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Era passata una settimana esatta da quel venerdì e Claudio aveva appena finito un nuovo turno al Mucca.

Aspettava Paolo come ogni volta all'esterno del locale fumando una sigaretta per rilassarsi alla fine dell'estenuante serata.

Sentì un rumore alle sue spalle ma non ci fece troppo caso era convinto che fosse il suo amico e quando invece di Paolo si ritrovò davanti Juan Claudio impallidì, la salivazione si azzerò, faceva fatica a deglutire, e cominciò a tremare.

" J- Juan c-che ci fai tu qui?"

" Non sei contento de vederme amore. Sono qui per te" e con la punta dell'indice gli sfiorò una guancia.

Claudio a quel tocco rabbrividì, era un brivido di terrore, Juan aveva lo sguardo cattivo, gli occhi iniettati di rabbia e dalla voce non traspariva alcuna emozione, era fredda e distaccata.

" Ah Claudio Claudio mi amor e io che ero così felice de vederte. Sai ti ho cercato tanto." lo toccò di nuovo.

Questa volta le sue mani sfiorarono le spalle di Claudio che continuava a non riuscire a muoversi completamente pietrificato dalla paura.

" No-non toccarmi" e Juan scoppiò a ridere, era una risata beffarda, senza emozione.

" Forse te non hai capito che sono qui per portarte con me e tu me seguirai mi amor sensa fare storie" lo afferrò per un polso e cercò di trascinarselo via.

Claudio provò a fare resistenza ma il suo corpo aveva perso ogni forza e iniziò ad urlare quasi rassegnato per quello che sarebbe successo di li a poco.

" La-lasciami non ci voglio venire con te" ma lui continuò a ridere.

" Lo capisci che non puoi decidere. Le regole le detto io e tu farai quello che te dirò" e ricominciò a trascinarlo verso il parcheggio.

Continuavano ad uscire urla dalla bocca di Claudio e continuava a dimenarsi senza riuscire a liberarsi dalla presa.

Poi una voce fece sussultare entrambi " Lascialo" gridò nel buio di quella notte quasi ormai giunta al termine.

Quella voce a Claudio suonava familiare, gli sembrava l'avesse già sentita ma non ricordava a chi appartenesse.

L'uomo continuò ad avvicinarsi a loro nel buio finché la luce di un lampione illuminò il suo volto e Claudio quasi tirò un sospiro si sollievo.

Quell'uomo era il suo sogno proibito da due settimane, il diavolo tentatore e l'angelo salvatore, Mario era di fronte a loro.

Guardava Juan dritto negli occhi con aria di sfida " Ora tu lo lasci e te ne vai" e lo spagnolo ricominciò a ridere.

" E dovrei lasciare Claudio perché me lo hai detto tu? Non penso succederà. Claudio viene con me che lui voglia o no" e ora fu Mario a ridere.

" Te lo puoi portare via solo con la forza perché sai che altrimenti non ti seguirebbe mai" ed eccolo lì colpito e affondato dritto nell'orgoglio.

La reazione fu immediata " Fatti i cazzi tuoi lui è il mio hombre e viene via con me" disse ricominciando a tirarlo, ma Mario non gliene diede modo afferrò Claudio per le spalle e lo liberò dalla presa.

" Allora chiediamolo al tuo "hombre" se vuole venire con te. Se dirà di si vi lascerò andare altrimenti te ne andrai da solo. Claudio vuoi andare con lui?" quest'ultimo negò con la testa e lo spagnolo lo minacciò

" Claudio lo sai vero che te succede se non vieni con me?" ma Claudio non si fece intimorire sapeva che Mario era in grado di difenderlo

" No-non voglio venire con te Juan. Non ti voglio più non so più come dirtelo" a quelle parole Juan perse ogni controllo cercò di scaraventarsi su Claudio ma un pugno in pieno viso di Mario lo fermò.

Cadde all'indietro, Mario aveva un gancio destro da campione italiano di pesi medi e l'altro aveva appena saggiato la sua forza.

" Me la pagherai Claudio. Non finisce qui avrai ancora mie notizie" lo minacciò sollevandosi da terra e indietreggiando, pulendosi con il palmo della mano il labbro sporco di sangue.

" Prova ad avvicinarti di nuovo a lui e ti ammazzo Juan di sto cazzo" gli urlò dietro il moro mentre l'altro correva verso la macchina.

Quando lo spagnolo si fu allontanato Claudio si avvicinò a Mario e lo guardò dritto negli occhi " Grazie mi hai salvato la vita" pronunciò quelle parole per la prima volta senza balbettare in sua presenza, poi gli buttò le braccia a collo e lo strinse forte.

Mario inizialmente non ricambiò ma poi si sciolse e lo abbracciò anche lui.

Claudio in quell'abbraccio trovò, il profumo di Mario, il senso di protezione, la sensazione di sentirsi al sicuro.

" Lascia mio fratello" urlò una voce dietro di loro.

" Dai Paolo lascialo in pace mi ha appena salvato la vita" Claudio sbuffò e alzò gli occhi al cielo maledicendo l'amico che aveva interrotto quel momento.

" Ci si vede in giro Claudio. Ciao Pini" girò le spalle e li lasciò lì.

Claudio gli urlò un " grazie" mentre l'altro si allontanava e poi rivolgendosi all'amico " stronzo hai rovinato il momento più bello della mia vita" ma Paolo era fermo ancora alla frase " mi ha salvato la vita"

" Cla che cazzo vuol dire che ti ha salvato la vita?"

" Che Juan ha cercato di portarmi via con la forza e lui gli ha tirato un cazzotto, gli ha rotto un labbro e l'ha fatto scappare. Io per ringraziarlo l'ho abbracciato e tu sei un coglione perché ci hai interrotti"

" Forse non è stronzo come credevo"

" No non lo è. È meraviglioso" e Claudio sentiva ancora il suo profumo addosso.

Stanotte forse avrebbe sognato il suo principe azzurro che per salvarlo dai cattivi sferrava ganci destri.

Claudio era fottuto. Si era decisamente fottuto.

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