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Quando entrarono nel loro appartamento Mario si diresse in camera da letto recuperò un cuscino e una coperta e li andò a sistemare sul divano sotto lo sguardo incredulo di Claudio.

" Ma sei serio Mario?" il moro non rispose anzi continuò a sistemare la coperta si tolse i pantaloni e la maglietta e restò in boxer, stava per mettersi sotto quando Claudio lo afferrò da dietro per stringerlo forte a se.

Lo baciò dietro al collo e gli accarezzò il ventre con la sua grande mano.

" Mario ti prego dormi con me"

" No" Claudio gli strofinò la punta del naso sul collo e gli lasciò un bacio sulla spalla nuda.

" Ti prego parliamone" e lo accarezzò con un dito sul bordo dei boxer.

" Cla non la risolverai con un po' di sesso" disse con tono un po' più ammorbidito.

" Quello potremmo farlo dopo, lo sai che non sono mai sazio di te" il moro sorrise, ma poi tornò subito serio e cercò di sciogliere l'abbraccio.

" Ora ti dirò delle cose ok? E poi tu deciderai se dormire qui da solo o nel letto con me."

" Ti ascolto" ma sapeva già cone sarebbe andata a finire.

" Mi dispiace di averti ferito. Mi dispiace se non ti senti importante. Mi dispiace se ti ho dato l'impressione di darti per scontato. Sei la cosa più bella che mi sia capitata negli ultimi 14 anni di vita. Sei il mio pensiero costante. Sei il mio sorriso più bello. Sei l'amore della mia vita. Non ho mai amato nessuno quanto amo te. Mi manca il respiro quando non ti ho al mio fianco, non riesco ad immaginare una vita senza di te. Non so se ho mai avuto una vita prima di te. Sei il mio tutto Mario Serpa. Sei la ragione per cui mi sveglio la mattina, il motivo per cui combatto. Sei il mio tutto." Mario era in lacrime, sapeva che Claudio lo amava, se lo erano detti più volte, ma solo ora sentendo quelle parole capiva la reale profondità dei sentimenti del ragazzo.

" Allora perché hai chiamato Paolo?" Claudio sembrava non aver capito " In treno perché hai sentito la necessità di parlare con lui e non con me?"

" Allora è questo il problema?" Lo girò nell' abbraccio per farsi guardare ma il moro aveva lo sguardo basso.

" Mario? Mario guardami ti prego" il moro alzò gli occhi e lo fissò " Hai ragione ok? Ma l'ho chiamato perché quando sono morti i miei lui era lì con me e sa perfettamente come mi sentivo. Non volevo escluderti"

" Si ma lo hai fatto. Tu sei la prima persona che mi ha fatto sentire importante per qualcuno e quando ho visto che hai chiamato Paolo ho pensato di non essere all'altezza di starti al fianco. Di non essere abbastanza."

Claudio era dispiaciuto di aver provocato quelle sensazioni nel compagno.

" Tu sarai sempre abbastanza, sarai sempre all'altezza. Non dubitarne mai. Io ti ho scelto dal momento in cui ti ho visto la prima volta. Ho lottato per averti. Ti ho aspettato quando non ti sentivi pronto. Tu sei più che abbastanza. Tu sei il meglio che la vita potesse darmi"

"Oh Cla ti amo così tanto" Claudio lo baciò e lo strinse forte tra le sue braccia.

" Andiamo a dormire che domani ci aspetta una giornata impegnativa"

" Domani è il tuo grande giorno. Finalmente sarai il protagonista del tuo sogno"

" E devo dire solo grazie a te"

Claudio si spogliò e si stese a letto dove Mario lo stava già aspettando, si poggiò sul petto del moro e lo circondò con un braccio mentre Mario gli accarezzava la schiena.

" Credi che Juan proverà ancora ad uccidermi" chiese preoccupato, Mario fermò le carezze, mise un dito sotto il suo mento affinché lo guardasse negli occhi.

" Sei la cosa più importante che ho e lui non ti sfiorerà neanche con un dito. Piuttosto lo uccido con le mie mani"

" Grazie"

" Per cosa?"

" Per farmi sentire al sicuro" e si addormentarono così, stretti l'uno all'altro come fossero una cosa sola.

La sera dell'inaugurazione era arrivata Mario aveva indossato un jeans attillato nero con una camicia dello stesso colore ed ora aspettava Claudio che si stava finendo di preparare.

" Se ora è così il giorno del matrimonio quanto mi farai aspettare" urlò il moro al compagno.

Claudio entrò nella stanza " Sbaglio o ho sentito parlare di matrimonio. Chi si sposa?" chiese scherzando mentre Mario si voltava nella sua direzione.

" Oh porca tro- Oh mio Dio. Tu tu Wow Cla sei pazzesco. Bellissimo" Claudio gli sorrise aveva indossato un pantalone taglio classico blu, una camicia bianca con maniche arrotolate fino ai gomiti, scarpe lucide abbinate alla cintura e occhiali da vista era una vera e propria visione.

" Stasera sarò l'uomo più invidiato della serata. Resta al mio fianco se no mi toccherà ammazzare qualcuno"

" Esagerato" Mario se lo tirò addosso e lo baciò " Peccato che dobbiamo uscire se no te li strapperei di dosso sti vestiti"

" Calma i bollenti spiriti Serpa. Stasera sarò tutto tuo" si presero per mano e scesero ad aprire il bar.

Il personale era schierato dietro il bancone, 3 ragazzi a preparare cocktail e due ragazze a servire in sala.

C'era Gino con la sua famiglia che si complimentò per il lavoro svolto, Paolo e Gianluca, i genitori di Paolo che erano venuti a trovare il figlio e si erano fermati per l'inaugurazione, Claudio fu molto felice di presentarli a Mario, c'era Valentina con il suo compagno, i vecchi clienti di Gino, molti ragazzi che frequentavano la palestra e molti possibili nuovi clienti.

La serata era un vero successo, Mario era perso a guardare le tante persone che riempivano il locale, Claudio aveva fatto davvero un ottimo lavoro.

Due braccia lo circondarono da dietro e sapeva perfettamente a chi appartenessero " Sta andando bene secondo te?"

" No secondo me sta andando alla grande. Hai fatto un ottimo lavoro e già ti adorano tutti"

" Sono felice lo sai?"

" Lo sono anch'io"

" Vorrei che questo momento durasse per sempre" Mario gli prese le mani le scostò tenendolo sempre tra le sue, si girò e lo guardò dritto negli occhi.

" Sono molto fiero di te. E lo sarebbero anche i tuoi genitori".

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