombussolare i nostri piani. >>

<<Sì Dan, ma è suo diritto...>>

<<Nient'affatto>> mi interruppe lui << Se vorrà iniziare una battaglia legale il mio avvocato provvederà a spennarlo. Io amo le bambine che aspetti come se fossero mie figlie, le considero figlie mie e non lascerò che qualcuno rovini la nostra felicità >>

<<Sì, ma che cosa dovremmo fare, quindi?>>

<<Noi niente>> sentenziò dopo averci pensato per qualche secondo. <<Lasceremo che di questa faccenda se ne occupino i miei avvocati. Tu dammi il suo numero e loro si metteranno il contatto con lui>>

<<Io non sono sicura che questa sia la scelta giusta. Io conosco Alessandro e potreste essere entrambi delle ottime figure di riferimento per le bambine
>>

Daniel mi guardò quasi esasperato.
<<Tu lo conosci solo da punto di vista professionale>> precisò << Il fatto che una persona sia spigliata e colta non significa che sia tagliata per essere genitore.
Basta pensare a Jean Jaques Rosseau, grande filosofo, che abbandonò i suoi figli all'Ospizio dei Trovatelli o Tolstoj che non annotò nemmeno la nascita del figlio sul suo diario>>

Mi sentivo estremamente scorretta nei confronti di Alessandro.
In tutta quella storia lui si era comportato da adulto mentre io stavo continuando a scappare e nascondermi.
Ero certa che non si sarebbe mai comportato in modo scorretto con le bambine.
Dopotutto se non fosse stato intenzionato a prendersi seriamente le sue responsabilità non sarebbe nemmeno venuto fino a Palm Beach.
Mi sentivo estremamente confusa.
Da una parte avevo il futuro roseo e felice che mi offriva Daniel.
Certo, anche lui aveva i suoi difetti ma mi amava, di questo ne ero certa.
Quando pensavo ad Alessandro invece era tutto un'enorme nuvola grigia.
Aveva detto di voler essere presente nella vita delle nostre figlie, ma in che modo?
Non aveva mai parlato di famiglia anzi sembrava odiarmi ed effettivamente non aveva tutti i torti.

A dirla tutta, io ero nel torto e lui nella ragione.
Ma in quel momento scattò in me l'istinto di sopravvivenza: non potevo permettere che rovinasse quello che io e Daniel stavamo cercando di costruire.

<<Va bene>> dissi infine <<Facciamo come dici tu>>

<<Ottimo>> disse con un largo sorriso << Vedrai che non ti importunerà più>> aggiunse dandomi un bacio sulla fronte.

Quando ci trovammo nel nostro letto matrimoniale, Daniel iniziò baciarmi lungo il collo posizionandosi sopra di me.
I suoi occhi erano pieni di desiderio e potevo vedere il suo petto muoversi sinuoso sopra di me.

<<È stata una giornata pesante>> sussurrò con la sua solita voce suadente <<Lasciamoci tutto alle spalle>>

Iniziò a baciarmi mentre tentava di sfilarmi la camicia da notte.

<<No>> sussurrai facendogli segno di togliersi da sopra di me. <<Scusa, ma sono molto stanca, vorrei dormire>>

Pronunciai quelle parole con dolcezza per evitare che si sentisse eccessivamente felice.

<<Va bene, come vuoi>> disse dandomi un ultimo bacio leggero e spegnendo la luce.

Passai una notte insonne.
Ero convinta di stare diventando un mostro e non ero più sicura di quello che provavo per Daniel e per Alessandro.
Sentivo di aver iniziato un percorso senza ritorno.

La mattina successiva Daniel mi portò la colazione a letto.

<<A che cosa devo tutto questo?>>

<<Considerale le mie scuse>> disse sporgendosi verso di me <<Ieri sono stato un po' brusco perché ho una paura folle di perdere te e le bambine. Voi ora siete la mia famiglia>>

<<Non ci perderai>> gli promisi abbracciandolo.

<<Per scusarmi ulteriormente ho preso questi>> disse porgendomi due biglietti <<Questa sera al Florida Grand Opera di Miami danno la Boheme di Puccini

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora