Capitolo 50

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pov's Ambar
dopo che le guardie aprirono mi aprirono le porte d'ingresso della cattedrale, mi resi conto del casino che avevo appena fatto

troppo tardi

c'erano tantissime persone, almeno una centinaia, e ognuno di loro mi guardava in un modo particolare

chi arrabbiato, chi disgustato, chi sorpreso e credo di aver visto pure qualcuno guardarmi con un sorriso malizioso...

e poi lui

più bello che mai nel suo smoking bianco, dedicandomi il suo sorriso più raggiante per mostrarmi la sua gratitudine.

camminai lentamente sul tappeto rosso, e mi guardai attorno per cercare qualche faccia conosciuta

nessuno, se non Simon, Delfi e qualche attore famoso che vidi tra la folla silenziosa.

Arrivai davanti al signore che teneva in mano un libretto pieno di promesse inutili, e lui dopo qualche secondo di esitazione, mi diede il via con il mio discorso

il problema è che non ho un discorso

<io...>
<CHE COSA STA SUCCEDENDO> urlò qualcuno alle mie spalle.

mi girai e vidi una donna sui cinquant'anni, con i capelli di un biondo sporco e gli occhi marroni spalancati, le gote leggermente rosse per la rabbia e le mani piene di gioielli con cui continuava a gesticolare

<SIMON NON MI DIRE CHE HAI ORGANIZZATO TUTTO TU CHE IO TI AMM->
<signora Alvarez, tra le varie leggi della chiesa cristiana si rispetta anche la regola del silenzio, per portare rispetto a Dio ed è presente anche perché...>
<NON ME NE FREGA NIENTE DELLE VOSTRE STUPIDE REGOLE DI CHIESA!>rispose puntando il dito verso l'uomo, evidentemente turbato, mentre alcuni ragazzi registravano la scena con le loro enormi telecamere

<SMETTETELA DI RIPRENDERMI> urlò ancora la signora, e quando uno dei 5 ragazzi incrociò il mio sguardo interrogativo mi mimò con le labbra sottili "è in diretta in tv"

ah bene, hanno pensato veramente in grande

la madre di Simon, talmente arrabbiata che sembrava quasi che del fumo fuoriuscisse dalle sue orecchie, si alzò e puntò l'indice verso il figlio urlando

<Se non ti sposi con Daniella non ti aspettare un centesimo da noi. Anzi. Non farai proprio parte della nostra famiglia.> e dopo uscì dalla chiesa, mentre il marito stava comodo sulla sua sedia, squadrandomi con sospetto

<signorina... non vorrei metterle pressione ma... tutti stanno aspettando il suo discorso> sussurrò l'ultima parte l'uomo di chiesa, facendomi notare di essere al centro dell'attenzione sia delle persone dietro di me sia delle telecamere.

tanto per diminuire la mia ansia

mi giro verso Simon e scopro felicemente che lui mi stava già guardando, incoraggiandomi a continuare

e stranamente Daniella non aveva niente da dire contro

<Simon... io...oddio> mi misi le mani sul viso per cercare di nascondere la vergogna che stavo provando

non riesco neanche a guardarlo negli occhi per più di 5 secondi, figuriamoci se devo convincerlo a non sposarsi con quella donna accanto a lui

<Ambar... ehi, guardami>
alzai lo sguardo
<rilassati... stai con me, e con nessun altro> disse poi, accarezzandomi la guancia, facendomi arrossire

<io...> presi un respiro profondo
<...ti amo> sorrisi e abbassai lo sguardo, mentre calò un silenzio assordante

<ti ho sempre amato. Ma sono sempre stata sempre troppo orgogliosa per dirtelo. E credo che tu l'abbia sempre saputo...>dissi, e feci il grossissimo errore di guardarlo negli occhi, rimanendo con la bocca asciutta

<...Abbiamo trascorso tante cose insieme... tanti momenti belli e brutti, tanti ricordi felici anche se le litigate non sono mai mancate.
Se pensi che io sia qui per obbligarti a ritornare con me ti sbagli. Sono qui per confessarti il mio amore, per avere almeno la prova di aver combattuto fino all'ultimo minuto. Anche se non mi dispiacerebbe tornare a casa insieme a te per poi coccolarci sul divano guardando un bel film.> sorrisi solo al pensiero, sarebbe stata una bella vita.

<però se tu ami quella, io non vi sarò d'intralcio. È giusto che tu possa stare con la persona che ti fa stare bene, non come me. Ma almeno sappi che grazie a te, sono riuscita a cambiare. Hai illuminato la mia buia vita, e sono riuscita a capire il vero significato della sensazione delle "farfalle nello stomaco">

<quella ha un nome, tesoro> rispose Daniella, con le braccia incrociate e il sopracciglio alzato, guardandomi con superiorità

<e sai quanto me ne frega?> risposi a tono
<non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno. Figuriamoci da una puttanella come te>continuai

<MODERA I TERMINI CON ME! PORTA RISPETTO A UNA PERSONA DI CLASSE SUPERIORE>
<creditela di meno, dolcezza>

Daniella stava scoppiando dalla rabbia. si avvicinò pericolosamente a me e mi spinse per terra, per poi gridare un "fateli entrare"

dalla porta principale, entrarono delle persone vestite completamente di nero, con una maschera sul viso per nascondere la loro identità

si accerchiarono attorno a me e tirarono fuori degli oggetti

armi

qualcuno cacciò un urlo di paura, e la folla cominciò a correre, creando caos e confusione

<non parli più mia cara? il gatto ti ha portato via la lingua per caso>
<ti piacerebbe>

<se la metti in questo caso...> fece un gesto agli uomini attorno a noi, che incominciarono ad incamminarsi verso di me

<Daniella che cosa stai facendo>

la voce di Simon era così bella e soave anche in questi casi, nonostante il leggero tono di preoccupazione

<saluta tuo figlio>
<che cosa?!>
<saluta la biondina con all'interno il piccoletto, che credo che non li rivedrai più>

Simon mi guardò sorpreso, spalancando gli occhi ambrati

il suono di uno sparo riecheggiò nella sala. Poi il buio.

la storia non doveva andare così ma visto che era troppo allegra e piena di felicità... beh... non odiate mi pls🤗

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