DEVI DIRGLIELO!

7.4K 254 11
                                    

Iniziai a passarmi le mani tra i capelli completamente in preda al panico.

<< cazzo!cazzo! cazzo!>> continuavo a ripetere mentre Chiara non diceva nulla.

<< Magari è sbagliato>> abbozzai cercando di rassicurarmi.

La mia amica scosse  la testa <<È raro che si sbaglino>>

Crollai sul suo letto portandomi le mani sul grembo. Dentro di me si stava sviluppando una nuova vita. Era un fatto incomprensibile per me che avevo solamente diciotto anni.

<<Adesso che cosa dovrei fare?>>

<<Beh, innanzitutto dovresti fare dei controlli in ospedale per verificare che il bambino stia bene e poi... dovresti dirlo ad Alessandro>>

Nel sentire pronunciare il suo nome mi vennero i brividi.
Tra me e Alessandro si era instaurato un bellissimo rapporto che andava ben oltre le banali cotte adolescenziali, con lui sentivo di poter parlare di tutto, era colto e intelligente. Non ero pronta ad un cambiamento così drastico del nostro rapporto.

<<Io non sono certa di volerglielo dire>>

<<Cosa?!>> esclamò Chiara shockata << Tu devi dirglielo! Lui ha il diritto di sapere che sta per diventare padre>>

<<Credi veramente che lui voglia avere un figlio? Da me poi !>>

<<Stai scherzando, vero? Siete andati a letto insieme e ora dovete affrontare insieme le conseguenze>>

<<Tecnicamente non siamo andati a letto insieme>> puntualizzai <<L'abbiamo fatto in un campo>>

<<Molto romantico. Ora lo chiami e gli dici come stanno le cose >>

<<No>> ribattei. <<Ascolta, ti ringrazio per essermi stata vicina ma ho bisogno di tempo per riflettere e credo anche di avere bisogno di restare da sola>>

Senza aggiungere altro uscii da casa sua per poi inziare a camminare senza una meta precisa.
Era inizio luglio, il caldo era quasi soffocante così come la marea di gente che affollava le strade della città.
Avevo appena terminato gli esami,mi aspettava un'estate stupenda in Florida durante la quale forse sarei anche riuscita a levarmi finalmente Alessandro dalla testa.
I motivi per cui la nostra storia non poteva funzionare erano infiniti.
Innanzitutto lui aveva otto anni in più di me, era totalmente indipendente e aveva una marea di hobby e interessi.
Io ero solamente una ragazzina con una famiglia problematica alle spalle, completamente incapace di reggere il suo confronto.
Lui era il ragazzo che tutte avrebbero voluto, quello sensibile, premuroso, acuto che riesce sempre ad attrarre gli sguardi su di sé.
Non sono le parole di una ragazza innamorata, è la semplice verità.
Io non reggevo e mai avrei retto il suo confronto.

<<Signorina!>> sentii gridare.

Senza rendermene nemmeno conto avevo finito per andare quasi a sbattere contro una culla.

<< Mi scusi signora>> dissi dispiaciuta a quella che doveva essere la nonna del bambino.
Non potei fare a meno di osservare la creatura che dormiva dentro la culla .

<< Si sente bene signorina?>>

<<Sì, grazie. Quando tempo ha?>> chiesi indicando il bambino.

<<Sei mesi>> rispose raggiante mentre io continuavo ad osservare Il bambino.
Non sarei mai stata in grado di fare la madre, questo era certo.
Dall'altra parte però non me la sentivo nemmeno di abortire. Non potevo e non volevo distruggere quello che alla fine era il frutto del mio amore per Alessandro.

Mentre cammino vi viene alla mente la parola "consultorio", ne avevo sentito parlare a scuola e, a quel che ricordavo, era una struttura nella quale si potevano ricevere informazioni sulla gravidanza e le proprie tutele.
Decisi quindi di cercare su Google il consultorio più vicino e mi diressi lì in autobus.

9 MESI PER CRESCEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora