Capitolo 31

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Pov's Ambar
Mi serve un piano. Un piano abbastanza efficiente da far smettere di vivere qui la cara Jimena. Beh, dopotutto pure Parigi non è una brutta città no? O Londra... Berlino... New York...

Il problema è... Come...?
Pensai e ripensai...
Non ho idee...
Meglio prendersi un frullato al Jam&Roller

Mi vestii con una camicetta nera sfumata, una gonna nera corta fino a sopra le ginocchia e delle all star nere. Semplice, ma elegante.

Uscii dal cancello e incontrai Nina

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Uscii dal cancello e incontrai Nina. Era appena tornata da una visita a Luna. Già, Luna... Chissà come se la sta spassando all'inferno...

la salutai e dopo averle spiegato i miei programmi, decise di farsi una pattinata insieme a me

Arrivammo e ordinamno il nostro frullato
<Uno alle fragole e banane>dissi
<Io al melone e ciliegie>disse invece lei.

Mentre sorseggiavamo il nostro frullato, mi venne un'idea.
È da tanto... TROPPO TEMPO... Che non entro nella pista. Così decisi di proporlo anche a Nina

<In pista? Ehm... No, cioè io non ho voglia... Vai te, ti aspetto qua mentre... Eccolo!! >urlò indicando il suo ragazzo <Io sto con Gaston tu vai... Con...Matteo!! >urlò di nuovo, indicandomi la persona. Bene, figura di merda numero 1.

<Ciao amore mio> disse Matteo venendomi in contro, stampandomi un semplice bacio a stampo sulle mie labbra.

<Ciao... >dissi io <Andiamo in pista? >
<Va bene principessa>disse lui, prendendomi per mano.

Dopo 2 ore
Dire che sono stanca è poco. Sono completamente sudata fradicia e puzzo come una discarica di immondizia. Era da tanto che non pattinavo, e mi ha fatto sentire bene.

Quando uscii dalla pista per andarmi a cambiare, sentii qualcuno che saliva sul palco.

Simon cantava allegramente con la sua amata. Ma che carini.

Alla fine della canzone "Como me vez" Jimela lo prese per il colletto della sua camicia e lo baciò.

Tutti applaudivano. Tutti sorridevano. Tutti erano contenti per loro. Tutti tranne me.

La cosa bella è che nessuno importava a cosa provassi io. La mia breve storia con Simon fu pubblicata nel blog di scuola intitolandosi come "Ambar Smith e la sua nuova conquista" e durante le conversazioni altrui spuntava sempre questo argomento nelle loro conversazioni.

Avevo perso. O forse l'avevo perso.

Dopo qualche secondo di romanticismo, Simon la spinse via.

Mi ero stufata della classica scena romantica, così decisi di andare via e di non incontrarlo più, possibilmente cacciarlo dalla mia vita, ma la vedo dura.

Le farfalle nel mio stomaco dovevano morire. In qualche modo sarebbero scomparse, lasciando posto ad un vuoto. Un vuoto conosciuto, prima che arrivasse Simon. È colpa sua se al posto di quel vuoto, c'erano mille ali che svolazzavano di qua e la.

Pov's Simon
<Scusa non posso>dissi
Jim mi guardò con occhi lucidi.
<Ma... Il bambino... > cazzo...

Non posso lasciare mio figlio a una donna sola come lei.
Voglio che abbia un padre. Un padre degno, anche se non sono sicuro di volerlo essere.

Ho sempre considerato il fatto che se dovevo avere un figlio, dovevo averlo con la persona giusta che amo.

Ma il problema era un altro. Nel corso del mese, scoprì che il sentimento che provavo con lei, era diverso da quello che provavo per Ambar.

Per lei provavo solo puro affetto, e per Ambar invece... Provavo una sensazione stranissima. Come se sentissi qualcosa nello stomaco.

Qualcosa che, mentre baciavo mia moglie, non provavo e che tutt'ora non provo. E non so se riuscirò mai a provarlo.

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