"La vita non ti da le persone che vuoi.
Ti da le persone di cui hai bisogno: per amarti, per odiarti, per fermarti, per distruggerti e per renderti la persona che era destino che fossi"
A. EnsteinBRIAN P.O.V.
Appena avevo appreso del ricovero di Bea mi ero precipitato subito in ospedale con i miei genitori.
Si era rimessa con quel tipo solo da pochi giorni e già era finita in ospedale.
La loro relazione era malata e il loro progetto di sposarsi era una follia e lei non se ne rendeva nemmeno conto.
Che cosa le aveva promesso quel bastardo? L'aveva forse attirata con il denaro? L'aveva ammaliata con una prispettiva di vita più che agiata?
Mi rifiutavo di credere che Beatrice si fosse lasciata abbindolare così facilmente.<<Vi prego,fateci entrare>> aveva implorato mio padre <<Noi siamo la sua famiglia >>
<<Spiacente, signore>> aveva replicato il dottore <<La signorina è maggiorenne e può entrare in stanza una sola persona>>
<< Può almeno avvisarla del nostro arrivo? Vorrà sicuramente vederci>> ero intervenuto in tono piuttosto seccato.
La donna alla fine aveva ceduto ed ero finalmente riuscito a rivedere la mia sorellina.
Ma era tutto sbagliato.
Assieme a lei dovevamo esserci noi, dovevo essere io a vegliare al suo capezzale, non quel viscido Daniel Carter.Poi, nel sentire la sua voce, mi ero calmato nonostante il suo tono non fosse quello gentile di un tempo.
Era fredda con noi, quasi distaccata.
Portava avanti quella folle idea di andare a vivere con Carter... quel ragazzo le aveva fatto il lavaggio del cervello.
Era praticamente assoggettata a lui.<<Brian>> mi chiamò con quella sua voce irritante <<Fermati. Dobbiamo parlare>>
<<Io non ho proprio nulla da dire a te>> ringhiai.
<<Invece sì, sò che puoi non comprendere il comportamento di Beatrice ma fidati, ha le sue buone ragioni>>
<<Le sue buone ragioni?! Le hai fatto il lavaggio del cervello, Carter>>
Stava per ribattere quando io non ci vidi più.
Tutto sommato la sua era una figura piuttosto esile, tipica di chi non ha mai praticato uno sport ne tantomeno un lavoro pesante.
Un damerino, ecco che cos'era!
Lo presi per il colletto di quella camicia firmata che tanto gli piaceva indossare.<<Devi starle lontano, hai capito?! Tu non sei il padre dei bambini che aspetta e lei ha il diritto di provare a formare una famiglia con quel ragazzo italiano>>
Potrei giurare di aver visto un lampo di sorpresa attraversare i suoi occhi.
<<Forse, Brian, la paternità è qualcosa di relativo>> disse mentre cercava di liberarsi dalla mia stretta.
<<Che cosa intendi?>>
<<Chiedi ai tuoi genitori di dirti la verità sull'adozione di Beatrice>>
Esitai un secondo.
Il tempo che gli bastò per liberarsi.
Stava mentendo?
Come poteva sapere qualcosa sull'adozione di Bea?Andai immediatamente da mia madre.
A quella mia richiesta sbiancò e alla fine fu mio padre a raccontarmi quello che era accaduto diciotto anni prima.<<Steven Miller era ed è un coglione, non voglio negarlo, ma è anche un mio amico.
Lo conosco da quando eravamo piccoli, abbiamo fatto le scuole insieme e sò perfettamente che dietro a quella facciata arrogante c'è una persona ben diversa.
Sono state le delusioni, gli imprevisti e la sfortuna a cambiare Steven in peggio.
L'anno in cui io e tua madre ci siamo sposati Steven ha iniziato a lavorare alla Palm Beach High School; inutile dire che non era quella la sua massima aspirazione, ma pur di andarsene dalla sua famiglia aveva accettato quell'impiego.
Per un po' di tempo le cose erano andate piuttosto bene, per lui insegnare non era particolarmente stimolante ma riusciva a cavarsela.
Poi conobbe Carla.
La madre biologica di Beatrice.
Era una delle studentesse più brillanti del suo corso, era venuta quì grazie ad una borsa di studio, e lo colpì subito per la sua tenacia e forza di volontà.
Tra loro ci fu una relazione.
Inizialmente Carla, nel tentativo di colpire Steven, iniziò a frequentare cattive compagnie, smise di impegnarsi a scuola... Lui la salvò dal baratro.
Tra di loro si instaurò un legame molto profondo che portò di fatto al concepimento di Beatrice.
Se si fosse saputo della loro relazione e dell'imminente nascita della bambina sarebbero finiti dritti sulle bocche di tutti e la carriera di Steven sarebbe stata inevitabilmente rovinata.
È brutto da dire, ma non amava la madre di Beatrice al punto di rischiare tutto per lei.
Non voleva costruire una famiglia con lei>><<Avrebbe dovuto pensarci prima di metterla incinta>> commentai.
<<Hai ragione, ma ormai si trovavano in quella situazione e qualcuno doveva aiutarli. Così,visto che tua madre non poteva più avere bambini ma non volevamo che tu crescessi da solo ci offrimmo di adottare Beatrice.
Questa è la verità>><<Ma perché non avete mai detto niente? Perché il professor Miller si è sempre comportato da stronzo con Bea?>>
<<Perché Steven non voleva che Beatrice venisse a conoscenza del loro legame di sangue. Preferiva che crescesse in una famiglia "normale" come la nostra. Credo che lo infastidisca il modo in cui Bea gli assomiglia: la sua ambizione e, in generale, il suo carattere gli ricordano lui da giovane>>
<<Ma in tutti i casi perché Bea se l'è presa con noi? Io non ne sapevo niente e voi l'avete solo aiutata>>
<<Le abbiamo mentito >> intervenne mia madre <<Le abbiamo nascosto la verità. Quando Steven ci ha chiesto se avremmo voluto adottare sua figlia non sapevamo che cosa fare. Sapevamo che sarebbe cresciuta accanto a lui senza mai sapere quale legame ci fosse tra di loro. Ma dall'altra parte, non appena la vedemmo nella sua culla, così indifesa, non potemmo fare a meno di innamorarci di lei>>
Mia madre scoppiò in lacrime.
Stava finalmente venendo a galla quello che si era tenuta dentro per diciotto anni.<<Abbiamo sbagliato. Ma tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto per lei>>
#QUESTA NON È UNA NOTA
Hola!
Che cosa ne pensate? I coniugi Johnson secondo voi hanno sbagliato a nascondere la verità a Bea o il loro comportamento è in qualche modo giustificato?
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9 MESI PER CRESCERE
Teen FictionLEGGI, NON TE NE PENTIRAI! Beatrice ha trascorso un'indimenticabile notte di passione con un ragazzo più grande di lei e ora è alle prese con le conseguenze di quella notte: è incinta. Non può contare su sua madre, il padre non l'ha conosciuto e non...