Capitolo 4

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Pov's Simon
Che imbarazzo... la stavo quasi per baciare...
spero che ambar non abbia pensato male perciò decisi di parlarle

non so con quale coraggio mi uscì questa frase
<A-Ambar... I-io non...>
lei corrugò le sopracciglia. quanto è perfetta...

Alla fine trovai un po' di fiducia in me stesso e le disse...
<Ambar...Io non volevo...>

lei capì subito, infatti mi rassicurò con un suo sorriso
<Stai tranquillo> disse arrossendo

<Eeee tu, scendi dalla macchina> disse ambar riferendosi all'autista
<I-io? ma... devo portarvi a casa...>
< E invece no, scendi.> disse Ambar severa

l'autista scese con le mani in alto e io presi il suo posto.
Ambar salutò con la mano il signore sul marciapiede, che ci fissava scioccati

Alla villa
"zietta, lui è Simon. Simon, lei è mia zia"
Salutai la signora Benson, e dopo pochissimo tempo cenai insieme a loro.
La tavola è lunghissima, ma eravamo in pochi a mangiare. Solo lei, sua zia, io e il padre della signora Sharon.

La cena è stata fantastica, dopotutto, so che Monica cucina benissimo.
Dopo aver mangiato circa 2 piatti di insalata, che faceva da contorno, ero già stra-pieno. Mancava ancora il dessert.
Il dessert era una torta di fragole, servita su un piatto di argento.

Nella camera di Ambar
Abbiamo appena finito la cena. Poi, la bionda mi sussurro un <Seguimi >.
Salutammo la signora Sharon e saliamo. La camera di Ambar è molto decorata. Ha un letto matrimoniale molto grande, una scrivania, un angolo per truccarsi, composta da un piccolo tavolo, uno sgabello e uno specchio. In fondo a destra, ha un armadio enorme e vicino c'è un altro letto.

<questa è camera mia... camera tua è la stanza accanto alla mia> disse

entrammo nella stanza, e dopo aver posato il borsone per terra, ammirai la mia nuova camera.

molto semplice ma con un tocco di stile indistinguibile
è una stanza quadrata, con le pareti bianche e un un letto matrimoniale al centro della parete davanti alla scrivania, un armadio al lato del letto e una posta-finestra che posta a un balconcino decorato da vasi fiorati.

<Te gusta?> disse lei, con un tono sensuale
<Mucho> risposi io, ricambiando il tono, avvicinandomi a lei, abbracciandola

<e questo? perché?>
<per ringraziarti>

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