Capitolo 43

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pov's Ambar
sono senza parole

non so se essere felice, arrabbiata, confusa, indecisa o altro...
felice perché sono incinta
arrabbiata perché ho fatto una cosa senza pensare
confusa perché non so se dirlo a Simon
e indecisa perché non so se tenermi il bambino.

dopo essere uscita dall'ospedale, Delfina mi guardò preoccupata

<Ambar>
mi girai per guardarla in faccia

<Che hai intenzione di fare>

che ho intenzione di fare?

<Non lo so> risposi sincera
<glielo dirai a Simon... vero?>

<Non lo so>
<COME NON LO SAI! Ambar... ha il diritto di saperlo...>
risi nervosamente

<Ha il diritto di saperlo? lui che mi ha portata a letto solo perché non sapeva cosa fare ha il diritto di saperlo?!>
<Ambar, può darsi che lui sia solamente spaventato. D'altronde lui era cotto e stracotto di te no? Tu non lo puoi sapere...>
<Beh se la mettiamo così neanche tu lo puoi sapere. E se non gliene fregasse niente e mi lasciasse così?>

<Ma perché devi pensare sempre al peggio? E se lo volesse... se fosse felice di creare una famiglia con te... se volesse stare solo con te....(?)>
<Delfina non siamo nel mondo delle favole. Lui non è il principe azzurro come io non sono cenerentola. Al massimo mi avvicino di più a malefica.> dissi, ridendo

anche se il mio discorso era molto diretto, era quello che pensavo.

niente e nessuno è perfetto.

sospirai per l'ennesima volta e mi incamminai verso casa, con lo sguardo basso

e adesso?

***
quando arrivai a casa, mi rannicchiai subito sul grosso divano color nocciola, e appoggiai la testa allo schienale morbido

dopo qualche minuto entrò anche Delfi, che non ha parlato per tutto il tragitto

sospirai ancora, tenendomi la testa tra le mani, continuando a chiedermi che cosa avrei fatto

<Senti, capisco che tu ora sia frustrata, disperata e tutto quello che vuoi. Ma non sei sola. Non ti posso promettere un lieto fine per questa storia, ma posso prometterti di starti sempre accanto, come sempre. Ti ricordi? Quando una delle due era triste, l'altra interveniva subito. Questa volta non sarà diverso.>

stavo quasi per piangere.

Davvero una persona come me può ricevere amore? È davvero reale?

qualche lacrima scivolò giù dalle mie guance, e l'abbracciai

appoggiai la testa sulla sua spalla in cerca di conforto, e piansi.

piansi pensando a quanto la vita sia catastrofica, piansi per il dolore che continuavo a reprimere per dare l'idea di essere una persona forte, piansi perché in tutto questo l'unica rimasta fregata ero proprio io.

pov's Narratore
la ragazza continuava a consolare l'amica che, a quanto pare, non aveva più intenzione di smettere di piangere

accarezzò la sua schiena tremolante a causa dei singhiozzi per cercare di tranquillizzarla, nonostante i scarsi risultati

dopo una ventina di minuti la bionda si calmò

iniziarono a ridere per sdrammatizzare la situazione attuale, ma le loro risate furono interrotte dal suono di un campanello

<Vado io> disse Delfi

appena aprì la porta, spalancò gli occhi per la sorpresa

<Sono qui per Ambar... È in casa?>

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