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Erano passate 3 settimane da quando Claudio era andato via da casa di Mario.

Si erano allenati ogni giorno, Mario gli aveva continuato a fare da guardia del corpo, anche se Claudio era molto migliorato nella difesa personale, naturalmente il moro non si era fatto pagare.

Juan aveva continuato ad essere presente nelle loro vite.

Claudio aveva parlato a Paolo di quello che era successo con Mario, inizialmente l'amico non ne fu molto entusiasta, ma piano piano si stava abituando a vederli insieme.

Le cose tra loro andavano bene, anche se Mario aveva ancora problemi a mostrarsi in atteggiamenti affettuosi davanti ad altre persone.

Riusciva ad essere se stesso solo davanti a Paolo, neanche in palestra si lasciava andare, trattava Claudio alla pari di tutti gli altri, il ragazzo non la viveva proprio bene ma stava cercando di dare a Mario il tempo di accettare quella situazione, anche se a volte era un po' insofferente, proprio come quella sera che si stava preparando per un turno extra al Mucca.

Non era mai stato al locale di mercoledì e non sapeva se era frequentato dalle stesse persone, se era una serata come le altre, se era prevista una serata a tema, non sapeva nulla solo che era stata richiesta la sua presenza.

Lui e Mario erano lì uno di fronte all'altro mentre Claudio si aggiustava il ciuffo prima di uscire.

" Mario sarà la decima volta che me lo chiedi. Non lo so"

" Cla ma come fai a non saperlo. Ti avranno detto qualcosa" il moro continuava a chiedere notizie sulla serata, voleva sapere cosa aspettarsi e come comportarsi.

" No Mario. Mi ha chiamato il mio collega, mi ha detto "Sergio non può" e mi ha chiesto di fare un turno extra, io ho accettato fine della storia"

" E tu non hai chiesto spiegazioni?"

" No Mario vado a fare il barman non vado in guerra." il moro sbuffò per le risposte indispettite del compagno.

Quando arrivarono al Mucca Claudio restò sorpreso, l'atmosfera non era come al solito, addirittura sembrava un altro locale.

Era affollato sì ma non come il venerdì.

Claudio riusciva ad avere una visuale perfetta di tutto il locale, non era un ammasso informe di persone, riconosceva volti e corpi e ce ne fu uno che non gli passò di certo inosservato.

Prese il cellulare da sotto il bancone e inviò un messaggio " È la serata giusta" recitava.

La risposta fu immediata "Hai tutto l'occorrente?"
"Si"
"Procediamo"

Ripose il cellulare sotto il bancone e continuò il suo lavoro.

Mario era ad un tavolino che monitorava la situazione mentre beveva la sua vodka.

Un ragazzo si avvicinò al bancone e cercò di attaccare bottone con Claudio.

" Hai dei begli occhi lo sai?"

" Ti posso offrire un drink?" disse Claudio sorridendogli, il ragazzo gli sorrise di rimando e rispose un " Si grazie" sfiorando una mano di Claudio.

Il ragazzo la ritrasse ma la scena non passò inosservata al moro che si avvicinò al bancone con il fuoco negli occhi e la rabbia dipinta sul volto.

" Che succede qui?" il ragazzo al bancone guardò prima Claudio e poi Mario con aria di sfida.

" Niente. È stato gentile e gli ho offerto un drink" Claudio lo disse come se fosse la cosa più normale del mondo, Mario lo guardò storto.

" E chi ti ha dato il permesso di essere gentile?" chiese il moro al ragazzo di fianco a lui che stava per rispondere ma fu interrotto da Claudio.

"Dai Mario è solo un drink non farne una tragedia" Mario era sorpreso dal comportamento di Claudio ma soprattutto era incazzato nero.

" No Claudio tu non offri drink a chi è gentile non ci siamo proprio. Non funziona così."

" Dai Mario è stato così carino, mi ha detto"

" Guarda nun voglio manco sapè che t'ha detto. Almeno l'hai detto che sei già impegnato?"

" Stavo per dirglielo quando" ma il moro non gli diede modo di terminare la frase.

" Stavi per Claudio? Stavi per? Ma vaffanculo" girò le spalle e abbandonò il locale lasciando i due ragazzi al bancone.

" Mi dispiace" disse il ragazzo di fronte Claudio, che fino ad allora non aveva detto una parola.

" Gli passerà o almeno spero" rispose un po' pensieroso Claudio.

Il ragazzo si allontanò dal bancone dopo averlo salutato.

Per tutto il resto della serata il pensiero fu rivolto a Mario e alla sua reazione.

Sperava di riuscire a risolvere, in fondo quello era il suo lavoro ed essere gentile era quasi un obbligo ma forse lo era stato un po' troppo.

Un po' dopo Claudio ricevette un messaggio.

Da Mario:
Fatti accompagnare dal tuo nuovo amico stanotte, io me ne torno a casa.

Non gli rispose, lo avrebbe chiamato a fine turno nella speranza che fosse ancora sveglio.

La serata era finita Claudio si recò nello spogliatoio si cambio prese tutte le sue cose e si avviò fuori.

Una volta girato l' angolo se lo trovò di fronte, non ne fu sorpreso sapeva che lo avrebbe rivisto quella sera.

" Claudio mi amor finalmente soli"

" Juan non so perché ma lo sapevo" disse con fare tranquillo e senza paura.

" Vedo che il tuo nuovo ragazo si è già stufato de ti. Allora che ne dici de venir via con migo?"

" No Juan io con te non vengo da nessuna parte" la risata di Juan riecheggiò nel silenzio della notte.

Provò ad afferrarlo per un braccio ma Claudio aveva avuto un ottimo maestro lo scansò e riuscì a dargli un pugno.

Juan allora cominciò a diventate più nervoso " Claudio non te conviene sai. Potrei ucciderte. Se non sei mio non sarai de nessuno". Ora fu Claudio quello a ridere.

" Lo capisci che non mi fai più paura. Vuoi uccidermi vai sono qui non scapperò"

" Non me sfidare Claudio. Lo sai che ne sono capace"

" E allora vai Juan uccidimi perché pur di non stare con te preferirei morire".

Juan allora estrasse la pistola e la puntò contro Claudio.

" Guarda che te ammazo Claudio"

" Lo dici da 10 minuti ma non lo hai ancora fatto. Spara. SPARA"

Boom un colpo sordo.

Il corpo di Claudio steso sull'asfalto.

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