Capitolo 38

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Pov's Ambar
Alla fine, decisi di partire senza nessuno.
Lo so già che mi pentirò della mia scelta, ma ormai è troppo tardi per cambiare.

Arrivata a Roma, mi precipitai subito all'ospedale.
Quando trovai la stanza, la scena era orribile.

La camera chiusa, si sentivano delle urla, e il rumore di quei... Come si chiamano? Di quei macchinari che servono quando si ha un arresto cardiaco...

Le lacrime scesero senza avviso, e dopo poco affogai nelle mie lacrime...

Cinque ore dopo
È finita.

Il dottore uscì dalla stanza, scuotendo la testa.
Non servivano parole per spiegarmi l'accaduto...

Rimasi per un po' a fissare il vuoto.

Ho perso tutto.
Lei era il mio tutto.

Senza dire niente, entrai nella camera. 509 è il numero della stanza. Ne lo ricorderò per sempre.

La stanza è cupa. Senza nessun suono e senza nessun colore.

Mi avvicinai al lettino in mezzo alla stanza. Sollevai il telo bianco e lo abbassai, mostrando il viso pallido di mia zia.

Con i capelli sciolti, le palpebre chiuse e la solita espressione triste e severa.

<Spero che tu non abbia sofferto, zietta>

***
Pov's Simon
È da un po' che non vedo nessuno...

Sono rinchiuso a casa da circa due settimane...
Avevo paura del mondo esterno, dopo tutto quello che mi è stato tolto...

Luna... La mia migliore amica.
La ragazza che correva sui pattini dai colori accesi, con un sorriso così bello da attaccarti l'allegria (sto per vomitare).

La ragazza che affrontava tutte le sue paure attraverso una canzone, inventata sul momento...

Quella ragazza che ti dava tutto quello che aveva, pur non avendo niente.
Quella ragazza di cui ero follemente innamorato.
Quella ragazza che aveva scelto Matteo, e non me.

E Ambar... La ragazza bionda dagli occhi color oceano.

La ragazza arrogante, egoista e gelosa.
La ragazza che aveva una fantastica vita, prima dell'incontro con Luna e me...
Un ragazzo, delle migliori amiche(nonché cagnolini che la seguivano), una zia con una villa stupenda e un pubblico.

Ma nonostante ogni suo difetto, lei era terribilmente perfetta.

Ed era anche cambiata...

Scossi la testa, negando quello che avevo appena detto.

No, lei non era cambiata.

*messaggio in arrivo*
Ambar: ti prego Simon, vieni a Roma... Ho bisogno di vederti

Cosa? A Roma? E cosa ci fa la?
È sicuramente un tranello. Ci sarà anche Benincio e Emilia con lei, perché vorrebbe vedere un musicista?

Simon: Chiama Benincio se hai bisogno di compagnia.

Ambar: per favore... È una cosa seria. Ti ho comprato già il biglietto, sta sera alle 21:30 all'aeroporto vicino a casa di Jim, posto A67.

Che sarà successo di così serio? Le sarà spezzata l'unghia?

Il volo era tra circa 2 ore.

iniziai a preparare una borsa con le cose indispensabili.

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