Quando Claudio si risvegliò sentiva un peso sul braccio, aprì gli occhi e si ritrovò un Mario beatamente addormentato di fianco a lui che gli teneva la mano.
Istintivamente sorrise, gli accarezzò i capelli e gli lasciò un bacio tra di essi e poi con un dito sfiorò la cicatrice " che segreti nascondi Mario?" pensò tra se e se.
Mario a quel contatto si svegliò.
" Scusa se ti ho svegliato ma non ho resistito"
" Mmmm ho la schiena a pezzi" disse il moro con la voce roca.
A Claudio quella voce sembrava la più bella melodia.
" Non sei più andato in palestra?" chiese rendendosi conto che fosse quasi ora di pranzo.
" No. Ho dato le chiavi a Francesco. È passato di qua."
" Perché hai dormito sul pavimento?" chiese curioso Claudio, che non si spiegava la presenza del moro ai piedi del divano.
" Mi piace dormire sul pavimento, odio il letto" disse scherzando.
" Seriamente perché sei lì?"
" Dai Cla quanto la fai lunga. Ho dormito lì perché mi andava di dormire lì punto." si alzò dal pavimento e fece scricchiolare il collo e la schiena per distendere i muscoli e si avviò verso la cucina.
Allora anche Claudio si alzò dal divano e lo seguì.
" Perché ti metti sempre sulla difensiva? "
" E tu perché rompi il cazzo?"
" Dai Mario perché devi rispondere così e portare il tutto a una discussione inutile" Claudio sbuffò, non sapeva come reagire ai cambi repentini di umore del moro.
" Senti Cla io non voglio avere nessuna discussione. Ero lì perché mi andava di essere lì. Accettalo e fine"
" Vedo che siamo più simili di quanto pensassi" e sorrise
" Ora perché stai ridendo?" Claudio alzò le spalle " mi andava" lo guardò e sorrise di nuovo.
" Mario io dovrei tornare a casa" il moro cambiò subito espressione, si rabbuiò pensando che Claudio non volesse più stare li con lui, l'altro lo notò e si avvicinò "Hey che è sto faccino?" lo guardò dritto negli occhi ma il moro distolse lo sguardo e si allontanò da lui.
" Ti ho detto che casa tua è pericolosa, non puoi stare lì" le parole furono pronunciate con un certo malcontento che naturalmente non passò inosservato.
Claudio fece dei passi verso di lui e gli si posizionò dietro le spalle.
" Mario?"
" Che ce?" Claudio lo sfiorò con l'indice seguendo la curva della spalla, il moro a quel tocco rabbrividì ma non si scostò di un centimetro.
" Mi accompagneresti a recuperare dei vestiti puliti nel mio appartamento? Ho bisogno di farmi una doccia e qui non ho nulla" Mario sorrise senza girarsi per non farsi vedere, Claudio dal canto suo lo notò ma fece finta di niente.
" Certo" rispose il moro che aggiunse " però dopo mi porti da qualche parte a mangiare. Ho fame" Claudio allora lo afferrò per i fianchi, si sporse e gli diede un bacio sulla guancia.
" Allora muoviamoci che sto per svenire dalla fame anch'io."
Una volta arrivati all'appartamento di Claudio trovarono un biglietto fatto scivolare sotto la porta Mario lo recuperò " non hai dormito qui stanotte" una semplice costatazione che gli fece ricordare la presenza ingombrante di Juan nella sua vita, che grazie a Mario , per un po' aveva rimosso.
" Aaaaaaaaa" ci fu un urlo liberatorio da parte di Claudio " non me ne libererò mai. Questo è un vero incubo" e si tirò il ciuffo, il moro allora lo afferrò per un braccio e se lo trascinò in un abbraccio, Claudio non se lo aspettava quel gesto ma poi sorrise.
Mario gli accarezzò la schiena e sussurrò al suo orecchio " si risolverà tutto te lo prometto" e gli lasciò un inaspettato bacio sul collo.
" La smetti di provocarmi? Poi non ti lamentare se ti bacio" mise su il broncio e il moro scoppiò a ridere.
" Oddio mi sembri un bambino di 5 anni" lo prese in giro.
" Hey stai ridendo di me per caso?" Mario semplicemente annuì " Ah si?" Claudio si avvicinava sempre più " ora te lo tolgo io quel sorriso dalle labbra" gli disse quando era ad un centimetro da lui.
" E come faresti sentiamo"
" Io direi più vediamo" e lo baciò. Prese il labbro inferiore di Mario tra le sue labbra e lo strinse, leccò le labbra per sentirne il sapore.
Mario non si scostò, anzi portò le mani ai fianchi di Claudio e sorrise a quel contatto semplice e innocente ma altrettanto piacevole.
Claudio continuò a baciargli le labbra senza mai approfondire, i baci erano delle carezze delicate e dei leggeri morsi che il moro si stava godendo insieme a lui.
Erano lì al centro della stanza con la porta ancora aperta e Mario stringeva ancora tra le mani quel biglietto, in quel momento c'erano solo loro e nessun altro.
Il mondo non esisteva, era il loro attimo, esistevano solo loro due.
Mario si stava godendo quel bacio ad occhi chiusi e pensò che quello era il momento giusto per approfondire quel contatto e far diventare quello un vero bacio.
Ma non appena cercò di farlo Claudio si allontanò dalle sue labbra ridendo, contento di aver ottenuto esattamente ciò che voleva.
Si girò di spalle e continuando a ridere disse " Vado a farmi la doccia" lasciando dietro di se un Mario decisamente sorpreso, piacevolmente sorpreso.
Il moro gli urlò dietro sorridendo anche lui " Sei uno stronzo Claudio Sona"
" Mai quanto te Mario Serpa" e le risate riecheggiarono tra le mura di quella casa.
" Tu mi farai impazzire io già lo so " disse a se stesso e poi pensò alle parole dell'amica " Claudio potrebbe essere la persona giusta per essere felice" e forse non aveva tutti i torti.
In fondo in quel momento lui un po' più felice già lo era.

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Boxing
RomanceMario ex pugile professionista, dopo un infortunio che gli era quasi costato la vita, fu costretto a lasciare il ring, ma decise di continuare a fare comunque del ring la sua vita. Claudio, ragazzo sensibile ma sfiduciato, con un ex ancora troppo p...