Capitolo 48

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pov's Ambar
ore 8:30
<Dannazione Delfina togli quella maledetta sveglia>
<Eh?Che hai detto?> disse strofinandosi l'occhio, per poi spegnere quel dannato telefono che aveva sul comodino accanto

<Ma buongiornissimo, pronta per questo giorno speciale?>
<no>
<perfetto, iniziamoci a preparare>

ma mi aveva sentita o aveva fatto finta di non sentirmi?

<Alza quel culetto regale e vai a prepararti>
<sto per vomitare>
<un motivo in più per alzarsi, vomita in bagno, non qui>

andai verso il bagno e riempii la vasca d'acqua per poi versare dentro mezzo flacone del bagnoschiuma al lampone, il mio preferito.

mi spogliai e appena misi il piede dentro l'acqua, sentii il mio corpo subito rilassarsi

non ho neanche un discorso pronto...
farò la figura dell'idiota lì davanti a tutti
non ce la posso fare
oh mio dio sto per interrompere un matrimonio
UN FOTTUTO MATRIMONIO

immersi la testa dentro la vasca per soffocare i miei pensieri
finché non mi sentii tirare su da qualcuno

<MA SEI IMPAZZITA?> urlò Delfina, preoccupata più che mai, con gli occhi ambrati spalancati, e il fiato e di chi aveva corso 20km in 5 minuti.

<che cosa ti urli? Io ci sento ancora in confronto a te>
<volevi annegare qui per caso?>
<io non stavo facendo nulla>
<ti stai comportando come una dannata bambina di 3 anni>
<non so di cosa tu stia parlando>risposi acida, dopo aver alzato un sopracciglio

<So che sei spaventata, ma non puoi fare così>disse infine, con un tono quasi arreso, dopo qualche minuto di silenzio
<penso che tu abbia frainteso un po' di cose, mia cara>
<Okay basta. Smettiamola. Ti prego solo di non fare cavolate>disse infine, per poi lasciarmi un accappatoio e uscire dal bagno.

uccidersi per un ragazzo, pff

guardai l'orario dall'orologio incorniciato appeno sulla parete di fronte a me.

9:00

uscii e mi asciugai, per poi infilarmi il vestito che mi ero portata da casa.

uscii e mi asciugai, per poi infilarmi il vestito che mi ero portata da casa

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era il regalo di compleanno che mi aveva fatto zia per i miei 18 anni...

poi mi truccai un po', giusto per non far notare le occhiaie da panda e il viso da malata.

<A che ora inizia?>chiesi mentre mi mettevo i tacchi neri, per completare il look
<alle 10:30, nella cattedrale della città. Hanno fatto le cose in grande>
<come hai fatto a sapere tutte queste informazioni>
<Diciamo che questa Daniella è conosciuta da parecchia gente. Ho chiesto alla prima signora che è passata davanti a me. Forza, andiamo>

pov's Simon
<tesoro sei bellissimo>esclamò mia madre, correndo verso di me per sistemarmi il papillon allacciato male, per poi sorridermi, socchiudendo gli occhi mettendo in risalto le rughe che si erano formate nel corso del tempo.

<presto, la cerimonia inizierà tra poco, non vedo l'ora>
<mamma, mancano ancora 2 ore>
<1 ora e 29 minuti>disse guardando l'orologio sul suo polso.

<Signora, la macchina è pronta> disse Jackson, l'autista dei mie genitori. Eravamo amici un paio d'anni fa, ma poi abbiamo perso contatti a causa del mio trasloco.

<Andiamo Simon>disse euforica mia madre, per poi prendermi a braccetto e tirarmi verso la posta d'ingresso.

appena salito mi venne voglia di piangere.

avevo addosso un fottuto completo che costa più della Casa Bianca, e mi sto per sposare con una persona che in passato mi lasciò per un vecchio di 40 anni.

insomma, proprio perfetta per me.

appena arrivati, entrai subito dentro e mi posizionai vicino all'altare

prima facciamo meglio è.

all'improvviso l'orchestra organizzata da mio padre iniziò a suonare una dolce melodia, il che significa che Daniella stava per arrivare.

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