Erano seduti al tavolino del bar dove Claudio aveva lavorato appena diplomato, l'Urban quando si sentì una voce alle loro spalle.
" Claudio? Cla sei proprio tu?" Claudio la riconobbe subito, in fondo apparteneva al suo primo amore.
" Oddio Ale " si alzò e lo andò ad abbracciare.
Mario percepì subito che tra i due c'era stato qualcosa di più, forse dai sorrisi, forse dal modo di quell'Ale di accarezzargli il viso.
Il moro sentì un moto di gelosia invadergli il petto, Claudio gli dava le spalle mentre lo abbracciava quando il ragazzo gli chiese " chi è questo bel moro?"
" Hey non ci pensare neanche. Lui è Mario il mio compagno" il moro si alzò gli tese la mano " Piacere Mario".
Il ragazzo sembrava piacevolmente colpito " Piacere Alessio" e gli strinse la mano.
Claudio notò subito il modo in cui Alessio fissava Mario, lo conosceva bene e sapeva quando era interessato a qualcuno e quello sguardo che stava dedicando al moro glielo fece capire fin troppo bene.
" Scusa Ale ma ora dobbiamo andare. Abbiamo il treno tra poco, vero amore?" Claudio marcò così tanto quella parola che al moro la sua gelosia arrivò fin dentro le ossa.
A Mario venne da sorridere perché lui era stato geloso in un primo momento, poi si era reso conto che tutto quello che c'era stato tra i due si era esaurito e ora era Claudio quello geloso e voleva godersela per un pò quella gelosia.
" Dai fai sedere il tuo amico. Ce lo abbiamo il tempo per un caffè" Claudio lo fulminò e Mario sorrise sotto i baffi.
Alessio prese una sedia e si accomodò di fianco a Mario che era di fronte a Claudio.
" Allora Mario da quanto state insieme?" chiese con fare ammiccante il ragazzo, completamente concentrato sul moro.
" Tra 'npo è n'anno" disse sorridente.
" Ed è una storia seria?" allora Claudio a quel punto sbottò.
" Ma quanto puoi essere stronzo Ale? Ci provi con il mio ragazzo sotto i miei occhi?"
" Non siete mica sposati" rispose il ragazzo.
Claudio allora si alzò dalla sedia afferrò Mario per un polso " Non è stato affatto un piacere rivederti" e se lo trascinò via, " Ah Ale paga pure il nostro pranzo e vaffanculo" lo lasciò lì sbigottito.
Claudio non era mai stato un tipo geloso neanche con lui e quella reazione lo lasciò sorpreso e senza parole.
Mario appena si furono un po' allontanati cominciò a ridere forte.
" Che ti ridi stronzo. Lo sapevi che ci stava provando con te e tu che fai? Lo fai sedere con noi?" Claudio era geloso marcio e quella parte di lui faceva eccitare il moro.
Afferrò Claudio per un polso e se lo trascinò in una stradina che sembrava poco affollata e lo spinse contro il muro.
Iniziò a baciarlo lì in mezzo alla strada con le persone che potevano vederli, ma a Mario sembrava non interessare affatto.
Si avvicinò al suo collo e gli alitò "sei così eccitante geloso. Se non fossimo per strada, di giorno ti scoperei su questo muro talmente forte che dovresti chiedermi di smettere" e ricominciò a baciarlo.
Claudio che aveva la stessa voglia e lo stesso desiderio gli sussurrò sulle labbra " vieni con me" entrarono in un palazzo poco distante, salirono al secondo piano e Claudio aprì la porta di un appartamento.
Mario non gli diede nemmeno il tempo di chiuderla che Claudio era già contro il muro con una mano del moro nelle mutande.
Erano entrambi eccitati e vogliosi.
Mario trascinò Claudio in quella che sembrava la sala, vide un divano coperto da un telo, lo tirò via si stese e disse a Claudio " fammi tuo" .
Il ragazzo fu sorpreso da quelle parole " ma Mario tu" ma il moro non gli diede tempo di terminare, se lo tirò addosso e gli disse " ho bisogno di sentirti dentro di me, ho bisogno di sentire la tua gelosia invadermi, ho bisogno che riversi il tuo piacere dentro di me, ho bisogno di te Claudio. Puoi farlo per me?" Claudio annuì e tutto il resto furono gemiti rochi e urla di piacere che invasero quel posto completamente sconosciuto al moro.
Claudio assaporò ogni lembo di pelle del moro, lo leccò, lo baciò lo morse.
Posò le sue labbra su ogni centimetro di quel corpo che gli veniva donato con amore.
Claudio lo marchiò al suo passaggio, sul collo, sulla vena pelvica, nell'interno coscia, sul petto all'altezza del cuore.
Quel corpo era suo e tutti lo dovevano sapere.
Quando Claudio si fece spazio nel corpo del compagno, il moro sentì un senso di pienezza che non aveva mai provato prima, sentì tutto l'amore, il possesso e la gelosia di Claudio riversarsi dentro di lui.
Fu un atto d'amore assoluto quello che si stavano regalando.
Lo avrebbero ricordato per sempre quel momento così intimo, così importante, in un luogo che se anche Mario non conosceva sentiva così familiare.
Lo percepì dal modo in cui Claudio si stava donando che tra quelle pareti si sentiva protetto e al sicuro tanto da regalare tutto se stesso.
I loro corpi erano sudati e stremati dal piacere, erano accoccolati su quel divano che fino a qualche attimo prima aveva accolto il loro atto d'amore.
"Dove siamo qui?" chiese il moro curioso.
" Siamo nella casa della mia infanzia. Sono cresciuto qui. Questa è la casa dei miei genitori. Non ci entravo da quando sono morti. Non ci entravo da 14 anni".

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Boxing
RomantiekMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...