Capitolo 1

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Pov's Ambar

beep beep beep

il suono della sveglia posta sul mio comodino inizia a suonare, svegliandomi completamente, e mi accorgo fin da subito di essere in ritardo di ben 2 minuti e 18 secondi.

Senza farmi prendere dal panico, iniziai a prepararmi, e quando apro l'armadio profumato e ordinato, cominciai a cercare disperatamente la mia divisa scolastica.

dove cavolo è finita?

12 minuti dopo tutti i miei vestiti erano a terra.

<AMANDAAA > iniziai a tossire a causa della saliva andata di traverso.

iniziamo bene la giornata.

<signorina Ambar, cosa è successo?? >

< dove hai messo il mio uniforme di scuola?! Sono già in ritardo, e quella di chimica mi ammazza se non arrivo in orario>
appena finito il mio piccolo sfogo, una Lunita iper-euforica spunta dall'uscio della porta di camera mia.

appena entra,quel sorriso fastidioso scompare subito dopo la mia occhiata.

<argh, odore di povertà>
<haha divertente. Tieni il tuo uniforme, l'ho preso io ieri per sbaglio>

La rabbia prese possesso del mio corpo. <Sentiamo un po', per quale di motivo ce lo avevi te?>
< io... non lo so. L'avrà preso Nina ieri e lo forse lo aveva scambiato per il mio>

E ci mancava anche la secchiona.

<dio santo ma è anche sporco e..> cacciai un urlo di disperazione
mi avevano anche programmato l'interrogazione di chimica! Penseranno che non ho studiato e che salterò l'ora di proposito... e sono già le 7:30

<Che cosa è tutto questo baccano?>
<niente zia, lascia stare>

lei guardò Luna con uno sguardo interrogativo, e io mi buttai sfinita sul letto sbuffando. Avevo già perso la voglia di uscire di casa, visto la situazione.

<Ehm... io... vado> disse quella con i denti storti, uscendo dalla camera.

<quindi?> continuò a parlare mia zia, insistendo
<Non vado a scuola>
<E perché mai?> disse usando quel suo tono odioso, presi un respiro profondo per non urlarle contro
<perché non ho la divisa>
<chiederò un permesso, adesso alza quel bel sederino e muoviti che sei in ritardo>

sbuffai di nuovo prima di imprecare

Scendendo per le scale, incontrai Monica.
<signorina Ambar, ha saltato la colazione, non le andrebbe... >
<stia zitta Monica e chiami Luna> dissi scocciata
Mi lanciò un occhiataccia. <Vado subito. Con permesso>

12 minuti dopo
Luna scese un bel po' di tempi dopo. Altre occhiate da parte mia poiché il ritardo (come sempre). Dopo aver ricontrollato per una decina di minuti la presenza del materiale scolastico, ci avviammo verso la macchina.

ottimo, sono le 8:25

<Ambar?> mi chiamò un essere insignificante dietro di me. Mi girai alzando gli occhi al cielo e vidi Matteo, che mi stava guardando da testa a piedi.

<che hai da guardare? Vuoi un autografo?>
<non solo non hai la divisa, che è prevista dal regolamento d'istituto, sei pure più acida del solito> scherzò lui.

alzai gli occhi al cielo pregando che qualcuno mi salvi da questa giornata di merda.

<Ambar, eccoti finalmente! La professoressa ti stava cercando e ci ha chiesto di riferirti che...>
<Non mi interessa Jaemin, tienitelo per te>
<ma...> iniziò a parlare, zittendosi subito dopo averla guardata male

dopo qualche secondo riprese a parlare

< okay, okay, calme tutte. Ragazze, che ne dite se oggi andiamo al Jam&Roller per fare un intervista? Così updatiamo il profilo che pff sta diventando a essere n o i o s o> disse per cambiare discorso
<okay, ma a chi la facciamo> chiese Delfina guardandosi le unghie limate.
<a Simon, ovvio. Quel ragazzo così tenero, carino, incredibile bello... >
< forza andiamo. Tra poco inizia la lezione di matematica. E non voglio fare la stessa figura come nella prima ora >dissi io.

Al Jam&Roller
Sono arrivati al Jam&Roller, e non vedo né Delfina né Jazmin. Mi siedo e dopo pochi minuti arriva Simon.

< ciao Ambar, vuoi qualcosa da bere? >
<una spremuta di arance > risposi senza dare troppa attenzione alla figura davanti a me
<okay, arriv... >
<Nonono, volevo dire un frullato di fragole e mango > dissi
<Va b...>
<anzi no, fragole e banane. >dissi alla fine ridendo
<Va bene... Vuoi cambiare un'altra volta? >disse lui ridendo, e a quella domanda, mi misi a ridere.

lo guardai negli occhi. Quelle pozze color nocciola ispiravano tranquillità e calore. I capelli leggermente ricci marroni gli davano un aria naturale, e quella maglietta bianca aderente lasciava intravedere il corpo allenato.

mio dio... Sto parlando proprio come Jazmin...

Intanto arrivò la mia bevanda, e Simon mi riportò alla realtà, dimenticandomi dei miei pensieri.
<Ambar? Stai bene? Ti vedo un po'... Pensierosa >
< Io? Si sto bene...tutto apposto. Tu? >dissi sbattendo velocemente le palpebre.

colta con le mani nel sacco Ambar, complimenti.

< Sisi grazie, solo che... Credo che lascerò il lavoro qui al Jam&Roller >
<perché?>dissi prendendo un sorso dalla mia bevanda
< Nico e Pedro litigano in continuazione per la storia di Eva e Ada. Poi Giuliana non ci vuole più vedere a suonare sul palco... Che senso ha continuare se non possiamo fare proprio la cosa che vogliamo?> disse lui deluso, sistemandosi i capelli

<hai ragione> iniziò a bere il suo frullato, per poi spalancare gli occhi, facendo spaventare pure io ragazzo davanti a lei

<però ho un'idea>

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