Capitolo 7

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Pov's Luna
Sono le 6 del mattino. La signora Benson mi ha lasciato sulla scrivania un indirizzo. Credo che sia l'appartamento che lei stessa ha comprato.

Scendo le scale, faccio colazione e dopo, i miei "genitori" mi abbracciarono. Io piansi. Nonostante non sono i miei veri genitori, non volevo allontanarmi da loro.

Presi la mia valigia e un taxi mi portò in quel posto.
Scoprì di abitare vicino alla casa dei Simonetti, dove abita anche... NINA.
Non le ho ancora detto niente. Vado subito da lei.
Bussai e lei mi aprì

< Luna!!! >
<Nina!! > urlò anch'io abbracciandola.
< Mi sei mancata moltissimo >confessò lei
< Tu di più >
< come stai?? >chiese
< purtroppo male... >
<come mai? >
E le raccontai tutto. Non tralasciai nulla.

<Pensa positivo, abiti vicino a casa mia>
<Nina, come faccio a pensare positivo...>
mi abbracciò e dopo un po' entrai nel mio appartamento,solo dopo aver organizzato un'uscita con Nina

L'appartamento è piccolo ma accogliente: una cucina arancione composta da 4 fornelli, un lavabo arancione, dei piani di lavoro, e qualche "armadietto"sempre del medesimo colore per posare i piatti, posate e bicchieri. Il salotto è verde. È formato da Un divano lungo verde primavera e 2 poltroncine verde smeraldo accanto ad esso. La tv di media grandezza davanti al divano. Il bagno è piccolino e blu. Composto da un Water blu e bianco al centro della stanzetta, una doccia con tende sempre blu e un lavandino a sinistra dell'entrata. Infine la mia camera. La mia camera è gialla. Formato da un letto singolo con coperte gialle, un armadio capiente a destra del letto, una scrivania sempre dello stesso colore davanti al letto, una mensola gialla sopra al letto di circa 1 metro di distanza e una finestra enorme che porca al balcone pieno di fiori. Fantastico. L'entrata invece è rossa.

Questa casetta mi si addice molto.
Avevo intenzione di sistemare i vestiti, ma, appena aperta la valigia, trovai una lettera. È di Simon...
non la lessi. la lasciai sul comodino e decisi di darmi da fare

Pov's Ambar
Che benessere. non c'è Lunita che mi rompe, la mia uniforme è intatta e soprattutto, Monica ha fatto la mia colazione preferita:cappuccino al cioccolato e cupcake. delizioso!!

A scuola le persone mi chiedevano il perché di questo mio "cambiamento" e io semplicemente mandavo, ad ogni persona che mi faceva questa domanda, uno sguardo del tipo "sta zitto oppure te ne pentirai".

In un corridoio tra l'aula di scienze e l'aula di letteratura incontrai quella che la gente definisce "Mia cugina"
< Lunita, da quanto tempo>risposi ridendo sotto i baffi
< Non fa ridere Ambar. Non ti basta cacciarmi via da casa mia? >
<Hahaha questa si che è bella. Casa TUA? Mi dispiace, avrai sbagliato. Quella è casa mia>
< Oh, come vuoi tu. E comunque rispondi a Simon che non voglio più rivederlo>
<Meglio così... Ma... a Cosa devi rispondergli? >
< Alla sua lettera che ho trovato nella valigia>

A CHE COSA? LA SUA LETTERA? Dopo aver visto la mia faccia perplessa e leggermente incavolata, mi porge un foglio. Ieri notte, Simon era andato a dargli questo foglio e non a bere un bicchiere d'acqua.

COME HA POTUTO INGANNARMI
Dopo essermi calmata, presi un respiro profondo e risposi fredda un
<okay. >e scappai via. Mancava solo l'ora di matematica, e poi, avrei rivisto quel volto familiare che pagherà le sue conseguenze per esser stato un bugiardo con ME. MAI MENTIRE AD AMBAR SMITH, MAI...

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