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" Che- Che cos'era quello?" Claudio fece spallucce.

" Un bacio" disse semplicemente

" Si ok domanda stupida. So perfettamente cos'era. Ma perché, perché l'hai fatto?"

" Perché mi andava"

" Non è che se ti va puoi farlo senza chiedere prima."

"Certo che posso farlo. Se ho voglia ti bacio."

" E se io non volessi?"

" Semplice non ricambiare" tutto questo succedeva mentre i due si allontanavano dal Mucca per dirigersi verso casa del moro.

" Claudio ma che ragionamenti del cazzo fai non è che puoi fare tutto quello che ti passa per la testa"

" Certo che posso. Io decido della mia vita "

" E io?"

" Tu decidi per la tua. Semplice"

" Ma se tu mi baci io non posso decidere" Claudio si fermò e lo guardò sorridendo.

" Ti ripeto puoi decidere di rifiutarmi."

" Non sarebbe carino"

" Allora non farlo"

" Non lo farò" Mario non sapeva come era arrivato a quel punto Claudio lo confondeva, aveva un modo di fare tutto suo che gli mandava il cervello a puttane.

" Allora posso baciarti" Claudio si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia " quando voglio" bacio sul naso " e tu" bacio sul collo " non mi respingerai giusto?" erano occhi negli occhi e Claudio era sul punto di baciarlo quando Mario si scostò.

" Sbagliato" sorrise vittorioso.

" Ma come? Avevi detto che non ti saresti spostato".

" Mai fidarsi di Mario Serpa."

" Me ne ricorderò" e scoppiarono a ridere.

" Certo che siamo due idioti" disse Claudio.

" Si confermo due idioti" rispose Mario.

Erano davanti all'appartamento di Mario che aprì la porta e fece spazio a Claudio affinché potesse entrare.

Oramai era l'alba il moro lo guardò " tra due ore devo aprire la palestra che ne dici se ci prendiamo un caffè?"

" Io preferirei uno yogurt se ce l'hai"

" Hotel Serpa al vostro servizio signore".

E andarono avanti così per circa un ora finché Claudio non cadde addormentato sul divano.

Mario lo fissava mentre dormiva con la bocca leggermente aperta, i capelli erano sparati in ogni direzione, le mani sotto al viso e un'aria rilassata.

Il moro recuperò una coperta e gliela poggiò addosso, decise di chiedere a Francesco di aprire la palestra al posto suo e quest'ultimo acconsentì.

Mario pensò di farsi una doccia mentre Claudio dormiva beatamente.

Si spogliò apri l'acqua e cercò di rilassarsi. Il pensiero era rivolto al ragazzo che dormiva sul suo divano.

Non sapeva come si ritrovava in quella situazione ma aveva bisogno di parlarne con qualcuno.

" Vale? Devi aiutarmi"

" Che succede Mario?"

" Niente tranquilla. È che, che sono in un casino"

" Oddio Mario che hai combinato"

" Scema si tratta di Claudio"

" Idiota mi hai fatta spaventare. Qual'è il problema?"

" Il problema è che mi piace Vale e io non so che fare. Mi piace ma non come gli altri. Mi piace parlarci, mi piace quando sorride, mi piace quando mi guarda, mi piace che mi tiene testa, mi piace quando si imbarazza e poi oddio mi eccita da morire ed è tutto sbagliato Vale e tutto così dannatamente sbagliato. Lui è un uomo, io sono un uomo. Cazzo non va bene."

" Mario per quanto ancora vorrai farti condizionare la vita da tuo padre. È da quando hai 17 anni che va avanti questa storia. Amare non è mai sbagliato. L'odio, quello è sbagliato. Permettiti di essere felice per una volta nella vita."

" Io non so come si fa. Intendo essere felice. Non so come fare"

" Ama e lasciati amare Mario non ce bisogno di altro."

" La fai facile tu."

" È facile Mario devi solo lasciarti andare. Il resto viene da se"

Nel frattempo nell'altra stanza Claudio stava avendo uno dei suoi incubi " Mario Mario dove sei?" urlava nel sonno, il moro lo sentì " Scusa Vale devo andare Claudio mi sta chiamando" non rendendosi conto che in realtà Claudio lo chiamasse nel sonno, stava per riattaccare quando l' amica gli parlò " Mario solo una cosa. Claudio mi sembra la persona giusta" il moro non capì " la persona giusta per cosa?" allora la ragazza sorrise " Non capisci proprio niente idiota. La persona giusta per essere felice".

Mario rispose solo con un " Ora devo andare" e mise giù.

Quando arrivò in sala si rese conto che Claudio stava ancora dormendo eppure era sicuro di aver sentito chiamare il suo nome.

Improvvisamente Claudio cominciò ad agitarsi " No ti prego no lasciami. Non mi toccare, non mi toccare. Mario, Maaaaario dove sei ti prego aiutami" Claudio era sudato in preda alle urla e tremava.

Mario non sapeva cosa fare, era la prima volta che assisteva ad una cosa del genere.

Non sapeva come comportarsi, se poteva svegliarlo, allora decise solo di fargli sentire la sua presenza.

Si sedette ai piedi del divano proprio di fronte a lui gli accarezzò una mano " Hey Cla stai tranquillo sono qui" il ragazzo sembrò tranquillizzarsi immediatamente al suono della sua voce.

Era come se anche nel sonno percepisse la sua presenza e lo sentisse parlare.

Mario non sapeva spiegarsi la sensazione che provava in quel momento, il sentirsi importante per qualcuno, tanto che solo con un tocco riuscisse ad infondere tranquillità.

Lui non si era mai sentito importante per nessuno, anzi e quella nuova sensazione era strana ma piacevole.

Sentì Claudio stringere più forte la sua mano e Mario con un pollice gli accarezzò il dorso allo scopo di fargli sentire ancora più forte la sua presenza, la sua vicinanza.

Claudio parlò ancora nel sonno " Mario ti prego non mi lasciare. Non mi lasciare anche tu".

" Sono qui Claudio. Sono qui vicino a te e non vado da nessuna parte" poggiò la testa sul braccio di Claudio e si addormentò lì accanto a lui.

Per la prima volta in 30 anni Mario dormiva con una persona al suo fianco.

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