Claudio era approdato a Roma per cambiare vita.
E nell'ultimo anno sembrava esserci riuscito.
Ma poi sono ricominciati i messaggi di minaccia e le telefonate in piena notte e tutto sembrava essere tornato come prima.
Solo che ora non era più nella città in cui era nato e cresciuto.
Dove aveva lasciato tutti i suoi ricordi e la famiglia che gli era stata strappata in un incidente.
Claudio non aveva più nessuno, era orfano da quando aveva 15 anni.
Certo aveva Paolo, amico da sempre che lo aveva aiutato ad uscire da quella casa famiglia che lo aveva ospitato per un anno dopo la morte dei genitori.
I genitori di Paolo avevano chiesto l'affidamento di questo ragazzo che era rimasto solo al mondo.
Avevano combattuto per quasi un anno sotto insistenza del figlio che sapeva perfettamente l'amico cosa subisse in quel posto.
Claudio era bullizzato per il suo orientamento sessuale che non aveva mai tenuto nascosto.
Lo aveva capito presto che gli piacevano i ragazzi e non ne aveva mai fatto mistero.
I genitori lo sapevano e lo avevano accettato immediatamente senza alcuna remora.
Ma per i ragazzi della casa famiglia non era stato lo stesso.
Lo avevano insultato, ridicolizzato e qualche volta anche picchiato.
Claudio non parlava mai di quel periodo.
Paolo e la sua famiglia erano gli unici ad esserne a conoscenza, gli ripeteva che quell'esperienza lo aveva reso più forte.
E Claudio forte lo era davvero, lottava con le unghie e con i denti per ciò in cui credeva, non si arrendeva mai.
Era riuscito a finire gli studi senza pesare sulle spalle dei genitori di Paolo, guadagnava qualche soldo dando ripetizioni ai ragazzi più piccoli per pagarsi le tasse scolastiche.
I genitori di Paolo gliele avrebbero pagate volentieri ma vedere lo sguardo fiero di Claudio li fece cedere, assecondando la volontà del ragazzo.
Claudio aveva preso il diploma alberghiero, ramo sala/bar, senza mai perdere un anno sapendo che quello avrebbe reso i suoi genitori fieri di lui ovunque fossero.
Poco dopo il diploma aveva trovato lavoro in un bar in centro a Verona, l'Urban, dove conobbe Alessio, il suo primo ragazzo.
Con Alessio aveva avuto una storia importante durata un bel po' di anni che piano piano si era esaurita.
I due si erano lasciati senza nessun rancore, erano rimasti amici e ancora si sentivano ogni tanto.
Ma dopo quella storia Claudio aveva avuto una serie di disavventure.
Era stato usato, tradito, illuso fino ad arrivare alla sua ultima storia finita più di un anno prima.
Era stato lui a lasciare il suo ex quando si era reso conto che il sentimento non si sarebbe mai trasformato in qualcosa di più di una semplice attrazione fisica.
Per Juan invece la cosa era completamente diversa lui si era innamorato di Claudio e non aveva mai accettato la fine della loro storia, Claudio per lui era diventato una vera ossessione, lo seguiva dappertutto.
Quando Claudio usciva con un nuovo ragazzo, lui faceva presente al pretendente che Claudio era ancora impegnato, cosa assolutamente non vera.
Poi erano arrivate le minaccie, gli appostamenti sotto casa, al lavoro, le telefonate di notte.
Era diventato un vero incubo e allora Paolo a quel punto aveva deciso di prendere la situazione in mano.
Aveva proposto a Claudio un cambio di città, gli aveva regalato una nuova sim, in modo che quest'ultima non fosse intestata a lui e gli aveva detto che lui naturalmente lo avrebbe seguito.
E tutto andava bene.
Claudio si era ambientato, certo non faceva il lavoro che gli piaceva, era agente immobiliare ora ed era anche bravo, ma lui voleva fare il barman e qualche settimana prima aveva saputo che al Mucca, un noto locale gay di Roma, cercavano una persona al bancone il venerdì sera e lui non aveva perso occasione.
Aveva fatto il colloquio ed era stato assunto, "tanto l'agenzia immobiliare il sabato è chiusa", aveva detto a Paolo che fu contento che il suo amico poteva fare in qualche modo il lavoro che gli piaceva e lui avrebbe potuto scroccare qualche drink.
" A che ora usciamo Pa? Non voglio fare tardi" Claudio ci teneva troppo al suo lavoro di notte.
Sperava che facendo bella figura col capo potesse dargli qualche turno in più, non perché gli servissero i soldi, anzi lui e Paolo se la cavavano fin troppo bene, ma perché a lui quel lavoro piaceva veramente.
" Che palle sono pronto. Andiamo va che mi devi un drink"
" E perché mai ti dovrei un drink?"
" Perché ti ho fatto conoscere il "diavolo tentatore" e gli fece un occhiolino malizioso.
"Ma se non me lo hai neanche voluto presentare" disse sbuffando Claudio al pensiero di Mario.
" Rimedierò" allora rispose sorridendo.
Claudio alzò gli occhi al cielo " cosa non faresti per un po di alcol gratis. Andiamo va che il dovere mi chiama"
E la sua mente tornò al corpo sudato di Mario, immaginandolo ansimare sopra di lui.
Scosse la testa e disse tra se e se " me lo devo scordare o mi farà impazzire" ma forse Claudio era già impazzito.
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Boxing
RomanceMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...