Capitolo 54

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pov's Ambar
<Cosa stai dicendo?! Assolutamente no!! Perché stai dicendo una cosa del genere> esclamò spalancando gli occhi scuri per poi tirare indietro una ciocca di capelli marroni

perché stai dicendo una cosa del genere

<Perché non era nei piani...>dissi subito
<...vorrei tanto ritornare indietro nel tempo. Quando il mio unico timore era di trovare la mia divisa sporca a causa di Lunita. Mi manca sai... non lo avrei mai detto. La mia vita è così... monotona senza i suoi guai. Così monotona ma anche piena di imprevisti. come questo> accarezzai il piccolissimo rigonfiamento sul mio ventre. Anche se eravamo a poche settimane, si faceva comunque vedere.

<ma ti senti quando parli?> disse per poi poggiare una mano sulla tempia, massaggiandola.

<non dire stronzate e dammi un consiglio>
<ascoltami bene. Hai fatto un errore enorme e credo che non te ne sei neanche accorta>
<Si lo so, questa cosa è un errore. Grazie per la tua opinione>
<Non intendevo il bambino. Intendevo il fatto che tu ti sei pianificata almeno 20 anni della tua vita>
<e quindi?> non ho ancora capito dove vuole andare a parare

<Ambar non puoi pianificare tutto, perché poi accadono cose che tu non hai inserito nel tuo piano e quindi saresti costretta ad affrontare una situazione che non hai previsto>
<mi stai confondendo ancora più di prima. Puoi andare dritto al punto?>

<che sei una down>
<questo lo avevo capito.> sbuffai alzando gli occhi.
Da quando è diventata così pateticamente poetica?

<Voglio dire che secondo me riuscirai a gestire la tua bestiolina senza nessun problema>
<il problema è un altro. Io non voglio che lui cresca in una bugia come sono cresciuta io>

e in parte è vero. Nessuno merita vivere una vita senza sapere chi è e senza sapere quali sono le proprie origini. Come farò a dormire sogni tranquilli sapendo che forse mia figlia o mio figlio starà soffrendo per il fatto di non avere un padre presente, magari verranno presi in giro visto la generazione di oggi e...

<riesco quasi a vedere del fumo fuoriuscire dalla tua testa per quanti film mentali sta creando il tuo cervello>
<smettila. È quello che penso davvero>

<Secondo me hai paura> disse dopo vari secondo di silenzio
<paura di?>
<di non essere abbastanza. Di non essere una madre da esempio>
<ma che stai dicendo>

<Non sei felice di diventare madre?>
<la devi smettere di cambiare argomento ogni 5 secondi. Non ti seguo>
<non sto cambiando argomento. Sto solo cercando di farti capire che se tu abortirai te ne pentirai a vita>

silenzio. Un altro silenzio assordante.

<e tu come lo sai> chiesi sfidandola
<perché l'ho fatto pure io>

rimasi per qualche secondo scioccata e mi sentii un pesce fuor d'acqua. Di che cosa stava parlando?

<che cosa hai detto?> chiesi con un fil di voce, non realizzando davvero cosa mi aveva appena detto
<non è quello il punto. Tu non puoi uccidere una vita che hai creato tu. Non commettere il mio stesso errore> disse infine

passarono altri minuti di silenzio

<non avere paura, farò io da padre> disse Delfina per rallegrare la situazione facendomi sorridere, convincendomi a darle ragione.

3 mesi dopo
la gravidanza stava andando bene, nonostante i conati di vomito e un appetito da paura.

L'unica cosa strana è che ogni mese arrivavano dei soldi, e il signore che me li consegnava affermava il fatto che facessero parte del patrimonio di mia zia, diventato mio per eredità. Ma non diedi troppa importanza a questo fatto.

inoltre la mia pancia stava crescendo, e anche troppo per essere un bimbo di 3 mesi, così per sicurezza andai dal medico, anche per scoprire se sarà femmina o maschio ,accompagnata da Delfina.

Delfina in questo periodo mi ha aiutata tantissimo, non so cosa avrei fatto senza di lei: mi ha aiutata sia fisicamente che moralmente, facendomi quasi dimenticare dei problemi che ho.

<Ben ritornata signorina Smith> mi salutò la stessa dottoressa dell'altra volta
<salve> dissi timidamente io, non sapendo come cominciare la conversazione

<hai prenotato una visita giusto?> controllò sui fogli che teneva in mano
<Si> risposi semplicemente

<vieni, la strada la sai già>
mi accompagnò nel suo studio, dove mi fece alzare la maglia e mi spalmò sull'addome un gel tremendamente freddo e denso, facendomi venire qualche brivido.

la ragazza di fronte a me stava cercando di capire qualcosa che a quanto pare non era normale sullo schermo nero, arricciando le sopracciglia.

<oh...> disse infine, facendomi venire un'ansia assurda
<ce qualcosa che non va?> chiesi io ormai in panico

<no... è più o meno tutto apposto>

più o meno?!

<può specificare? Non si dovrebbe anche capire il sesso del bambino durante il 3 mese? Cosa c'è che non va? La pancia è effettivamente troppo grossa per un bimbo di pochi mesi e...> non capisco perché deve essere così enigmatica

<il sesso dei bambini, intendevi dire> esclamò felice lei
<mi scusi?>

bambini

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